Effiprev

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Effiprev compresse rivestite con film

2 COMPOSIZIONE

(Etinilestradiolo/Dienogest)

Ogni compressa rivestita con film contiene 2 mg di dienogest e 0,03 mg di etinilestradiolo.

Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato (54,6 mg), glucosio (0,085 mg) e lecitina di soia (0,031 mg).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film di colore bianco o bianco avorio, di forma rotonda, biconvesse.

4.1 INDICAZIONI

Contraccezione ormonale.

4.2 POSOLOGIA

Per uso orale

Posologia

Le compresse rivestite con film devono essere assunte ogni giorno alla stessa ora (se necessario con del liquido), secondo la sequenza riportata sul blister. Si deve prendere una compressa rivestita con film al giorno per 21 giorni consecutivi. Ciascuna confezione successiva deve essere iniziata dopo un periodo di 7 giorni in cui non si assumono compresse; generalmente durante questo periodo si verifica un sanguinamento da sospensione. Il sanguinamento di norma inizia 2-3 giorni dopo l’assunzione dell’ultima compressa e può essere ancora in corso quando si assume la prima compressa della successiva confezione.


Come iniziare l’assunzione di Effiprev

Nessun trattamento contraccettivo ormonale (nell’ultimo mese)

La prima compressa rivestita con film deve essere assunta il primo giorno del ciclo mestruale naturale (il primo giorno delle mestruazioni, definito come Giorno 1).


Passaggio da un contraccettivo ormonale di tipo combinato (contraccettivo orale combinato, anello vaginale, cerotto transdermico) alla contraccezione orale

La donna deve iniziare a prendere Effiprev il giorno successivo al consueto intervallo di non assunzione di compresse attive o il giorno dopo l’ultima compressa di placebo del precedente contraccettivo orale, oppure il giorno successivo all’assunzione dell’ultima compressa attiva del precedente contraccettivo. Nel caso in cui sia stato usato un anello vaginale o un cerotto transdermico, la donna deve iniziare l’assunzione di Effiprev preferibilmente il giorno della rimozione di tali dispositivi, o al più tardi quando dovrebbe essere effettuata l’applicazione successiva.


Passaggio da un metodo contraccettivo a base di solo progestinico (minipillola, iniezione, impianto) o da un dispositivo intrauterino di rilascio di un progestinico (IUS)

Le donne che assumono minipillole a base di solo progestinico possono passare in qualsiasi momento ai contraccettivi orali combinati. Coloro che utilizzano impianti o IUS possono cominciare il giorno in cui l’impianto o IUS viene rimosso. Le donne che ricevono iniezioni possono iniziare l’assunzione delle compresse rivestite con film nel giorno in cui dovrebbe essere praticata la successiva iniezione. Tuttavia, in tutti questi casi si consiglia di ricorrere ad un ulteriore metodo contraccettivo di supporto per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.


Per l’allattamento vedere paragrafo 4.6


Dopo un aborto nel primo trimestre

Le compresse possono essere assunte immediatamente; non sono necessarie ulteriori misure contraccettive.


Dopo un parto o un aborto nel secondo trimestre

L’assunzione delle compresse può iniziare 21-28 giorni dopo il parto o dopo un aborto al secondo trimestre. Se l’assunzione del prodotto è ritardata, è necessario ricorrere ad un ulteriore metodo

contraccettivo (ad es. metodi a barriera) per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. Tuttavia, se la donna ha già avuto rapporti sessuali, è necessario escludere una possibile gravidanza o si deve attendere la comparsa del primo ciclo mestruale prima di iniziare l’assunzione delle compresse rivestite con film.


Comportamento in caso di dimenticanza della compressa

Se la compressa dimenticata viene assunta entro 12 ore, non sono necessarie ulteriori precauzioni; la compressa deve essere assunta non appena ci si ricorda di averla dimenticata e le successive compresse devono essere prese all’orario consueto.

Se il ritardo nell’assunzione di una compressa è superiore alle 12 ore, la protezione contraccettiva potrebbe risultare ridotta. In questo caso valgono i seguenti principi:

  1. L’assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni.
  2. Per ottenere un’adeguata soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio è necessario assumere le compresse ininterrottamente per 7 giorni.


