Voltadvance

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

VOLTADVANCE 25 mg compresse rivestite con film

VOLTADVANCE 25 mg polvere per soluzione orale

2 COMPOSIZIONE

Una compressa rivestita con film contiene: principio attivo diclofenac sodico 25 mg. Una bustina di polvere per soluzione orale contiene: principio attivo diclofenac sodico 25 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Compresse rivestite con film.

Polvere per soluzione orale.

4.1 INDICAZIONI

Dolori di varia natura quali, ad esempio, dolori alle articolazioni, lombaggini, do- lori muscolari, mal di testa e di denti, dolori mestruali. Come coadiuvante nella terapia dell'influenza e negli stati febbrili.

4.2 POSOLOGIA

Adulti e adolescenti sopra i 14 anni: 1-2 compresse rivestite o bustine di pol- vere per soluzione orale, per somministrazione singola, 1-2 volte al giorno.

Non superare le dosi consigliate; in particolare i pazienti anziani devono attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.

Le compresse rivestite vanno deglutite intere, con acqua od altro liquido; le bu- stine di polvere vanno sciolte in un bicchiere di acqua prima dell’assunzione.

Si consiglia l’assunzione del prodotto preferibilmente a stomaco pieno.

Come antifebbrile usare il prodotto per 3 giorni al massimo. Come analgesico non superare i 5 giorni di trattamento.

4.3 CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Ulcera, sanguinamento o perforazione gastrointestinale in atto.
  • Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trat- tamenti con FANS o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
  • Ultimo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6)
  • Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4).
  • Come altri antinfiammatori non steroidei (FANS), diclofenac è anche contro- indicato in pazienti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido ace- tilsalicilico o di altri FANS, attacchi asmatici, orticaria o riniti acute, reazioni anafilattiche o anafilattoidi (vedere paragrafo 4.4).
  • Il prodotto non deve essere usato in caso di alterazioni dell’emopoiesi.
  • In caso di terapia diuretica intensiva.
  • Il prodotto non deve essere assunto in caso di feci scure o contenenti sangue.

Voltadvance non deve essere somministrato ai bambini di età inferiore a 14 anni.

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Dopo 2-3 giorni di trattamento senza risultati apprezzabili, consultare il medico.


Informazioni generali


Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per control- lare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointe- stinali e cardiovascolari).


L’uso di diclofenac in concomitanza con altri FANS sistemici, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi-2, deve essere evitato a causa della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e sulla base di potenziali effetti indesiderati additivi.


Sul piano medico di base è richiesta cautela negli anziani. In particolare nei pa- zienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l’utilizzo della più bassa dose efficace.


Come con altri FANS, possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, senza una precedente esposizione a diclofenac. Come altri FANS, diclofenac può mascherare i segni e i sintomi di infezioni a causa delle sue proprietà farmacodinamiche.


L’uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico per cefalee può peggiorarle. Se si è avuta o si sospetta questa situazione, bisogna richiedere un consulto medi- co ed il trattamento deve essere interrotto. La diagnosi di cefalea da uso ecces- sivo di farmaci (MOH) deve essere sospettata in pazienti che hanno cefalee fre- quenti o quotidiane nonostante l’utilizzo regolare di medicamenti per la cefalea.


Effetti gastrointestinali

Durante il trattamento con tutti i FANS, incluso diclofenac, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali.


Esse hanno in genere conseguenze più gravi negli anziani. Se in pazienti in te- rapia con diclofenac compaiono sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione, il medicinale deve essere interrotto.


Come con tutti i FANS, incluso diclofenac, è obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere diclofenac a pa- zienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indi- cativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione, malat- tie infiammatorie croniche intestinali (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sangui- namento GI è più alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ul- cera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse, soprattutto sanguinamento gastro- intestinale e perforazione che possono essere fatali.


Per ridurre il rischio di tossicità GI in pazienti con una storia di ulcera, in partico- lare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani il trattamento de- ve essere iniziato e mantenuto con la più bassa dose efficace.


L'uso concomitante di agenti protettori (inibitori della pompa protonica o misoprosto- lo) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richie- dono l’uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalici- lico (ASA) o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinale.


Pazienti con storia di tossicità GI, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia GI). E’ raccomandata cau- tela in pazienti che assumono medicinali concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi sistemici, anticoa- gulanti, agenti antiaggreganti o inibitori selettivi del reuptake della serotonina (vedere paragrafo 4.5).


Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).


Effetti epatici

In caso di prescrizione di diclofenac a pazienti affetti da insufficienza epatica è necessaria stretta sorveglianza medica in quanto la loro condizione può essere esacerbata.

Come con altri FANS, incluso diclofenac, possono aumentare i valori di uno o più enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con diclofenac sono indicati come misura precauzionale regolari controlli della funzionalità epatica. Se i parametri di funzionalità epatica risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si svi- luppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni (per es. eosinofilia, rash), il trattamento con diclofenac deve esse- re interrotto. Un’epatite con l’uso di diclofenac può verificarsi senza sintomi pro- dromici.


Particolare cautela deve essere posta nell’uso di diclofenac nei pazienti con por- firia epatica, in quanto possono scatenare un attacco.


