Lasitone

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

LASITONE 25 mg + 37 mg capsule rigide

2 COMPOSIZIONE

Una capsula rigida contiene:

Principi attivi: furosemide 25 mg, spironolattone 37 mg.


Eccipienti: lattosio 93 mg.


Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Capsule rigide.

4.1 INDICAZIONI

Stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascitica, sindrome nefrosica), laddove altre terapie non sono risultate sufficientemente efficaci o tollerate.

4.2 POSOLOGIA

La posologia e la durata del trattamento variano a seconda del caso clinico; in genere si somministrano 1-3 capsule/die.


Somministrazione


Le capsule devono essere inghiottite intere.

Il farmaco va assunto con la prima colazione e/o pranzo con una buona quantità di fluidi (circa 1 bicchiere). Non si consiglia l’assunzione alla sera, particolarmente all’inizio del trattamento, per via dell’atteso aumento della produzione notturna di urine in questi casi.

4.3 CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità ai principi attivi, ai sulfamidici o derivati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Lasitone non deve essere usato in:

  • pazienti con compromessa funzionalità renale ed una clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min per 1,73 m2 di superficie corporea, insufficienza renale acuta o anuria
  • pazienti con insufficienza epatica con alterazione dello stato di coscienza (coma o precoma epatico)
  • pazienti con iperkaliemia
  • pazienti con grave ipokaliemia. Tuttavia un’ipokaliemia che si dovesse sviluppare durante la terapia con Lasitone può essere corretta senza interruzione del trattamento
  • pazienti con grave iponatriemia
  • pazienti con ipovolemia o disidratazione (associata o meno ad ipotensione)
  • durante la gravidanza presunta o accertata
  • durante l’allattamento
  • sovradosaggio da digitale

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Spironolattone può causare alterazioni vocali. Ciò richiede attenzione nel determinare se iniziare la terapia con Lasitone nei pazienti per i quali la voce ricopre un ruolo importante nell’attività lavorativa (ad es. attori, cantanti, insegnanti).


Non vi è esperienza circa l’uso di Lasitone nei bambini.

La terapia con Lasitone deve essere effettuata sotto attento controllo medico. É necessario un attento monitoraggio nei seguenti casi:

  • in pazienti con ipotensione
  • in pazienti che sarebbero particolarmente a rischio in caso di pronunciato calo della pressione arteriosa (ad es. con stenosi rilevante delle arterie coronariche o dei vasi che irrorano il cervello)
  • in pazienti con diabete mellito latente o manifesto
  • in pazienti con gotta
  • in pazienti con qualsiasi ostruzione del flusso urinario (ad esempio in pazienti con svuotamento vescicale alterato, iperplasia prostatica o stenosi dell’uretra), particolarmente negli stadi iniziali della terapia. É necessario assicurare il libero deflusso urinario. L’aumentata produzione di urina può provocare od aggravare i disturbi in questi pazienti.
  • in pazienti con cirrosi epatica e compromessa funzionalità renale (può ulteriormente peggiorare la funzionalità renale).
    Come per tutti i diuretici si consiglia di iniziare il trattamento della cirrosi epatica con ascite in ambiente ospedaliero in modo da poter intervenire adeguatamente nel caso si manifesti nel corso della diuresi tendenza al coma epatico.
  • nei pazienti con ipoproteinemia, ad es. associata a sindrome nefrosica (l’effetto di furosemide può essere indebolito e la sua ototossicità potenziata).


La terapia con Lasitone richiede regolari controlli dei livelli sierici di sodio, potassio, creatinina e glucosio.

Sono necessari controlli frequenti della potassiemia nei pazienti con compromessa funzionalità renale e clearance della creatinina inferiore a 60 mL/min per 1,73 m2 di superficie corporea, così come nei pazienti in cui Lasitone viene somministrato con altri farmaci che possono portare ad aumento della potassiemia.


In corso di terapia con Lasitone quindi non è indicata la somministrazione di supplementi di potassio né di altri farmaci antikaliuretici, salvo in casi estremamente particolari. In ogni modo il trattamento deve essere interrotto allorchè la sodiemia risulti inferiore a 126 mEq/l e la potassiemia superiore a 5 mEq/l.