In base a quanto sopra esposto, possono essere proposti i seguenti suggerimenti per la pratica quotidiana:


Prima settimana

La paziente deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente, e deve poi proseguire l’assunzione delle

compresse all’ora consueta ogni giorno. Devono essere utilizzate ulteriori misure contraccettive (ad es. il profilattico) per i successivi 7 giorni. Tuttavia, qualora la donna abbia avuto rapporti sessuali nei 7 giorni precedenti, non è possibile escludere una gravidanza. Il rischio di gravidanza è proporzionale al numero di compresse dimenticate e aumenta quanto più il periodo di dimenticanza si avvicina all’intervallo mensile di non assunzione delle compresse.


Seconda settimana

La paziente deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente, e deve poi proseguire l’assunzione delle compresse all’ora consueta ogni giorno. Se la donna ha assunto correttamente le compresse nei 7 giorni precedenti la compressa dimenticata, non è necessario ricorrere ad ulteriori misure contraccettive. Tuttavia, se le compresse dimenticate sono più di una o se l’assunzione delle compresse non è stata regolare, è necessario adottare l’impiego di misure anticoncezionali aggiuntive per i successivi 7 giorni.


Terza settimana

In questo periodo il rischio di ridotta affidabilità contraccettiva è estremamente elevato, considerando l’approssimarsi dell’intervallo di non assunzione delle compresse. Tuttavia, è ancora possibile prevenire la riduzione della protezione contraccettiva modificando lo schema di assunzione delle compresse. Adottando uno dei protocolli seguenti non è quindi necessario adottare misure contraccettive supplementari, a condizione che la donna abbia assunto tutte le compresse regolarmente nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata. In caso contrario, si raccomanda di seguire la prima delle due opzioni e di utilizzare anche misure contraccettive supplementari nei successivi 7 giorni.

  1. La paziente deve prendere l’ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se ciò comporta l’assunzione di due compresse contemporaneamente, e deve poi proseguire l’assunzione delle compresse all’ora consueta ogni giorno. La confezione successiva deve essere iniziata subito dopo aver terminato quella in uso, cioè senza lasciare alcun intervallo tra una confezione e l’altra. E’ improbabile che la pazienti manifesti emorragia da sospensione prima della fine della seconda confezione, tuttavia durante l’assunzione delle compresse possono presentarsi spotting o sanguinamento da sospensione (break-trough bleeding).
  2. La seconda possibilità prevede la sospensione dell’assunzione delle compresse della confezione in uso, e l’osservanza di un intervallo senza assunzione di compresse per un periodo fino a sette giorni (compresi i giorni in cui sono state dimenticate le compresse), per poi proseguire con una nuova confezione.

Qualora siano state dimenticate molte compresse della confezione in corso e non si verifichi emorragia da sospensione nel primo regolare intervallo libero da pillola, non si può escludere l’eventualità di una gravidanza in atto.


Disturbi gastrointestinali

Se dovesse verificarsi vomito o diarrea entro 3-4 ore dall’assunzione della compressa, quest’ultima potrebbe non essere stata totalmente assorbita dall’organismo. In questo caso si deve assumere una compressa non appena possibile.

Se sono trascorse più di 12 ore, attenersi alle raccomandazioni riportate nel paragrafo 4.2 relative all’omissione di alcune compresse. Se la paziente non desidera variare il consueto schema posologico, si dovrà prelevare la compressa (o più compresse) necessaria da una nuova confezione.


Come ritardare o modificare la mestruazione da sospensione

Per ritardare la mestruazione, Effiprev deve continuare ad essere assunto passando da una confezione all’altra dopo aver terminato la confezione precedente, senza osservare l’intervallo libero da pillola.

Durante l’utilizzo della seconda confezione la paziente potrebbe notare spotting o sanguinamento da sospensione nei giorni di assunzione delle compresse. Una volta terminata la seconda confezione di compresse, l’assunzione di Effiprev può essere ripresa regolarmente al termine della consueta pausa di 7 giorni.


Se la donna desidera spostare le mestruazioni in un altro giorno della settimana rispetto a quello in cui si verificano con lo schema attuale, la lunghezza dell’intervallo di non assunzione delle compresse può essere abbreviata per i giorni desiderati. Tuttavia, più breve è l’intervallo di tempo senza compresse, maggiore è la probabilità di spotting o sanguinamento da sospensione durante l’assunzione delle compresse della seconda confezione. (Similmente a quando si vuole ritardare la mestruazione).

4.3 CONTROINDICAZIONI

In presenza dei seguenti disturbi e condizioni, l’uso di contraccettivi orali combinati è controindicato. In caso di prima insorgenza dei disturbi sotto elencati durante l’utilizzo delle compresse contraccettive di tipo combinato, l’assunzione deve essere immediatamente interrotta.