Effetti renali

Poiché in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati ri- portati ritenzione di fluidi ed edema è richiesta particolare cautela in caso di in- sufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire si- gnificativamente sulla funzionalità renale e in quei pazienti con una sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa (per es. prima o dopo interventi chirurgici maggiori) (vedere paragrafo 4.3). In tali casi, quando si somministra diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della fun- zionalità renale. L’interruzione della terapia è normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre-trattamento.


Effetti cutanei

Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nel- le prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio per que- ste reazioni: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Voltadvance deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di iper- sensibilità.


Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

E’ richiesta cautela (confronto con il medico o il farmacista) prima di iniziare un trattamento in pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS, sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.


Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac, special- mente ad alti dosaggi (150 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). I dati disponibili non suggeriscono un aumento del rischio con l’uso di basse dosi di diclofenac 25 mg fino a 100 mg/die.


I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cere- brovascolare devono essere trattati con diclofenac soltanto dopo attenta valuta- zione.


Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamen- to di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (p. es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo).


Effetti ematologici

Durante trattamenti prolungati con diclofenac, come con altri FANS, sono rac- comandati controlli della crasi ematica.


Come altri FANS, diclofenac può inibire temporaneamente l’aggregazione pia- strinica. Pazienti con difetti di emostasi devono essere attentamente monitorati.


Asma preesistente

In pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa na- sale (p. es. polipi nasali), malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croni- che del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi simili alla rinite al- lergica), sono più frequenti che in altri pazienti reazioni ai FANS quali esacerba- zioni dell’asma (cosiddetta intolleranza agli analgesici/asma da analgesici), e- dema di Quincke o orticaria. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti (predisporsi all’emergenza). Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria.

4.5 INTERAZIONI

Prima di utilizzare il prodotto, qualora si stessero assumendo altri farmaci, è consigliabile informare il medico in quanto può essere necessario modificare il dosaggio od interrompere il trattamento.

Le seguenti interazioni comprendono quelle osservate con diclofenac compresse gastroresistenti e/o altre forme farmaceutiche di diclofenac.


Litio: se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare le concentra- zioni plasmatiche di litio. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio.


Digossina: se somministrato in concomitanza, diclofenac può elevare le con- centrazioni plasmatiche di digossina. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di digossina.


Diuretici ed agenti antipertensivi: I pazienti sottoposti a trattamento con tali farmaci debbono consultare il medico prima di assumere il prodotto.

Come altri FANS, l’uso concomitante di diclofenac con diuretici o agenti antiper- tensivi (es.: betabloccanti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE)) può causare una diminuzione del loro effetto antipertensivo. Quindi, l’associazione deve essere assunta con cautela ed i pazienti, soprattutto anziani, devono ricevere il monitoraggio periodico della loro pressione sanguigna.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in conside- razione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomi- tante e in seguito periodicamente, in particolare per i diuretici e gli ACE inibitori a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità. Il trattamento concomitante con farmaci risparmiatori di potassio può essere associato con aumento dei livelli sierici di potassio che devono essere quindi monitorati frequentemente (vedere paragrafo 4.4).


Altri FANS e corticosteroidi: l'uso concomitante di diclofenac e di altri antin- fiammatori non steroidei sistemici o corticosteroidi può aumentare l'incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4).


Anticoagulanti e agenti antiaggreganti: si raccomanda cautela in quanto la somministrazione contemporanea può aumentare il rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). Sebbene dai dati delle sperimentazioni cliniche non vi sia alcuna indicazione di un’influenza di diclofenac sull’effetto degli anticoagulanti, ci sono state isolate segnalazioni di un aumentato rischio di emorragia in pazienti riceventi diclofenac in concomitanza con anticoagulanti. Per questi pazienti si raccomanda quindi un attento monitoraggio.


Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la somministrazione contemporanea di FANS sistemici, incluso diclofenac, e SSRIs può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).


Antidiabetici: gli studi clinici hanno dimostrato che diclofenac può essere som- ministrato insieme ad antidiabetici orali senza che ne influenzi l'effetto clinico. Tuttavia, sono stati riportati casi isolati di effetto sia ipo- sia iperglicemizzante, con la necessità di modificare la posologia degli agenti antidiabetici somministra- ti durante il trattamento con diclofenac. Per questo motivo, in caso di terapia concomitante, si raccomanda come misura precauzionale il monitoraggio dei li- velli ematici di glucosio.


Metotrexate: diclofenac può inibire la liberazione tubulare renale di metotrexato aumentandone i livelli. E’ raccomandata cautela in caso di somministrazione di FANS, incluso diclofenac, 24 ore prima o dopo un trattamento con metotrexato poiché le concentrazioni ematiche di metotrexato e di conseguenza la tossicità di questa sostanza possono aumentare.


Ciclosporina: per il suo effetto sulle prostaglandine renali, diclofenac, come altri FANS, può aumentare la nefrotossicità della ciclosporina. Pertanto, diclofenac va somministrato a dosaggi inferiori a quelli che sono utilizzati in pazienti non in terapia con ciclosporina.