Uso concomitante con risperidone

In studi su risperidone, controllati con placebo, in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una incidenza più alta di mortalità in pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75-97 anni) rispetto a pazienti trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 80 anni, range 70-96 anni) o furosemide da sola (4,1%; età media 80 anni, range 67-90 anni). L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici a basso dosaggio) non è risultato associato ad una simile evenienza.


Non è stato identificato alcun meccanismo fisiopatologico per spiegare questo dato, e non è stato osservato alcun pattern correlabile alla causa di decesso. Tuttavia, prima di decidere l’uso di tale combinazione, deve essere esercitata cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici di questa combinazione o della co-somministrazione con altri potenti diuretici. Non vi è stato aumento dell’incidenza di mortalità in pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza con risperidone. Indipendentemente dal trattamento, la disidratazione è risultata un fattore di rischio globale per la mortalità e pertanto deve essere evitata in pazienti anziani con demenza (vedere paragrafo 4.3).


Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Il medicinale contiene lattosio non è quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

4.5 INTERAZIONI

L’assorbimento di spironolattone aumenta marcatamente con l’assunzione di cibo.


Associazioni sconsigliate

Se spironolattone viene somministrato in associazione con sali di potassio, farmaci che riducono l’escrezione di potassio, farmaci anti-infiammatori non steroidei o ACE inibitori, si può verificare un aumento del potassio sierico che si manifesta con iperkaliemia.


Furosemide può potenziare l’effetto otolesivo degli aminoglicosidi e di altri farmaci ototossici. Poiché tali disturbi possono essere irreversibili, questi farmaci devono essere utilizzati in associazione a Lasitone solo nel caso vi sia una assoluta necessità.


Sono stati descritti casi isolati in cui la somministrazione endovenosa di furosemide effettuata entro 24 ore dalla somministrazione di cloralio idrato è stata seguita da sensazione di calore, attacchi di sudorazione, agitazione, nausea, aumento della pressione arteriosa e tachicardia. Tali reazioni si possono verificare anche con Lasitone.


Precauzioni per l’uso

La contemporanea somministrazione di furosemide e cisplatino comporta il rischio di effetti ototossici. Inoltre, la nefrotossicità del cisplatino può risultare potenziata se la furosemide non viene somministrata a basse dosi (ad es. 40 mg a pazienti con funzionalità renale normale) ed in presenza di un bilancio idrico positivo, quando la furosemide viene impiegata per ottenere una diuresi forzata durante trattamento con cisplatino.


Furosemide riduce l’escrezione dei sali di litio. Ciò può portare ad aumento dei livelli sierici di litio aumentando il rischio di tossicità da litio, compreso aumento del rischio di effetti cardiotossici e neurotossici. Si raccomanda dunque di monitorare attentamente la litiemia nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con sali di litio.


Poiché il sucralfato riduce l’assorbimento intestinale di furosemide, indebolendone l’effetto, Lasitone e sucralfato non vanno assunti contemporaneamente o a breve distanza l’uno dall’altro.


I pazienti in terapia diuretica possono presentare ipotensione grave e compromissione della funzionalità renale, compresi casi di insufficienza renale, particolarmente in concomitanza con la prima somministrazione di un ACE-inibitore o di un antagonista dei recettori dell’angiotensina II o la prima volta che se ne aumentano le dosi. Si deve prendere in considerazione l’opportunità di sospendere provvisoriamente la somministrazione di furosemide o, quanto meno, di ridurne la dose 3 giorni prima dell’inizio del trattamento con un ACE-inibitore o con un antagonista dei recettori dell’angiotensina II o prima di aumentarne le dosi.


Risperidone: Si deve esercitare cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici della combinazione o co-trattamento con furosemide o con altri diuretici potenti, prima della decisione di utilizzare tale combinazione.

Vedere paragrafo 4.4 per l’aumento di mortalità in pazienti anziani con demenza co-trattati con risperidone


Da considerare con attenzione

La somministrazione concomitante di farmaci anti-infiammatori non steroidei può ridurre l’effetto di Lasitone. Nei pazienti con disidratazione o ipovolemia pre-esistente, gli anti-infiammatori non steroidei possono causare insufficienza renale acuta.


Spironolattone e carbenoxolone possono compromettere reciprocamente la rispettiva attività farmacologica. La liquirizia in quantità elevate agisce nello stesso modo di carbenoxolone. Corticosteroidi, carbenoxolone, liquirizia in quantità elevate e l’uso prolungato di lassativi possono facilitare lo sviluppo di ipokaliemia.