L’uso di Effiprev è controindicato nei seguenti casi:

  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
  • trombosi venosa in atto (trombosi venosa profonda, embolia polmonare) o in anamnesi;
  • trombosi arteriosa in atto (attacco cardiaco) o in anamnesi, o presenza di sintomi prodromici di trombosi (come angina pectoris ed attacco ischemico transitorio);
  • evento cerebrovascolare in atto o pregresso;
  • in presenza di seri fattori di rischio o di fattori di rischio multipli di trombosi arteriosa:
    • diabete mellito con coinvolgimento vascolare;
    • grave ipertensione;
    • grave dislipidemia;
    • fattori biochimici che possono essere indicativi di predisposizione ereditaria o acquisita per trombosi venosa o arteriosa, che includono resistenza alla proteina C attivata (APC), iperomocisteinemia, deficit di antitrombina-III, deficit di proteina C, deficit di proteina S, anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante);
  • grave epatopatia in fase attiva o in anamnesi, qualora i valori dei test di funzionalità epatica non siano ancora rientrati nella norma;
  • tumore epatico in atto (benigno o maligno) o in anamnesi;
  • tumori accertati o sospetti dipendenti dagli steroidi sessuali (tumori degli organi genitali o delle mammelle);
  • emorragia vaginale di origine non accertata;
  • emicrania con sintomatologia neurologica focale nell’anamnesi;
  • pancreatite in atto o pregressa se associata a grave ipertrigliceridemia;
  • grave insufficienza renale o insufficienza renale acuta;

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Avvertenze

In presenza di una delle condizioni sotto riportate, è necessario valutare i benefici dell’uso del contraccettivo orale combinato rispetto ai possibili rischi per ogni singola donna, e discuterne con lei prima che decida di iniziare l’assunzione del prodotto. La paziente deve essere avvertita di consultare imediatamente il medico in caso di comparsa, peggioramento o esacerbazione di una qualsiasi delle condizioni citate. Il medico curante deciderà se è il caso di sospendere l’uso di Effiprev.


Malattie vascolari

In considerazione della possibilità di gravi danni alla salute (vedere paragrafo 4.8), in caso di persistenza di fattori di rischio (come vene varicose, flebite in stadio avanzato e trombosi, presenza di cardiopatia, obesità, disturbi della coagulazione del sangue) è necessario valutare attentamente i possibili rischi e benefici dell’uso dei contraccettivi orali combinati prima di iniziare la terapia con Effiprev.


L’uso di un qualsiasi contraccettivo orale combinato (COC) comporta un accresciuto rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. L’eccesso di rischio di TEV è massimo durante il primo anno di assunzione in una donna che assume un COC per la prima volta. Questo rischio aumentato è comunque inferiore al rischio di TEV associato alla gravidanza, che è stimato in 60 casi per 100.000 gravidanze. La TEV può risultare fatale nell’1-2% dei casi. Non è nota l’entità del rischio di TEV correlato all’uso di Effiprev rispetto ad altri COC.


Studi epidemiologici hanno mostrato che l’incidenza di TEV nelle donne che utilizzano contraccettivi orali a basso contenuto di estrogeni (<50 μg di etinilestradiolo) varia da 20 a 40 casi per 100.000 donne- anni di utilizzo, ma questa stima del rischio varia a seconda del progestinico. Il corrispondente valore nelle donne che non utilizzano contraccettivi orali è pari a 5 - 10 casi per 100.000 donne-anni di utilizzo.

Gli studi epidemiologici hanno altresì associato l’uso di COC ad un aumentato rischio di tromboembolia arteriosa (infarto miocardico, attacco ischemico transitorio).


L’incidenza di TEV nelle donne che utilizzano contraccettivi orali contenenti 30 μg di etinilestradiolo e levonorgestrel può arrivare fino a 20 casi per 100.000 donne-anni di utilizzo. Gli studi non riportano dati relativi ai diversi rischi associati all’uso di Dienogest/Etinilestradiolo rispetto ai contraccettivi contenenti levonorgestrel.


Molto raramente nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati è stata riportata trombosi a carico di altri distretti vascolari, ad es. vene o arterie epatiche, mesenteriche, renali, cerebrali o retiniche. Non vi è consenso su una possibile associazione di questi eventi con l’uso dei contraccettivi orali combinati.


