Rabeprazolo generico compresse

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Rabeprazolo Sandoz 10 mg compresse gastroresistenti

Rabeprazolo Sandoz 20 mg compresse gastroresistenti

2 COMPOSIZIONE

Rabeprazolo Sandoz 10 mg compresse gastroresistenti:

Ogni compressa gastroresistente contiene 10 mg di rabeprazolo sodico


Rabeprazolo Sandoz 20 mg compresse gastroresistenti:

Ogni compressa gastroresistente contiene 20 mg di rabeprazolo sodico

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Compressa gastroresistente

Rabeprazolo Sandoz 10 mg compresse gastroresistenti: Compresse rosa, rotonde, biconvesse, rivestite con film

Rabeprazolo Sandoz 20 mg compresse gastroresistenti: Compresse gialle, rotonde, biconvesse, rivestite con film

4.1 INDICAZIONI

Rabeprazolo Sandoz è indicato per il trattamento di:

  • ulcera duodenale attiva
  • ulcera gastrica benigna attiva
  • malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica erosiva o ulcerativa
  • terapia a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE)
  • trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica)</center>
  • sindrome di Zollinger-Ellison
  • eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici nei pazienti con ulcera peptica. Vedere paragrafo 4.2.

4.2 POSOLOGIA

Adulti/anziani

Ulcera duodenale attiva e ulcera gastrica benigna attiva: la dose orale raccomandata sia nell’ulcera duodenale attiva che nell’ulcera gastrica benigna attiva è di 20 mg una volta al giorno, da assumere al mattino.

Nella maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva la cicatrizzazione avviene entro 4 settimane. Tuttavia alcuni pazienti possono richiedere, per raggiungere la cicatrizzazione, altre 4 settimane di terapia. La maggior parte dei pazienti con ulcera gastrica benigna attiva guariscono entro 6 settimane. Anche in questo caso, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessarie per la guarigione altre 6 settimane di terapia.


Malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) erosiva o ulcerativa: la dose orale raccomandata in questa patologia è di 20 mg una volta al giorno per 4 -8 settimane.


Terapia a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE): per la terapia a lungo termine può essere usata una dose di mantenimento di Rabeprazolo Sandoz 20 mg o 10 mg una volta al giorno, a seconda della risposta del paziente.


Trattamento dei sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica): 10 mg una volta al giorno nei pazienti senza esofagite. Se non si ottiene il controllo dei sintomi entro 4 settimane, il paziente deve essere sottoposto a ulteriori accertamenti. Una volta risolta la sintomatologia, il successivo controllo dei sintomi può essere ottenuto adottando un regime di assunzione di 10 mg una volta al giorno al bisogno, quando necessario.


Sindrome di Zollinger-Ellison: negli adulti la dose orale iniziale raccomandata è di 60 mg una volta al giorno. La posologia può essere aumentata fino a 120 mg/die, in base alle necessità del singolo paziente. Possono essere somministrate dosi singole giornaliere fino a 100 mg/die. La dose da 120 mg deve essere frazionata in 60 mg due volte al giorno. Il trattamento deve proseguire fino a quando clinicamente indicato.


Eradicazione dell’infezione da H. pylori: i pazienti con infezione da H. pylori devono essere trattati con terapia eradicante. Si raccomanda la seguente combinazione per una durata di 7 giorni.

Rabeprazolo Sandoz 20 mg 2 volte al giorno + claritromicina 500 mg 2 volte al giorno e amoxicillina 1 g due volte al giorno.


Pazienti con disfunzioni epatiche o renali

Non sono necessari adeguamenti posologici nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o renale.

Per l’uso di Rabeprazolo Sandoz nel trattamento dei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica vedere il paragrafo 4.4, “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”.


Bambini

L’uso di Rabeprazolo Sandoz nei bambini non è raccomandato, poiché manca esperienza sull'uso del prodotto in questo gruppo di pazienti.


Modo di somministrazione

Per le indicazioni che richiedono il trattamento una volta al giorno le compresse di Rabeprazolo Sandoz devono essere ingerite al mattino, prima di mangiare; sebbene infatti né il momento della giornata in cui viene assunto il farmaco né l’assunzione di cibo abbiamo dimostrato di avere effetto sull’attività di rabeprazolo sodico, questo schema di trattamento facilita la compliance del paziente.