Spironolattone può determinare aumento dei livelli sierici di digossina; inoltre l’attività e gli effetti indesiderati dei preparati digitalici e di farmaci che inducono la sindrome del QT lungo possono essere potenziati da alterazioni elettrolitiche (ad es. ipokaliemia, ipomagnesiemia) causate da furosemide.


Fenitoina può ridurre l’effetto di Lasitone.


Con la somministrazione concomitante di altri antipertensivi, diuretici o farmaci ad effetto ipotensivo con Lasitone ci si attende un più pronunciato calo della pressione arteriosa.


Possono risultare indeboliti gli effetti di farmaci antidiabetici e dei simpaticomimetici che aumentano la pressione arteriosa, mentre possono essere potenziati gli effetti della teofillina o dei miorilassanti curarinici.


L’attività dei salicilati ad alte dosi ed i loro effetti indesiderati possono risultare aumentati da Lasitone. Nei pazienti trattati contemporaneamente con furosemide e dosi elevate di talune cefalosporine si può sviluppare una compromissione della funzionalità renale.

Gli effetti dannosi sul rene dei farmaci nefrotossici possono essere potenziati dalla furosemide. Probenecid, metotrexato e altri farmaci che, come la furosemide, sono escreti prevalentemente per via tubulare renale, possono ridurre l’effetto della furosemide. Al contrario, la furosemide può ridurre

l’eliminazione renale di queste sostanze. In caso di trattamento con alte dosi (sia di furosemide che di altri farmaci) può verificarsi un aumento delle concentrazioni sieriche dell’una e degli altri. Di conseguenza aumenta il rischio di eventi avversi dovuti alla furosemide od alle altre terapie concomitanti.


L’utilizzo concomitante di ciclosporina A e furosemide è associata ad un aumentato rischio di artrite gottosa secondaria ad iperuricemia da furosemide e a riduzione dell’escrezione degli urati indotta da ciclosporina.


I pazienti ad elevato rischio di nefropatia da radiocontrasto trattati con furosemide hanno avuto una maggior incidenza di deterioramento della funzionalità renale in seguito alla somministrazione dei mezzi di contrasto, rispetto ai pazienti ad alto rischio che hanno ricevuto idratazione endovenosa solamente prima della somministrazione del mezzo di contrasto.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

Lasitone non deve essere assunto durante la gravidanza.


Allattamento

I diuretici possono inibire la lattazione, inoltre la furosemide passa nel latte materno ed è quindi necessario evitare l’allattamento durante la terapia con Lasitone.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Durante la terapia con Lasitone le capacità di concentrazione e reazione possono risultare alterate, modificando in tal modo la capacità del paziente di guidare o di usare macchinari. Ciò si verifica particolarmente nelle fasi iniziali della terapia o dopo il consumo di alcool.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Nella tabella sottostante la frequenza delle reazioni avverse è riportata secondo la seguente convenzione:

Molto comune: ≥ 1/10; Comune: ≥1/100 e < 1/10; Non comune: ≥ 1/1.000 e < 1/100; Rara: ≥ 1/10.000 e < 1/1.000; Molto rara: < 1/10.000; Non nota ( la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)


Classificazione per sistemi e organi
Frequenza
Effetti indesiderati

Patologie del sistema

emolinfopoietico

Comuni

Emoconcentrazione

Non comuni

Trombocitopenia

Rari

Leucopenia, eosinofilia

Molto rari

Anemia aplastica, agranulocitosi,

anemia emolitica

Disturbi del sistema

immunitario

Rari

Gravi reazioni anafilattiche o

anafilattoidi (per es. con shock)

Disturbi del metabolismo e

della nutrizione

Molto comuni

Disturbi elettrolitici (compresi

quelli sintomatici); disidratazione e ipovolemia specialmente in pazienti anziani, aumento della creatinina e dei trigliceridi nel sangue

Comuni

Iponatrinemia, ipocloremia,

ipokaliemia, aumento del colesterolo, iperuricemia e gotta

Non comuni

Alterata tolleranza al glucosio.

