Vaccino influenzale

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Il Vaccino influenzale (Agrippal, Fluad, Fluarix, Vaxigrip, Inflexal V, Influpozzi ed altri) aiuta a proteggere dall’influenza. È usato come immunizzazione attiva contro l’influenza negli anziani (di età pari o superiore a 65 anni), specialmente nei soggetti a maggior rischio di complicazioni (ad esempio soggetti affetti da malattie croniche, come diabete, disturbi cardiovascolari e respiratori).

Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il sistema immunitario produce i propri fattori protettivi (anticorpi) contro la malattia.

L’influenza è una malattia che può diffondersi rapidamente ed è causata da ceppi differenti, che possono variare ogni anno. Per questa ragione può essere necessario vaccinarsi ogni anno. Il rischio di contrarre l’influenza è maggiore nei mesi freddi, tra ottobre e marzo.

Il vaccino influenzale protegge dai ceppi virali contenuti nel vaccino a partire da circa 2 o 3 settimane dopo l’iniezione.

Poiché il periodo di incubazione (il tempo che intercorre tra l’infezione di un agente patogeno e la comparsa dei primi sintomi) dell'influenza è di alcuni giorni, l'uomo può comunque contrarre la malattia qualora entrasse in contatto con il virus dell’influenza immediatamente prima o dopo la vaccinazione.

Il vaccino non protegge dal raffreddore comune, anche se alcuni sintomi sono simili ai sintomi dell’influenza

SPECIALITÀ

MECCANISMO D’AZIONE

Il vaccino influenzale aiuta a prevenire l'influenza e a controllare la diffusione della malattia causata da infezione da virus influenzali specifici. I vaccini influenzali trivalenti, per la stagione 2013-2014, sono costituiti da antigeni di superficie (inattivati) (emoagglutinina e neuraminidasi) del virus dell’influenza preparati da ceppi di tre diversi tipi di virus dell'influenza:

  • A/California/7 /2009 {H1N1)pdm09-like virus;
  • A(H3N2) virus antigenically like the cell-propagated prototype virus A/Victoria/361/2011;
  • B/Massachusetts/2/2012-like virus.

il vaccino influenzale non protegge da virus influenzali diversi da quelli sopracitati.

Il corpo umano produce anticorpi, quando entra in contatto con i virus inattivati del vaccino.

In seguito alla vaccinazione, quando si entra in contatto con i stessi tipi di virus influenzali (inattivati) utilizzati per effettuare la vaccinazione, il corpo umano, gli anticorpi combattono il virus e sono di solito in grado di distruggerlo rapidamente.

Ci vogliono un paio di settimane dopo la vaccinazione per sviluppare la massima protezione.

INDICAZIONI

Profilassi dell'influenza, specialmente nei soggetti che corrono maggiore rischio di complicazioni associate. Il vaccino e' indicato negli adulti e nei bambini a partire dai 6 mesi di eta'. L'uso del prodotto deve essere effettuato sulla base di raccomandazioni ufficiali.

CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilita' ai principi attivi, a qualsiasi eccipiente
  • L'immunizzazione deve essere rimandata nei pazienti con affezioni febbrili o infezione acuta.

POSOLOGIA

L'immunizzazione deve essere effettuata mediante iniezione intramuscolare o sottocutanea profonda.

  • Adulti: 0,5 ml.
  • Bambini di eta' superiore ai 36 mesi: 0,5 ml.
  • Bambini di eta' compresa tra 6 e 35 mesi: i dati clinici sono limitati. Possono essere utilizzati dosaggi di 0,25 ml o 0,5 ml. La dose somministrata deve essere conforme alla raccomandazione nazionale esistente. Per i bambini che non sono stati precedentemente vaccinati deve essere somministrata una seconda dose dopo un intervallo di almeno 4 settimane.
  • Bambini di eta' inferiore ai 6 mesi: la sicurezza e l'efficacia del vaccino non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili.

AVVERTENZE

  • Un appropriato trattamento e controllo devono essere sempre prontamente disponibili nel caso di una reazione anafilattica conseguente alla somministrazione del vaccino.
  • Il vaccino non deve essere somministrato per via intravascolare.
  • La risposta anticorpale puo' essere insufficiente nei pazienti con immunodeficienza endogena o iatrogena.

INTERAZIONI

  • La risposta immunologica puo' essere ridotta se il paziente e' in trattamento con farmaci immunosoppressori.
  • In seguito alla vaccinazione influenzale sono stati osservati risultati falsi positivi nei test sierologici utilizzati per identificare anticorpi verso l’HIV1, l’epatite C e, soprattutto l’HTLV1 (Virus T-linfotropico dell'uomo) mediante il metodo ELISA. La tecnica Western Blot consente di identificare i risultati ELISA falsi positivi. Queste reazioni false positive transitorie potrebbero essere dovute alle IgM di risposta al vaccino

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

I vaccini influenzali inattivati possono essere utilizzati in tutte le fasi della gravidanza. Per il secondo e il terzo trimestre è disponibile un insieme di dati più esteso sulla sicurezza di impiego rispetto al primo trimestre; tuttavia, i dati ricavati dall’impiego su base mondiale dei vaccini influenzali inattivati non indicano esiti avversi attribuibili al vaccino sul feto e sulla madre.

EFFETTI COLLATERALI

Possibili effetti collaterali includono: cefalea, sudorazione, mialgia, artralgia, febbre, malessere, brividi, affaticamento e reazioni locali (arrossamento, gonfiore, dolore, ecchimosi, indurimento).