I sintomi di trombosi arteriosa o venosa comprendono:

  • dolore o gonfiore insolito ad una gamba ;
  • improvviso forte dolore al petto, indipendentemente dall’irradiazione al braccio sinistro;
  • improvvisa mancanza di respiro;
  • improvvisa insorgenza di tosse;
  • cefalea inusuale grave e prolungata;
  • improvvisa perdita parziale o totale della vista;
  • diplopia;
  • eloquio confuso o afasia;
  • vertigini;
  • collasso con o senza crisi epilettiche focali;
  • debolezza o marcato intorpidimento che interessi improvvisamente un lato o una parte del corpo;
  • disturbi motori;
  • addome acuto';

Le donne che assumono contraccettivi orali combinati sono esposte ad un maggiore rischio di complicanze tromboemboliche venose in presenza delle seguenti condizioni:

  • età avanzata;
  • anamnesi familiare positiva per tromboembolia venosa (in un fratello o genitore in età relativamente precoce). Qualora sussista il sospetto di una predisposizione ereditaria, la donna deve essere indirizzata ad uno specialista prima di decidere di assumere qualsiasi contraccettivo orale combinato;
  • immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, qualunque tipo di operazione alle gambe o grave trauma. In queste circostanze è consigliabile interrompere l’assunzione del contraccettivo orale combinato (in caso di chirurgia elettiva almeno quattro settimane prima dell’intervento) e riprenderla non prima che siano trascorse due settimane dalla completa ripresa della mobilità. Qualora non sia stato possibile sospendere al momento opportuno l’utilizzo del contraccettivo orale combinato, è necessario prestare una particolare attenzione alla profilassi della trombosi;
  • obesità (indice di massa corporea >30 kg/m2).

Non vi è consenso sul possibile ruolo di vene varicose e tromboflebite superficiale sull’esordio o sulla progressione della trombosi venosa profonda.

Le donne che assumono contraccettivi orali combinati sono esposte ad un maggiore rischio di complicanze tromboemboliche arteriose in presenza delle seguenti condizioni:

  • età avanzata;
  • dislipoproteinemia;
  • ipertensione;
  • valvulopatia;
  • fibrillazione atriale;
  • emicrania;
  • anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o genitore in età relativamente precoce). Qualora sussista il sospetto di una predisposizione ereditaria, la donna deve essere indirizzata ad uno specialista prima di decidere di assumere qualsiasi COC;
  • obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²);
  • fumo: il fumo di sigaretta aumenta il rischio di gravi eventi cardiovascolari (come attacco cardiaco, ictus) associate all’uso di contraccettivi orali. Tale rischio aumenta ulteriormente con l’intensificarsi dell’abitudine al fumo e con l’avanzare delle’età.


Le donne di età superiore ai 35 anni che utilizzano contraccettivi orali devono essere fortemente esortate a non fumare. Qualora la paziente non voglia smettere di fumare, devono essere impiegati altri metodi contraccettivi, in particolare se sono presenti anche altri fattori di rischio.


La presenza di uno o più gravi fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi di tipo venoso o arterioso può costituire una controindicazione all’utilizzo di Effiprev. Deve essere presa in considerazione anche la possibilità di un trattamento anticoagulante. Le donne che assumono contraccettivi orali combinati devono essere avvisate di contattare immediatamente il medico qualora si manifestino possibili sintomi di trombosi. Nell’eventualità di trombosi sospetta o accertata, l’assunzione del COC deve essere sospesa e si deve ricorrere a metodi contraccettivi alternativi a causa dell’effetto teratogeno della terapia anticoagulante (derivati cumarinici).


Si deve altresì considerare il maggiore rischio di tromboembolia durante il puerperio (vedere paragrafo 4.6).


Altre condizioni mediche che sono state associate ad eventi avversi di tipo vascolare comprendono diabete mellito, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico-uremica e malattia infiammatoria cronica intestinale (morbo di Crohn o colite ulcerosa).


Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di un contraccettivo orale combinato (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata dell’assunzione del contraccettivo orale combinato.


Tumori

In alcuni studi è stato riportato un aumentato rischio di cancro della cervice nelle donne in trattamento a lungo termine con contraccettivi orali combinati; tuttavia rimane ancora controverso in che misura questo risultato sia da attribuire agli effetti confondenti per l’interpretazione del risultato stesso (come il comportamento sessuale, l’incidenza dell’infezione da papilloma-virus umano, ecc).


Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che sussiste un leggero aumento del rischio relativo (RR=1,24) di diagnosi di carcinoma della mammella nelle donne che usano attualmente contraccettivi orali combinati. Tale eccesso di rischio si riduce nel corso dei 10 anni successivi all’interruzione del trattamento con contraccettivi orali combinati. Per maggiori informazioni vedere paragrafo 4.8.


Il cancro della mammella appartiene alla famiglia dei tumori maligni tipo ormono-dipendenti. Alcune condizioni quali menarca precoce, menopausa tardiva ( dopo i 52 anni di età), lo stato di nulliparità, la presenza di cicli anovulatori ecc, sono da tempo riconosciuti come fattori di rischio per lo sviluppo del cancro mammario. Questi fattori di rischio aumentano la possibilità di effetti ormonali nella patogenesi del cancro mammario. I recettori ormonali hanno un ruolo centrale nella biologia del carcinoma della mammella. Alcuni di questi recettori ormonali inducono i fattori di crescita, come il fattore di crescita trasformante alfa (TGF-alpha).


Estrogeni e progestinici influenzano la proliferazione delle cellule di carcinoma mammario. Tra gli altri questo rappresenta il razionale biologico per il trattamento farmacologico del carcinoma della mammella con recettori ormonali positivi in post-menopausa.


Numerosi studi epidemiologici sulla connessione tra l’utilizzo dei contraccettivi orali combinati ed il cancro mammario riconoscono che lo sviluppo del cancro mammario nella donna di mezza età è correlato all’utilizzo precoce ed esteso dei contraccettivi orali combinati. Tuttavia questo rappresenta solo uno dei fattori tra i possibili fattori coinvolti.


In rare occasioni sono stati osservati tumori epatici beningni e molto raramente tumori epatici maligni nelle donne che hanno assunto contraccettivi orali nel lungo termine. In casi isolati questi tumori hanno provocato emorragia addominale pericolosa per la vita della paziente. La possibilità di neoplasia epatica deve essere considerata come diagnosi differenziale in presenza di forte dolore nella parte superiore dell’addome, epatomegalia o segni indicativi di emorragia intraddominale.


Altre condizioni

Se nell’anamnesi personale o familiare della paziente è presente ipertrigliceridemia, l’uso di contraccettivi orali combinati può aumentare il rischio di sviluppo di pancreatite.


Sebbene l’aumento della pressione sanguigna rappresenti un evento comune nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati, gli innalzamenti pressori clinicamente rilevanti costituiscono un evento raro. Tuttavia, se si sviluppa ipertensione durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati, il trattamento deve essere interrotto e deve essere instaurata una terapia antipertensiva appropriata. In seguito alla positiva risoluzione dello stato ipertensivo, sarà possibile riprendere il trattamento con i contraccettivi orali combinati, qualora il medico lo ritenga clinicamente opportuno.

Se, durante l’uso di un COC in presenza di un preesistente stato ipertensivo, si rilevano valori pressori costantemente elevati o un significativo incremento della pressione sanguigna non risponde adeguatamente al trattamento antipertensivo, il COC deve essere sospeso.

Laddove ritenuto appropriato, l’utilizzo del COC può essere ripreso qualora vengano registrati valori normotensivi a seguito della terapia antipertensiva.


Malgrado non sia stata provata alcuna relazione causale, le seguenti patologie / condizioni peggiorano sia con l’uso di contraccettivi orali combinati sia in gravidanza: ittero colestatico e/o prurito da colestasi, calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitico-uremica, corea di Sydenham, herpes gestazionale, compromissione dell’udito causata da otosclerosi dell’orecchio medio.


Se è presente epatopatia attiva o cronica, l’utilizzo di contraccettivi orali combinati deve essere sospeso fino a quando i test di funzionalità epatica saranno rientrati nella norma.

La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito già manifestatosi in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l’interruzione dei COC.


I contraccettivi orali combinati possono ridurre la tolleranza al glucosio ed aumentare la richiesta di insulina nei tessuti periferici; tuttavia, di norma, non è necessario modificare il regime terapeutico antidiabetico nelle donne che assumono contraccettivi orali. Tuttavia, le donne diabetiche devono essere attentamente monitorate, specialmente all’inizio dell’assunzione delle compresse.

Nelle donne che assumono contraccettivi orali sono stati riportati morbo di Crohn’s e colite ulcerosa. Occasionalmente può insorgere cloasma, in particolare nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette durante l’assunzione di questo medicinale.


Nelle donne con angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi di angioedema.

