Pursennid

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

PURSENNID 12 mg compresse rivestite

2 COMPOSIZIONE

Descrizione generale

Compressa rivestita rotonda, biconvessa e di colore biancastro.

Composizione qualitativa e quantitativa

Una compressa rivestita contiene:

Principio attivo: sennosidi A + B (come sali di calcio) mg 12.

Eccipienti: lattosio monoidrato; glucosio anidro; saccarosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Compressa rivestita.

4.1 INDICAZIONI

Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.

4.2 POSOLOGIA

Adulti e bambini sopra i 12 anni di età: 2-4 compresse rivestite al giorno.

Bambini tra i 10 e i 12 anni: 1-2 compresse rivestite al giorno.

Dopo breve periodo di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico.

La dose corretta è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione di feci molli. È consigliabile usare inizialmente le dosi minime previste. Quando necessario, la dose può essere poi aumentata, ma senza mai superare quella massima indicata.

Assumere preferibilmente la sera. L’azione di Pursennid si manifesta dopo 6-12 ore. Somministrato la sera, l’effetto di Pursennid compare il mattino successivo.

I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non più di sette giorni. L’uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso.

Ingerire insieme ad una adeguata quantità di acqua (un bicchiere abbondante).

Una dieta ricca di liquidi favorisce l’effetto del medicinale.

4.3 CONTROINDICAZIONI

Controindicato qualora sussistano le seguenti condizioni mediche:

  • irritazione del tratto gastrointestinale (nausea, vomito, coliche).


Come tutti i lassativi, è controindicato anche in caso di:

  • pazienti con sintomi addominali che possono essere dovuti ad una condizione sottostante non diagnosticata, come condizioni acute intestinali e/o chirurgiche (diverticolite acuta, appendicite, peritonite e diarrea massiva);
  • ostruzione intestinale o malattia infiammatoria intestinale (costipazione spastica, ostruzione dell’ileo/preileo, epatopatie, malattie addominali intestinali infiammatorie, crampi e dolori);
  • stati di severa disidratazione, con perdita di acqua ed elettroliti, specialmente ipopotassiemia.

Controindicato nei bambini di età inferiore a 10 anni.

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

La dose stabilita non deve essere superata.

L’uso indiscriminato prolungato dei lassativi può portare ad assuefazione e ad un deterioramento delle funzioni intestinali.

Deve essere impiegato il dosaggio efficace più basso per il ristabilirsi della normale funzione intestinale. Se non è stato raggiunto alcun miglioramento a livello intestinale, il dosaggio può essere aumentato sotto supervisione medica.

Questo farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con malattia infiammatoria intestinale.

I prodotti contenenti senna e sennosidi devono essere usati solamente se non può essere ottenuto un effetto terapeutico attraverso un cambiamento della dieta o la somministrazione di agenti formanti massa.

L’uso di questi farmaci richiede la supervisione medica:

  • se non si sortiscono effetti positivi a seguito del trattamento;
  • se l’uso si prolunga oltre una settimana di trattamento;
  • se i sintomi persistono o peggiorano;
  • dopo una laparotomia o chirurgia addominale;
  • se sono presenti rash
  • in bambini tra i 10 e i 12 anni;

Avvertenze speciali relative agli eccipienti

Lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Glucosio: i pazienti affetti da rari problemi di malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

4.5 INTERAZIONI

L’ipopotassiemia (derivante da abuso di lassativi assunti per lungo tempo) potenzia l’azione dei glicosidi cardiaci e interferisce con i farmaci antiaritmici, con altri farmaci che inducono il ritorno al ritmo sinusale (chinidina) e con farmaci che inducono l’allungamento dell’intervallo Q-T. L’uso concomitante di altri farmaci che inducono ipopotassiemia (diuretici, adrenocorticosteroidi e liquirizia) può aumentare lo sbilanciamento elettrolitico.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

Non ci sono segnalazioni di effetti indesiderati o di danni durante la gravidanza e sul feto al regime di dosaggio raccomandato. Tuttavia, a seguito di dati sperimentali riguardanti il rischio genotossico di diversi antrachinoni, emodina e aloe-emodina, l’uso durante la gravidanza non è raccomandato.

Allattamento

L’uso durante l’allattamento non è raccomandato poiché non vi sono dati sufficienti sull’escrezione dei metaboliti nel latte materno. Piccole quantità di metaboliti (reina) sono escreti nel latte materno. Non è stato riportato alcun effetto lassativo sui neonati allattati al seno.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Questo medicinale non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Questo medicinale può causare lieve malessere addominale come dolore addominale, crampi, irritazione della mucosa colica e gastrica.

Sono stati anche riportati altri effetti quali disidratazione, ipotensione, fatica, miopatie, dolore di stomaco, iponatremia, disordini renali, iperaldosteronismo secondario, ipocalcemia e ipomagnesemia. Queste reazioni avverse sono solitamente reversibili una volta interrotta l’assunzione del lassativo.

L’uso prolungato o il sovradosaggio di questo farmaco possono causare nausea, diarrea con eccessiva perdita di elettroliti, specialmente potassio (ipopotassiemia). C’è anche la possibilità di sviluppare megacolon. Durante il trattamento può manifestarsi una colorazione giallo-brunastra (pH-dipendente) delle urine dovuta ai metaboliti, che non ha alcun significato clinico. È stata riportata assuefazione dopo trattamento prolungato.

Le reazioni avverse sono elencate di seguito in base al sistema organi classi e frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000; < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.

Tabella: Effetti indesiderati nell’esperienza post-commercializzazione


Frequenza dell’evento avverso Evento avverso
Patologie gastrointestinali
Non nota Megacolon
Molto raro Dolore addominale
Diarrea
Nausea
Malessere addominale
Tolleranza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto raro Fatica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto raro Miopatia
Patologie renali e urinarie
Molto raro Problemi renali
Non nota Cromaturia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non nota Iperaldosteronismo
Molto raro Ipocalcemia
Ipomagnesemia
Disidratazione
Ipopotassiemia
Iponatremia
Diminuzione degli elettroliti ematici
Patologie vascolari
Molto raro Ipotensione

4.9 SOVRADOSAGGIO

I sintomi più importanti correlati al sovradosaggio/uso eccessivo sono coliche addominali e diarrea severa con conseguenti perdite di fluidi e di elettroliti, che devono essere rimpiazzati. La diarrea in special modo può causare perdita di potassio, che può portare a disordini cardiaci e astenia muscolare, particolarmente quando sono somministrati allo stesso tempo glicosidi cardiaci, diuretici, adrenocorticosteroidi o radice di liquirizia. Il trattamento deve essere di supporto con quantitativi generosi di liquidi. Gli elettroliti, specialmente il potassio, devono essere monitorati. Ciò è particolarmente importante negli anziani. Un sovradosaggio cronico di farmaci a base di antrachinoni può causare epatite tossica.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Novembre 2012 </div>