Manifestazione clinica di un diabete mellito latente

Non nota

Ipocalcemia, ipomagnesiemia,

alcalosi metabolica, aumento di urea, iperkaliemia (soprattutto

con il proseguimento della terapia)

Patologie del sistema

nervoso

Comuni

Encefalopatia epatica in pazienti

con insufficienza epatocellulare

Non comuni

Sonnolenza, cefalea, vertigini,

stato confusionale

Rari

Parestesie

Non nota

Sensazione di testa piena

Patologie dell’ occhio

Non comuni

Alterazioni visive

Patologie dell’orecchio e

del labirinto

Non comuni

Disturbi dell’udito solitamente

transitori, specialmente in pazienti con insufficienza renale,

ipoproteinemia (per es. nella sindrome nefrotica) e/o in caso di

somministrazione endovenosa troppo rapida di furosemide

Molto rari

Tinnito, perdita reversibile o

irreversibile dell’udito (specialmente in caso di

somministrazione endovenosa troppo rapida di furosemide)

Patologie cardiache

Non comuni

Aritmie cardiache

Patologie vascolari

Molto comuni (per infusione

endovenosa)

Riduzione pressione arteriosa

compresa ipotensione ortostatica

Rari

Vasculiti

Non nota

Trombosi

Patologie respiratorie,

toraciche e mediastiniche

Rari

Raucedine, alterazione

dell’altezza della voce (abbassamento del tono nella

donna e aumento nell’uomo)

Patologie gastrointestinali

Non comuni

Secchezza della bocca, nausea,

disturbi della motilità intestinale

Rari

Vomito, diarrea

Molto rari

Pancreatite acuta, ulcere gastriche

(anche con sanguinamenti)

Patologie epatobiliari

Molto rari

Colestasi, aumento transaminasi

Patologie della cute e del

tessuto sottocutaneo

Non comuni

Orticaria, prurito, rash, porpora,

dermatite bollosa, eritema multiforme, pemfigoide, dermatite esfoliativa, reazioni di fotosensibilità

Rari

Irsutismo

Non nota

Sindrome di Stevens-Johnson,

necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata(AGEP), rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS)

Patologie del sistema

muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni

Crampi muscolari, tetania,

miastenia

Patologie renali e urinarie

Comuni

Poliuria

Rari

Nefrite interstiziale

Non nota

Aumento di sodio nell’urina,

aumento di cloro nell’urina, ritenzione urinaria (in pazienti

con ipertrofia prostatica, stenosi

dell’uretra o difficoltà di svuotamento vescicale);

nefrocalcinosi/nefrolitiasi (in

neonati pre-termine trattati con

furosemide); insufficienza renale.

Patologie dell’apparato

riproduttivo e della mammella

Rari

Irregolarità mestruali (dose-

dipendenti) impotenza

Non nota

Dolorabilità del capezzolo,

mastodinia, aumento di volume della mammella (dose- dipendente), ginecomastia (dose- dipendente)

Patologie congenite,

familiari e genetiche

Non nota

Aumento del rischio di

persistenza del dotto arterioso pervio quando la furosemide

viene somministrata a neonati prematuri durante le prime

settimane di vita.

Patologie sistemiche e

condizioni relative alla sede di somministrazione

Non comuni

Stanchezza

Rari

Febbre

Non nota

Reazioni di tipo locale come

dolore (se iniettabile )


4.9 SOVRADOSAGGIO

Il quadro clinico di un sovradosaggio acuto o cronico è determinato principalmente dall’entità della perdita di fluidi ed elettroliti e le sue conseguenze, quali ipovolemia e disidratazione, emoconcentrazione ed aritmie cardiache (ad es. blocco A-V e fibrillazione ventricolare). Tali alterazioni si possono manifestare ad esempio con grave ipotensione (con progressione fino allo shock), insufficienza renale acuta, trombosi, stati di delirio, paralisi flaccida, apatia e confusione.


Non esistono antidoti specifici contro spironolattone e furosemide. Se l’assunzione è avvenuta da poco tempo, si possono effettuare tentativi per limitare un ulteriore assorbimento attraverso la rimozione dei principi attivi (ad es. lavanda gastrica) o metodi per ridurne l’assorbimento (ad es. carbone attivo).


É necessario correggere le alterazioni clinicamente rilevanti del bilancio idroelettrolitico. Le misure correttive tese alla prevenzione e al trattamento delle complicanze gravi causate da tali alterazioni (ad es. iperkaliemia) e di altri effetti, possono comportare un attento monitoraggio generale e specifico e misure terapeutiche (ad es. per promuovere l’eliminazione di potassio).


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Maggio 2012 </div>