Lansoprazolo generico

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1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Lansoprazolo Teva Italia 15 mg capsule rigide gastroresistenti

Lansoprazolo Teva Italia 30 mg capsule rigide gastroresistenti

2 COMPOSIZIONE

Ogni capsula contiene 15 mg di lansoprazolo

Ogni capsula contiene 30 mg di lansoprazolo


Eccipienti: (15 mg)

Ogni capsula contiene 64,8 mg di saccarosio (in granuli di zucchero)


Eccipienti: (30 mg)

Ogni capsula contiene 129,6 mg di saccarosio (in granuli di zucchero) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Capsula rigida gastroresistente.


Misura 3, testa di colore bianco con impresso “L” e corpo di colore bianco con impresso “15”, contenente microgranuli gastroresistenti di colore bianco-beige.


Misura 1, testa di colore bianco con impresso “L” e corpo di colore bianco con impresso “30”, contenente microgranuli gastroresistenti di colore bianco-beige.

4.1 INDICAZIONI

  • Trattamento dell’ulcera duodenale e/o gastrica benigna
  • Trattamento e profilassi dell’esofagite da reflusso.
  • Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE) sintomatica.
  • Trattamento e profilassi di ulcere gastriche benigne e ulcere duodenali associate all’uso di FANS e sollievo dei sintomi nei pazienti che richiedono trattamento continuato con FANS.
  • Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison.
  • Eradicazione di Helicobacter pylori in associazione con una terapia antibiotica appropriata e prevenzione delle recidive di ulcera peptica in pazienti con ulcera associata a H. pylori.

4.2 POSOLOGIA

Per un effetto ottimale, Lanzoprazolo Teva Italia deve essere assunto una volta al giorno la mattina, eccetto quando viene utilizzato per l’eradicazione dell’H. pylori quando il trattamento deve essere somministrato due volte al giorno, una volta la mattina e una volta la sera.

Lanzoprazolo Teva Italia deve essere assunto almeno 30 minuti prima del cibo (vedere paragrafo 5.2). Le capsule devono essere ingerite intere con del liquido.


Le capsule devono essere deglutite intere. Non frantumare o masticare.

Posologia:

Trattamento dell’ulcera duodenale: la dose raccomandata è 30 mg di Lansoprazolo Teva Italia una volta al giorno per 2 settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento viene continuato alla stessa dose per altre due settimane.


Trattamento dell’ulcera gastrica benigna: la dose raccomandata è 30 mg di Lansoprazolo Teva Italia una volta al giorno per 4 settimane. L’ulcera di solito cicatrizza entro quattro settimane, ma in pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.


Esofagite da reflusso: la dose raccomandata è 30 mg di Lansoprazolo Teva Italia una volta al giorno per 4 settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.


Profilassi dell’esofagite da reflusso: 15 mg di lansoprazolo Teva Italia una volta al giorno. La dose può essere aumentata fino a 30 mg al giorno, quando necessario.


Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica: la dose raccomandata è di 15 o 30 mg di lansoprazolo una volta al giorno. Il sollievo dei sintomi si ottiene rapidamente. Si deve considerare l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.


Trattamento di ulcera gastrica benigna e ulcera duodenale associata all’uso di FANS e sollievo dei sintomi: 30 mg di lansoprazolo una volta al giorno per 4 settimane. In pazienti non completamente cicatrizzati il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane.

Per i pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente utilizzare una dose più elevata e/o prolungare il trattamento .


Profilassi di ulcera gastrica benigna e ulcera duodenale associate all’uso di FANS e sollievo dei sintomi in pazienti a rischio (così come quelli con età > 65 o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS: 15 mg di lansoprazolo una volta al giorno. Se il trattamento non ha successo si deve utilizzare la dose da 30 mg una volta al giorno.