Durante l’utilizzo di COC sono stati riportati aggravamento della depressione endogena o dell’epilessia.


L’uso di estrogeni nelle ragazze può causare una chiusura prematura dell’epifisi con conseguente riduzione dell’altezza finale nell’età adulta.


I composti contenenti progestinici possono presentare le proprietà antagoniste dell’aldosterone, che possono avere un impatto importante sul livello di potassio.


Esame medico

Prima di iniziare o di ricominciare il trattamento con un contraccettivo orale combinato occorre ottenere una dettagliata anamnesi medica personale (e familiare) della donna ed escludere una gravidanza in corso. Deve essere misurata la pressione sanguigna e si deve quindi procedere ad un esame obiettivo completo

tenendo presenti le controindicazioni e le avvertenze riportate in questo paragrafo e nei paragrafi 4.3 e 4.4. Le donne che assumono Effiprev devono essere invitate a leggere attentamente il foglio illustrativo e a seguire i suggerimenti ivi riportati. La frequenza e il tipo di controlli devono essere basati sulle specifiche linee guida ed adattati alla singola paziente.


Le donne devono essere avvisate che l’assunzione di queste compresse non protegge dall’infezione da HIV (AIDS) o da altre malattie sessualmente trasmesse.


I controlli medici periodici regolari sono importanti, poichè alcune controindicazioni o fattori di rischio possono manifestarsi per la prima volta durante l’utilizzo di COC.


Ridotta efficacia

L’efficacia dei contraccettivi orali combinati può risultare ridotta nelle seguenti circostanze: se la paziente non assume regolarmente le compresse, in presenza di vomito o grave diarrea (vedere paragrafo 4.2) o a causa di interazioni con altri medicinali (vedere paragrafo 4.5).


Anomalie del controllo del ciclo

L’assunzione di contraccettivi orali può causare sanguinamenti vaginali irregolari (spotting o emorragia dasospensione), specialmente nei primi mesi di utilizzo. Pertanto, è opportuno procedere alla valutazione di eventuali perdite ematiche irregolari solo dopo che sia stato raggiunto un equilibrio ormonale, che si verifica di norma dopo tre cicli di trattamento.


Se le emorragie irregolari persistono o si manifestano dopo cicli precedentemente regolari, devono essere escluse possibili cause non ormonali, e devono essere attuate misure diagnostiche adeguate, compreso eventualmente un raschiamento diagnostico, per escludere forme maligne o una gravidanza.


Occasionalmente il sanguinamento da sospensione può non verificarsi affatto durante i giorni di pausa. Se le compresse sono state assunte correttamente (secondo le istruzioni riportate nel paragrafo 4.2), è molto improbabile che sia in atto una gravidanza. Se il sanguinamento da sospensione non compare al termine della seconda confezione di compresse, o se la donna non ha seguito i suggerimenti sopra riportati, è necessario escludere una eventuale gravidanza prima di iniziare una nuova confezione.


Interazioni metaboliche che comportano un aumento della clearance degli ormoni sessuali possono indurre emorragia da sospensione o ridurre l’azione contraccettiva (vedere paragrafo 4.5).


I preparati erboristici contenenti l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) non devono essere assunti in concomitanza con Effiprev, poiché possono comportare una potenziale riduzione dell’efficacia contraccettiva (vedere paragrafo 4.5).


Effiprev contiene lattosio, glucosio e lecitina (di soia). I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi, malassorbimento di glucosio-galattosio o allergia ad arachidi e soia non devono assumere questo medicinale.

4.5 INTERAZIONI

Interazioni con altri medicinali

Diversi medicinali che determinano un aumento della clearance degli ormoni sessuali possono indurre emorragia da sospensione o ridurre l’azione contraccettiva. Queste interazioni sono state dimostrate nel caso di idantoina, barbiturici, primidone, carbamazepina e rifampicina. Si sospetta un’interazione anche nel caso di rifabutina, efavirenz, nevirapin, ossicarbazepina, topiramato, felbamato, ritonavir, nelvinafir, griseofulvina e preparazioni erboristiche contenenti l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Questi medicinali aumentano l’induzione degli enzimi epatici.


Una riduzione dell’efficacia dei contraccettivi orali combinati è possibile anche con alcuni antibiotici (come ampicillina o tetraciclina), anche se il meccanismo di tale effetto non è stato ancora chiarito.