I pazienti devono essere avvisati di non masticare o frantumare le compresse di Rabeprazolo Sandoz ma di inghiottirle intere.

4.3 CONTROINDICAZIONI

Rabeprazolo Sandoz è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota a rabeprazolo sodico o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nelle compresse.

Rabeprazolo Sandoz è controindicato nelle donne in gravidanza o in allattamento.

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

La risposta sintomatica alla terapia con rabeprazolo sodico non esclude la presenza di patologie maligne a livello gastrico o esofageo; tale possibilità deve, quindi, essere esclusa prima di iniziare il trattamento con Rabeprazolo Sandoz.


I pazienti in terapia a lungo termine (in particolare quelli trattati per più di un anno) devono essere tenuti sotto regolare osservazione.


Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio sconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.


Il rischio di ipersensibilità crociata con altri inibitori della pompa protonica o derivati benzimidazolici non può essere escluso.


I pazienti devono essere avvertiti di non masticare o frantumare le compresse di Rabeprazolo Sandoz, ma di inghiottirle intere.


L’uso di Rabeprazolo Sandoz nei bambini non è raccomandato poiché manca esperienza sull'uso del prodotto in questo gruppo di pazienti.


Sono state riportate segnalazioni post-marketing di discrasia ematica (trombocitopenia e neutropenia). Nella maggior parte dei casi in cui non si è potuta identificare un'eziologia alternativa, gli eventi erano non complicati e si sono risolti con la sospensione del rabeprazolo.


Alterazioni degli enzimi epatici sono state osservate durante gli studi clinici e sono state riportate anche dopo l'inizio della commercializzazione. Nella maggior parte dei casi in cui non si è potuta identificare un'eziologia alternativa, gli eventi non erano complicati e si sono risolti con la sospensione del rabeprazolo.


Uno studio in pazienti con alterazioni epatiche da lievi a moderate non ha evidenziato significativi problemi di sicurezza correlabili all'uso del farmaco differenti da quelli osservati nei pazienti del gruppo di controllo, analogo per distribuzione di età e sesso. Comunque, dal momento che non vi sono dati clinici sull'uso di Rabeprazolo Sandoz nel trattamento di pazienti con gravi disfunzioni epatiche, il medico è invitato a prestare particolare attenzione nel somministrare Rabeprazolo Sandoz per la prima volta a tali pazienti.


La co-somministrazione di Rabeprazolo Sandoz con atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5)


Ipomagnesiemia

E’ stato osservato che gli inibitori della pompa protonica (PPI) come rabeprazolo in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con diossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

4.5 INTERAZIONI

Rabeprazolo sodico produce un’intensa e duratura inibizione della secrezione acida dello stomaco. Può avvenire un’interazione con i composti il cui assorbimento è pH dipendente. La somministrazione concomitante di rabeprazolo sodico e ketoconazolo o itraconazolo può determinare una riduzione significativa dei livelli plasmatici degli antifungini. È quindi da considerare la necessità, per alcuni pazienti, di essere monitorati per determinare se è necessario un adeguamento posologico quando ketoconazolo o itraconazolo vengano assunti contemporaneamente a Rabeprazolo Sandoz.


In alcuni studi clinici insieme a rabeprazolo sono stati somministrati antiacidi e, in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco, non è stata osservata alcuna interazione con farmaci antiacidi liquidi.


La co-somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con omeprazolo (40 mg una volta al giorno) o atazanavir 400 mg con lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) in volontari sani ha causato una sostanziale riduzione dell’esposizione ad atazanavir. L’assorbimento di atazanavir è pH dipendente. Sebbene non studiati, si devono prevedere


risultati simili anche con altri inibitori della pompa protonica. Pertanto gli IPP, incluso rabeprazolo, non devono essere co-somministrati con atazanavir (vedere il paragrafo 4.4).