Sindrome di Zollinger-Ellison: la dose iniziale raccomandata è di 60 mg di lansoprazolo una volta al giorno. La posologia deve essere poi aggiustata individualmente. Il trattamento deve essere continuato per tutto il periodo clinicamente indicato. Sono state usate dosi giornaliere fino a 180 mg.


Per i pazienti che richiedono 120 mg o più al giorno, la dose deve essere divisa e somministrata due volte al giorno.


Eradicazione di Helicobacter pylori:

Quando si seleziona l’appropriata terapia di combinazione, si devono considerare le linee guida ufficiali locali (per es. raccomandazioni nazionali) relative alla resistenza batterica, durata del trattamento (più comunemente 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni), e l’appropriato uso e prescrizione di agenti antibatterici.


La dose raccomandata è 30 mg di lansoprazolo 2 volte al giorno per una settimana in associazione con una delle tre combinazioni seguenti:

  1. Amoxicillina 1 g due volte al giorno + claritromicina 250-500 mg due volte al giorno.
  2. Claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.
  3. Amoxicillina 1 g due volte al giorno + metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.


I tassi di eradicazione dell’H. pylori fino al 90% si ottengono quando la claritromicina è associata a lanzoprazolo e amoxicillina o metronidazolo.


Sei mesi dopo il trattamento di successo dell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.


E’ stato anche esaminato l’uso di una terapia di combinazione che include lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno. Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.

Anziani: A causa della clearance ridotta del lansoprazolo negli anziani, può essere necessario un aggiustamento della dose sulla base di bisogni individuali. In ogni caso, la dose giornaliera negli anziani non deve superare i 30 mg a meno che non ci siano indicazioni cliniche impellenti.


Bambini: L'uso di Lansoprazolo Teva Italia non è raccomandato nei bambini poichè i dati clinici sono limitati. Il trattamento dei bambini sotto un anno di età deve essere evitato in quanto i dati disponibili non hanno mostrato effetti benefici nel trattamento del reflusso gastro-esofageo.


Alterata funzione epatica e renale:

Si devono monitorare regolarmente i pazienti con malattia epatica moderata o severa e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).


Non è necessario modificare il dosaggio nei pazienti con compromissione della funzione epatica lieve o con compromissione della funzione renale.

4.3 CONTROINDICAZIONI

L’uso di lansoprazolo è controindicato nei pazienti con anamnesi di ipersensibilità a uno qualsiasi degli eccipienti di lansoprazolo capsule.


Lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.5)

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Come con altre terapie anti-ulcera, si deve escludere l’eventualità di tumori gastrici maligni quando si tratta un’ulcera gastrica con lansoprazolo perché i sintomi potrebbero essere mascherati e la diagnosi ritardata.

Il lansoprazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con disfunzione epatica moderata e severa. (Vedere paragrafo 4.2 e 5.2).


Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della quantità gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali sostenute da Salmonella e Campylobacter.


In pazienti affetti da ulcere gastro-duodenali, si deve considerare la possibilità di infezione di H. pylori come un fattore eziologico. Se lansoprazolo è utilizzato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione dell’H. pylori, allora si devono anche seguire le istruzioni per l’uso di questi antibiotici.


A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di 1 anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una regolare revisione del trattamento e la valutazione completa del rischio/beneficio.


Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea severa e/o persistente, si deve considerare l’interruzione del trattamento.


Il trattamento per la prevenzione di ulcere peptiche di pazienti che hanno bisogno di un trattamento continuo con FANS deve essere limitato per i pazienti ad alto rischio (es. precedente sanguinamento gastrointestinale, perforazione o ulcera, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano la possibilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [es. corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un fattore di grave co-morbidità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).


E’ stato osservato che gli inibitori della pompa protonica come lansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomegnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio all’inizio e periodicamente nei pazienti in trattamento con PPI per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).


Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumee un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.


Questo medicinale contiene saccarosio, pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento del glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi- isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

4.5 INTERAZIONI

Effetti di lansoprazolo con altri farmaci


Prodotti medicinali il cui assorbimento dipende dal pH

Lansoprazolo può interferire con l’assorbimento di farmaci laddove il pH gastrico è critico per la loro biodisponibilità.