Antibatterici chinolonici: sono stati segnalati casi isolati di convulsioni, proba- bilmente dovuti all'uso concomitante dei chinoloni e dei FANS.


Fenitoina: quando si utilizza fenitoina insieme a diclofenac, si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina.


Colestipolo e colestiramina: questi agenti possono indurre un ritardo o una diminuzione nell’assorbimento di diclofenac. Quindi, si raccomanda di sommini- strare diclofenac almeno un’ora prima o 4-6 ore dopo la somministrazione di co- lestipolo/colestiramina.


Potenti inibitori del CYP2C9: si raccomanda cautela quando si prescrive diclo- fenac insieme a potenti inibitori del CYP2C9 (come sulfinpirazone e voriconazo- lo); ciò può portare ad un incremento significativo delle concentrazioni plasmati- che di picco e dell’esposizione a diclofenac, dovuti all’inibizione del metabolismo dello stesso.


Diclofenac può inoltre diminuire l'efficacia dei dispositivi intrauterini ed è stato ri- portato il rischio di inibizione dell'Interferone alfa.


4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza


L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gra- vidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeri- scono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastro- schisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%.

E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Ne- gli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiova- scolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sin- tesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prosta- glandine possono esporre

  • il feto a :
    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo- idroamnios;
  • la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiag- gregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
    • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.


Conseguentemente, diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.


Allattamento

Come altri FANS, diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertan- to, diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante.


Fertilità

Come per altri FANS, l’uso di diclofenac può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di diclofenac in donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilità.


4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

I pazienti nei quali si fossero verificati disturbi della visione, capogiri, vertigini, sonnolenza o altri disturbi del sistema nervoso centrale con l’uso di diclofenac devono astenersi dal guidare veicoli o utilizzare macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati (Tabella 1) sono elencati di seguito per organo, appara- to/sistema e per frequenza MedDRA. Le frequenze sono definite come: molto comune (1/10); comune (≥ 1/100 a <1/10); non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).


I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l’uso a breve o a lungo termine.


Qualora durante il trattamento con Voltadvance dovesse comparire uno di questi effetti, si consiglia di sospendere il farmaco e di consultare il medico.


Tabella 1

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto raro

trombocitopenia, leucopenia, anemia (compresa l’anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi.

Disturbi del sistema immunitario

Raro


Molto raro

ipersensibilità, reazioni anafilattiche e ana- filattoidi (comprese ipotensione e shock).


edema angioneurotico (incluso edema fac- ciale).

Disturbi psichiatrici

Molto raro

disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilità, reazioni psicotiche.

Patologie del sistema nervoso

Comune


Raro


Molto raro

cefalea, capogiri.


sonnolenza.


parestesie, compromissione della memo- ria, convulsioni, ansietà, tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari.

Patologie dell’occhio

Molto raro

disturbi della visione, visione offuscata, diplopia.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Comune


Molto raro

vertigini.


tinnito, peggioramento dell’udito.

Patologie cardiache

Molto raro

palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico.

Patologie vascolari

Molto raro

ipertensione, vasculite.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Raro


Molto raro

asma (compresa dispnea).


polmonite.

Patologie gastrointestinali

Comune


Raro


Molto raro

nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza, anoressia.


gastrite, emorragia gastrointestinale, ema- temesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastrointestinale (con o senza sanguina- mento o perforazione), secchezza della bocca e delle mucose.


colite (compresa colite emorragica ed esa- cerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione, stomatite (inclusa stomatite ulcerativa), glossite, disturbi eso- fagei, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite, stipsi.

Patologie epatobiliari

Comune


Raro


Molto raro

aumento delle transaminasi.


epatite, ittero, disturbi epatici.


epatite fulminante, necrosi epatica, insuffi- cienza epatica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune


Raro


Molto raro

rash.


orticaria.


eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, perdita di ca- pelli, reazione di fotosensibilità, porpora, porpora allergica, prurito.

Patologie renali e urinarie

Molto raro

insufficienza renale acuta, ematuria, pro- teinuria, sindrome nefrotica, nefriti intersti- ziali, necrosi papillare renale.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Raro

edema.

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac (special- mente ad alti dosaggi 150 mg/die e per trattamenti di lunga durata), può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

4.9 SOVRADOSAGGIO

In caso di sovradosaggio contattare il medico.

Sintomi

Non esiste un tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac. Il sovradosaggio può causare sintomi quali vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, capogiri, tinnito o convulsioni. Nel caso di avvelenamento significativo sono possibili insufficienza renale acuta e danni epatici.

Misure terapeutiche

Il trattamento dell'avvelenamento acuto da FANS, incluso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico. In caso di com- plicazioni come ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbi gastrointe- stinali e depressione respiratoria devono essere adottate le misure di supporto e trattamento sintomatico.

Dopo l'ingestione di un sovradosaggio potenzialmente tossico si può considerare l’utilizzo di carbone attivo, mentre dopo l'ingestione di un sovradosaggio potenzialmente pericoloso per la vita si può considerare uno svuotamento gastrico (p. es. vomito, lavanda gastrica).

Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non sono pro- babilmente di aiuto nell’eliminare i FANS, incluso diclofenac, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Aprile 2013