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza:

Non vi sono dati sulla sicurezza del rabeprazolo nelle donne in gravidanza. Studi sulla riproduzione condotti su ratti e conigli non hanno evidenziato effetti negativi sulla fertilità o danni al feto dovuti alla somministrazione di rabeprazolo sodico, anche se nel ratto si riscontra un modesto passaggio feto-placentare di farmaco. Rabeprazolo Sandoz è controindicato durante la gravidanza.


Allattamento:

Non è noto se il rabeprazolo sodico venga escreto nel latte materno umano. Non sono stati condotti studi nelle donne in allattamento. Rabeprazolo sodico viene tuttavia escreto nelle secrezioni mammarie del ratto. Rabeprazolo Sandoz non deve pertanto essere usato nelle donne in allattamento.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e del profilo degli eventi avversi, è improbabile che Rabeprazolo Sandoz possa compromettere la capacità di guidare o di usare macchinari. Se, comunque, ci fosse una riduzione dello stato di allerta dovuta a sonnolenza, si raccomanda di non guidare e di evitare l'uso di macchinari complessi.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Gli eventi avversi più comunemente riportati con rabeprazolo durante gli studi clinici controllati sono stati cefalea, diarrea, dolore addominale, astenia, flatulenza, rash e secchezza delle fauci. La maggior parte degli eventi avversi riscontrati durante gli studi clinici sono stati di intensità lieve o moderata e transitori.


I seguenti eventi avversi sono stati riferiti in seguito a studi clinici o all'esperienza post- marketing.

Le frequenza sono definite come: comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1000) e molto rara (<1/10.000).


Infezioni e infestazioni

Comune: infezioni


Patologie del sistema emolinfopoietico

Rara: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, leucocitosi


Disturbi del sistema immunitario

Rara: ipersensibilità1,2


Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Rara: anoressia

Non nota: iponatremia, ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4)


Disturbi psichiatrici

Comune: insonnia

Non comune: nervosismo

Rara: depressione

Non nota: confusione


Patologie del sistema nervoso

Comune: mal di testa, capogiri

Non comune: sonnolenza


Patologie dell’occhio

Rara: disturbi visivi


Patologie vascolari

Non nota: edema periferico


Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune: tosse, faringite, rinite

Non comune: bronchite, sinusite


Patologie gastrointestinali

Comune: diarrea, vomito, nausea, dolore addominale, costipazione, flatulenza

Non comune: dispepsia, secchezza delle fauci, eruttazione

Rara: gastrite, stomatite, alterazioni del gusto


Patologie epatobiliari

Rara: epatite, ittero, encefalopatia epatica3


Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: rash, erythema2

Rara: prurito, sudorazione, reazioni bollose2

Molto rara: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (NET)


Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: dolore aspecifico, mal di schiena

Non comune: mialgia, crampi alle gambe, artralgia, frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)


Patologie renali e urinarie

Non comune: infezioni delle vie urinarie

Rara: nefrite interstiziale


Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Non nota: ginecomastia


Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia, malattia simil-influenzale

Non comune: dolore toracico, brividi, piressia


Esami diagnostici

Non comune: aumento degli enzimi epatici3

Rara: aumento di peso


¹ Comprende gonfiore del viso, ipotensione e dispnea

² Eritema, reazioni bollose e reazioni di ipersensibilità si risolvono in genere dopo l’interruzione della terapia.

³ Sono state ricevute rare segnalazioni di encefalopatia epatica nei pazienti con cirrosi concomitante. Nel trattamento dei pazienti con grave disfunzione epatica, si consiglia al medico di prestare attenzione all’inizio del trattamento con Rabeprazolo Sandoz in questi pazienti (vedere il paragrafo 4.4).

4.9 SOVRADOSAGGIO

Finora l’esperienza dopo sovradosaggio intenzionale o accidentale è limitata. L’esposizione massima stabilita non ha superato i 60 mg/due volte al giorno, o i 160 mg/una volta al giorno. Gli effetti sono generalmente minimi, caratteristici del profilo di eventi avversi noto e reversibili senza alcun ulteriore intervento medico. Non vi è alcun antidoto specifico noto. Rabeprazolo sodico si lega in larga misura alle proteine e non è pertanto eliminabile con la dialisi. Come in ogni caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e devono essere adottate misure di supporto generale.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Ottobre 2012 </div>