Atazanavir: uno studio ha mostrato che la co-somministrazione di lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg a volontari sani ha causato una sostanziale diminuzione all’esposizione ad atazanavir (approssimativamente la diminuzione del 90% dell’AUC e della Cmax). Lansoprazolo non deve essere somministrato con atazanavir (vedere paragrafo 4.3).


Ketoconazolo e itraconazolo: l’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo dal tratto gastrointestinale è accentuato dalla presenza di acido gastrico. La somministrazione di lansoprazolo può causare concentrazioni sub-terapeutiche di ketoconazolo e itraconazolo e la combinazione deve essere evitata.


Digossina: la co-somministrazione di lansoprazolo e digossina può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di digossina. Quindi si devono monitorare i livelli plasmatici di digossina e aggiustare la dose di digossina, se necessario, quando si inizia o si termina il trattamento con lansoprazolo.


Prodotti medicinali metabolizzati dagli enzimi P450

Lansoprazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei farmaci metabolizzati da CYP3A4. Si consiglia cautela quando si associa lansoprazolo con farmaci metabolizzati da questo enzima e che hanno una finestra terapeutica ristretta.

Teofillina: Lansoprazolo riduce le concentrazioni plasmatiche di teofillina, che può diminuire l’effetto clinico atteso per quella dose. Si consiglia cautela nell’associazione dei due farmaci.

Tacrolimus: la co-somministrazione di lansoprazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus (un CYP3A e substrato P-gp). L’esposizione a lansoprazolo ha aumentato l’esposizione media di tacrolimus fino all’81%.

Si consiglia di monitorare le concentrazioni plasmatiche di tacrolimus all’inizio e alla fine del trattamento concomitante con lasoprazolo.


Prodotti medicinali trasportati dalla P-glicoproteina

E’ stato osservato che lansoprazolo inibisce il trasporto della proteina P-glicoproteina, (P-gp) in vitro.

La rilevanza clinica non è conosciuta.


Effetti di altri farmaci su lansoprazolo

Farmaci che inibiscono il CYP2C19. I farmaci che inibiscono il CYP2C19 possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di lansoprazolo.


Fluvoxamina: si deve considerare una diminuzione della dose quando si associa lansoprazolo con la fluvoxamina, un inibitore del CYP2C19. Le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo aumentano fino a 4 volte


Farmaci che inducono CYP2C19 e CYP3A4

Gli enzimi induttori che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina ed erba di San Giovanni (Iperico perforato) possono ridurre marcatamente le concentrazioni plasmatiche di lansoprazolo.


Altri:

Sucralfato/antiacidi:

Sucralfato/antiacidi possono diminuire la biodisponibilità di lansoprazolo. Quindi lansoprazolo deve essere assunto almeno un’ora dopo aver preso questi medicinali.


Non è stata dimostrata alcuna interazione clinicamente significativa di lansoprazolo con i farmaci anti- infiammatori non steroidei, sebbene non siano stati condotti studi formali di interazione.


La terapia dell’infezione da Helicobacter pylori prevede un’associazione con la somministrazione concomitante di lansoprazolo e due antibiotici. L’influenza di questa somministrazione combinata non è stata ancora studiata in modo sistematico. In base a considerazioni teoriche, come precauzione devono essere attesi potenziamenti delle interazioni con altri medicinali. Perciò, si raccomanda di monitorare i livelli sierici di altri medicinali assunti durante la prima settimana di terapia eradicante. Ciò riguarda in particolare quei medicinali che sono metabolizzati anche attraverso il sistema del citocromo P450.