Le donne in terapia a breve termine (massimo una settimana) con una qualsiasi delle suddette classi di medicinali, devono usare misure contraccettive supplementari (ad es. un metodo a barriera) durante l’assunzione del medicinale concomitante e nei 7 giorni successivi alla sospensione della terapia.


Il trattamento concomitante con rifampicina richiede l’adozione di misure contraccettive supplementari (ad es. un metodo a barriera) durante l’assunzione del medicinale concomitante e nelle 4 settimane successive alla sua sospensione. Se la somministrazione concomitante del medicinale prosegue anche dopo la fine di una confezione di contraccettivo orale combinato, la successiva confezione del medesimo dovrà essere iniziata senza osservare il consueto intervallo di non assunzione.


In caso di trattamento a lungo termine con induttori degli enzimi epatici, la dose di steroidi contraccettivi deve essere aumentata. Se il dosaggio elevato induce effetti indesiderati (ad es. sanguinamento irregolare), o se appare inefficace, deve essere adottato un altro metodo contraccettivo non ormonale.


Noti inibitori dell’enzima CYP3A4 come antifungini azolici, cimetidina, verapamil, macrolidi, diltiazem, gli antidepressivi e il succo di pompelmo possono aumentare i livelli plasmatici di dienogest.


I contraccettivi orali possono interferire con il metabolismo di altri medicinali. Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche e tissutali possono risultare aumentate (ad es. ciclosporina) o diminuite (ad es. lamotrigina).

Il composto progestinico può interagire con ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, diuretici risparmiatori di potassio, antagonisti dell’aldosterone e farmaci antinfiammatori non steroidei.


In studi in vitro dienogest non ha inibito la funzione del sistema enzimatico del citocromo P450 alla dose utilizzata, pertanto non sono ipotizzabili interazioni per quanto riguarda tale sistema enzimatico.


Esami di laboratorio

L’uso di steroidi ad azione contraccettiva può influire sui risultati di alcuni esami di laboratorio, tra i quali parametri biochimici di funzionalità epatica, tiroidea, surrenale e renale, livelli plasmatici delle proteine (come la globulina legante i corticosteroidi) e le frazioni lipidiche/lipoproteiche, parametri del metabolismo glucidico e quelli della coagulazione e fibrinolisi. Tuttavia, tali variazioni rimangono entro i limiti di norma.


Nota: Devono essere consultate le informazioni riportate sull’ RCP dei farmaci concomitanti utilizzati in modo da identificare potenziali interazioni.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

Effiprev non è indicato durante la gravidanza.

Se si verifica una gravidanza durante l’assunzione del contraccettivo orale, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Ampi studi epidemiologici non hanno evidenziato un aumento del rischio di malformazioni congenite nei bambini nati da donne che prima della gravidanza avevano assunto contraccettivi orali combinati, nè sono stati rilevati effetti teratogeni sulla prole quando il farmaco è stato assunto ai primi stadi della gestazione. Questi studi non sono stati condotti con Effiprev.

Poichè sono disponibili solo dati limitati sull’uso di Effiprev durante la gravidanza, non è possibile trarre conclusioni riguardo gli effetti negativi sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Ad oggi non sono disponibili dati epidemiologici a riguardo.

Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 5.3). Gli effetti sull’uomo non sono noti. Sulla base degli studi disponibili sull’assunzione di contraccettivi orali combinati durante la gravidanza, non vi sono indicazioni in merito a possibili effetti teratogeni.


Allattamento

L’uso di contraccettivi orali combinati durante l’allattamento può ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno. Quantità minime di sostanze attive e/o eccipienti vengono escreti nel latte materno, con potenziali effetti sul neonato. Si raccomanda quindi alle madri che allattano al seno di non assumere Effiprev.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Per le donne che assumono contraccettivi orali combinati sussiste un aumentato rischio di tromboembolia venosa e arteriosa (ad es. trombosi venosa, embolia polmonare, ictus, attacco cardiaco). Alcuni fattori di rischio come fumo, ipertensione, disturbi della coagulazione e del metabolimo lipidico, grave obesità, vene varicose, flebite in fase avanzata e trombosi possono accrescere il rischio di tromboembolia venosa e arteriosa. Per quanto riguarda gli effetti indesiderati più gravi nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati vedere paragrafo 4.4.