Fino ad ora, tra il lansoprazolo e gli uno/due antibiotici usati nella terapia eradicante sono state trovate le seguenti interazioni:


Medicinali somministrati in concomitanza

Dosi e durata della somministrazione combinata

Effetto

lansoprazolo + claritromicina

30 mg + 500 mg 3 volte al giorno per 5 giorni

aumento del 16% dei livelli plasmatici di un metabolita della claritromicina; aumento della biodisponibilità del lansoprazolo dal 19% fino al 32%

lansoprazolo + amoxicillina

30 mg + 1000 mg 3 volte al giorno per 5 giorni

ridotta velocità di captazione dell’amoxicillina

lansoprazolo + metronidazolo

Non ancora studiate

lansoprazolo + claritromicina + amoxicillina

30 mg + 500 mg + 1000 mg 2 volte al giorno per 5 giorni

aumento del 30% della biodisponibilità e dell’emivita del lansoprazolo; aumento del 30% dei livelli plasmatici di un metabolita della claritromicina

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

Per il lansoprazolo non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrio/fetale, parto o sviluppo post-natale.

L’uso del lansoprazolo durante la gravidanza non è raccomandato.


Allattamento

Non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno umano. Gli studi su animali hanno evidenziato l’escrezione del lansoprazolo nel latte. La decisione di continuare o interrompere l’allattamento o di continuare o interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia con lansoprazolo per la madre.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Possono verificarsi reazioni avverse da farmaco come capogiri, vertigini, disturbi della vista e sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). In queste condizioni, la capacità di reazione può essere ridotta. Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si guidano veicoli o si utilizzano macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Il lansoprazolo è ben tollerato e gli eventi avversi sono in genere lievi e transitori.


Sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati durante il trattamento con il lansoprazolo, con le seguenti frequenze:

molto comune (≥ 1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000) comprese segnalazioni isolate, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Comune(≥ 1/100, <1/10)

Non comune (≥ 1/1000, <1/100)

Raro (≥ 1/10.000, <1/1000)

Molto raro (<1/10.000) comprese segnalazioni isolate

Non nota

Patologie gastrointestinali

Vomito, nausea, diarrea, mal di stomaco, stipsi, flatulenza, secchezza delle fauci o della gola

Pancreatite, candidosi esofagea, glossite, disturbi del gusto

Colite, stomatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Rash, orticaria, prurito

Eritema multiforme, petecchia, caduta dei capelli, fotosensibilità e porpora

Sindrome di Stevens- Johnson e necrolisi epidermica tossica

Lupus eritematoso cutaneo subacuto

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, capogiri

Sonnolenza, vertigini, tremore, parestesia, irrequietezza

Disturbi psichiatrici

Depressione

Insonnia, allucinazioni, confusione

Patologie epatobiliari

Aumento dei livelli degli enzimi epatici

Epatite, ittero

Patologie renali e urinarie

Nefrite interstiziale

Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia

Anemia

Agranulocitosi, pancitopenia

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4)

Patologie del sistema muscolo- scheletrico e del tessuto connettivo

Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)

Artralgia, mialgia

Patologie dell'occhio

Disturbi visivi

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Ginecomastia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Affaticamento

Edema

Angioedema, iperidrosi, anoressia, impotenza, febbre

Shock anafilattico

Esami diagnostici

Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatremia

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

4.9 SOVRADOSAGGIO

Non sono noti effetti di sovradosaggio con lansoprazolo nell’uomo (sebbene sia possibile una bassa tossicità acuta) e, di conseguenza, non possono essere date istruzioni per il trattamento.

Tuttavia, il lansoprazolo è stato somministrato a dosi fino a 180 mg/die per via orale e fino a 90 mg di lansoprazolo per via endovenosa senza effetti avversi significativi. Per favore riferirsi al paragrafo 4.8 per possibili sintomi di sovradosaggio con lansoprazolo. In caso di sospetto sovradosaggio, il paziente deve essere monitorato.

Il lansoprazolo non viene eliminato in misura significativa con l’emodialisi. Se necessario, si raccomandano svuotamento gastrico, somministrazione di carbone vegetale e una terapia sintomatica.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Settembre 2012 </div>