Nella tabella seguente sono riportati gli effetti indesiderati delle compresse contenenti dienogest 2 mg / etinilestradiolo 0,03 mg in ordine decrescente di frequenza. Queste frequenze sono relative ad effetti indesiderati osservati durante test clinici con le compresse di dienogest 2 mg / etinilestradiolo 0,03 mg (un totale di 3590 donne ha partecipato a questi studi); l’insorgenza di questi effetti indesiderati può essere correlata all’uso di Effiprev. Poichè tutti gli effetti indesiderati si sono verificati con una frequenza inferiore a 1/10, nessuno di loro è stato classificato come “molto comune”.


Gli effetti indesiderati sono stati classificati secondo la seguente convenzione sulle frequenze:

molto comune (≥1/10)

comune (≥1/100, <1/10)

non comune (≥1/1000, <1/100)

raro (≥1/10.000, <1/1000)

molto raro (<1/10.000),

non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)


I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante gli studi condotti con Effiprev contenente dienogest 2 mg / etinilestradiolo 0,03 mg:

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza degli effetti indesiderati


Comune

Non comune

Raro

Patologie del

sistema nervoso

Cefalea

Emicrania, crampi alle

gambe

Ictus ischemico

disturbi cerebrovascolari

Disturbi psichiatrici

Umore depresso,

nervosismo

Anoressia, diminuzione

della libido, reazioni aggressive, apatia

Patologie oculari

Disturbi oftalmologici

Disturbi del visus,

congiuntivite, intollerabilità alle lenti a contatto

Patologie uditive e

labirintiche

Difficoltà uditive

Patologie cardiache

Tachicardia, disturbi

cardiaci

Patologie vascolari

Disordini venosi

Pressione sanguigna elevata o bassa

Tromboflebite,

trombosi/embolia polmonare, ematoma, disturbi cerebrovascolari

Patologie del

sistema emolinfopoietico

Anemia

Patologie

respiratorie, toraciche e

mediastiniche

Sinusite, asma, infezioni

delle vie aeree superiori

Patologie

gastrointestinali

Dolori addominali

Nausea, vomito

Diarrea

Patologie della cute

e del tessuto sottocutaneo

Acne/dermatite

acneiforme, esantema, eczema, disturbi cutanei, cloasma, perdita dei capelli

Eritema multiforme, prurito

Patologie endocrine

Ipertricosi, irsutismo

Patologie renali e urinarie

Infezioni delle vie urinarie

Patologie

dell’apparato riproduttivo e della mammella

Tensione o dolore

mammario

Sanguinamento irregolare,

amenorrea, dismenorrea, aumento di volume del seno, sviluppo di cisti ovariche, dispareunia, vaginite/ vulvovaginite, alterazioni delle secrezioni vaginali

Ipomenorrea, mastite,

mastopatia fibrocistica,, secrezioni mammaria, leiomioma, endometrite, salpingite

Infezioni ed

infestazioni

Candidosi vaginale o altre

infezioni fungine

Patologie

sistemiche e condizioni relative

alla sede di somministrazione

Vampate di calore,

affaticamento / debolezza, indisposizione, dolori alla

schiena, variazioni del peso corporeo, aumento

dell’appetito, edema

Reazioni allergiche, sintomi

simil-influenzali

Nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:

  • tromboembolia venosa o arteriosa
  • eventi cerebrovascolari;
  • ipertensione;
  • tumori epatici;
  • sviluppo o aggravamento di patologie preesistenti dopo l’utilizzo di contraccettivi orali combinati, come morbo di Crohn, colite ulcerosa, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gestazionale, corea di Sydenham, sindrome emolitico-uremica, ittero colestatico;
  • cloasma.


Nelle donne che assumono contraccettivi orali combinati si ha un leggero aumento del rischio di carcinoma mammario. Tuttavia, poichè il rischio di sviluppo di cancro mammario è basso nelle donne al di sotto dei 40 anni, il numero dei casi in più è modesto se rapportato al rischio complessivo di carcinoma mammario. Per maggiori informazioni vedere paragrafi 4.3 e 4.4.


Nelle donne con angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi di angioedema.


Per maggiori informazioni vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

4.9 SOVRADOSAGGIO

La tossicità orale acuta di dienogest ed etinilestradiolo è bassa. Se una considerevole quantità di Effiprev viene assunta da un bambino piccolo, la possibilità di sviluppo di sintomi tossici è ridotta. I sintomi che possono presentarsi in caso di sovradosaggio sono nausea, vomito e, nelle ragazze giovani, sanguinamento da sospensione. Non è richiesto un trattamento speciale. Se necessario, si può ricorrere ad un trattamento sintomatico.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Giugno 2013 </div>