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ACTOS 30 MG COMPRESSE
  
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Farmaci orali che riducono il glucosio ematico; tiazolidinedioni.
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Ogni compressa contiene 30 mg di pioglitazone come cloridrato.
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Carmellosa calcica, iprolosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato.
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== INDICAZIONI ==
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Pioglitazone e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 : in monoterapia: in pazienti (in particolare pazienti sovrappeso) non adeguatamente controllati dalla dieta e dall'esercizio fisico per i q uali il trattamento con metformina e' inappropriato a causa di controi ndicazioni o intolleranza. In duplice terapia orale in combinazione co n metformina: in pazienti (in particolare pazienti sovrappeso) con ins ufficiente controllo glicemico nonostante la massima dose tollerata di monoterapia con metformina; una sulfonilurea, solo in pazienti che mo strano intolleranza a metformina o per i quali metformina e' controind icata, con insufficiente controllo glicemico nonostante la massima dos e tollerata di monoterapia con una sulfonilurea. In triplice terapia o rale in combinazione con metformina e una sulfonilurea, in pazienti (i n particolare pazienti sovrappeso) con insufficiente controllo glicemi co nonostante la duplice terapia orale Pioglitazone e' anche indicato in combinazione con insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 che non raggiungono un sufficiente controllo glicemico con insulina, per i quali l'uso di metformina e' inappropriato a causa di controind icazioni o intolleranza.
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Pioglitazone e' controindicato in pazienti con: - ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipientiinsufficienza card iaca o storia di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV) - insuf ficienza epatica - chetoacidosi diabetica
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== POSOLOGIA ==
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Le compresse di pioglitazone vanno assunte oralmente una volta al gior no indipendentemente dall'assunzione di cibo. Pioglitazone puo' essere somministrato ad una dose iniziale di 15 mg o 30 mg una volta al gior no. La dose puo' essere aumentata gradualmente fino a 45 mg una volta al giorno. In combinazione con insulina, la dose in uso di insulina pu o' essere mantenuta all'inizio del trattamento con pioglitazone. Se i pazienti riferiscono ipoglicemia, la dose di insulina deve essere rido tta. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei p azienti anziani. Pazienti con insufficienza renale: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina > 4 ml/min). Non sono disponi bili informazioni su pazienti in dialisi, pertanto in tali pazienti pi oglitazone non deve essere usato. Pazienti con insufficienza epatica: Pioglitazone non deve essere usato in pazienti con insufficienza epati ca. Bambini e adolescenti: non ci sono dati disponibili sull'uso di pi oglitazone in pazienti al di sotto dei 18 anni di eta' e pertanto non e' raccomandato il suo uso in questo gruppo di eta'.
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CONSERVAZIONE
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Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservaz ione.
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Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca: pioglitazone puo' causare ritenzione idrica che puo' esacerbare o precipitare una insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fa ttore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia , iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile e aumenta re la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati relativame nte a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o ede ma, particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca. Sono stat i riportati durante la commercializzazione casi di insufficienza cardi aca quando pioglitazone e' stato usato in combinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca; i pazienti devono es sere osservati rispetto a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, a umento di peso ed edema quando pioglitazone e' usato in combinazione c on insulina. Poiche' insulina e pioglitazone sono associati a ritenzio ne idrica, la somministrazione concomitante puo' aumentare il rischio di edema. Pioglitazone deve essere sospeso se si manifesta qualsiasi d eterioramento dello stato cardiaco. Uno studio di outcome cardiovascol are di pioglitazone e' stato effettuato in pazienti di eta' inferiore a 75 anni con diabete mellito di tipo 2 e preesistente malattia macrov ascolare maggiore. Pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla ter apia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza card iaca, tuttavia cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in q uesto studio. Usare cautela in pazienti con eta' superiore ai 75 anni a causa della limitata esperienza in questo gruppo di pazienti. Monito raggio della funzionalita' epatica: durante l'esperienza post-marketin g raramente e' stata riportata disfunzione epatocellulare. Monitorare gli enzimi epatici dei pazienti trattati con pioglitazone. Gli enzimi epatici devono essere controllati prima di iniziare la terapia con pio glitazone in tutti i pazienti. La terapia con pioglitazone non deve es sere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi ep atici o con qualsiasi evidenza di malattia epatica. Dopo l'inizio dell a terapia con pioglitazone, monitorare gli enzimi epatici periodicamen te secondo necessita' clinica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con pioglita zone, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena p ossibile. Se i livelli ALT rimangono > 3 volte il limite superiore del la norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manif esta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono include re nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anor essia e/o urine scure, controllare gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con pioglitazone deve essere guidat a dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, la terapia farmacologica deve essere interrotta. Aumento di peso: si e' evidenziato aumento di peso dose correlato, che puo' essere dovuto ad accumulo di adipe e in qualche caso associato a ritensione idrica. In alcuni casi l'aumento di peso puo' essere un si ntomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamen te monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del d iabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosa mente una dieta a calorie controllate. Ematologia: e' stata osservata una lieve riduzione dell'emoglobina media e dell'ematocrito durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche sim ili sono state osservate in pazienti trattati con metformina ed in mis ura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina. Ipoglicemia : come conseguenza dell'aumentata sensibilita' all'insulina, i pazient i che ricevono pioglitazone in duplice o triplice terapia orale con un a sulfonilurea o in duplice terapia con insulina possono essere a risc hio di ipoglicemia dose-correlata, e puo' essere necessaria una riduzi one nella dose della sulfonilurea o dell'insulina. Disturbi visivi: so no stati riportati con i tiazolidinedioni casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzio ne della acuita' visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato ed ema periferico concomitante. Non e' chiaro se esista o meno un'associa zione diretta tra pioglitazone ed edema maculare; fare attenzione alla possibilita' di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi del la acuita' visiva; considerare l'opportunita' di una appropriata visit a oftalmologica. Altro: e' stata osservata un'aumentata incidenza di f ratture ossee nelle donne. Sono state osservate fratture nel 2,6% dell e donne trattate con pioglitazone rispetto all'1,7% di donne trattate con farmaco di confronto. Non e' stato osservato alcun aumento dell'in cidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) risp etto al gruppo di confronto (1,5%). L'incidenza calcolata delle frattu re e' stata pari a 1,9 fratture per 100 pazienti-anno nelle donne trat tate con pioglitazone e ad 1,1 fratture per 100 pazienti-anno nelle do nne trattate con un farmaco di confronto. Pertanto l'aumento del risch io di fratture per le donne in questo set di dati relativamente a piog litazone risulta essere di 0,8 fratture per 100 pazienti-anno. Nello s tudio sul rischio cardiovascolare PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%; 1,0 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso f emminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture ris petto a 23/905 (2,5%; 0,5 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso femminile trattate con farmaco di confronto. Non e' stato osserv ato alcun aumento dell'incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con farmaco di confron to (2,1%). Il rischio di fratture deve essere preso in considerazione nella terapia a lungo termine nelle donne trattate con pioglitazone. C ome conseguenza dell'aumentata azione dell'insulina, il trattamento co n pioglitazone in pazienti con sindrome dell'ovaio policistico puo' ca usare la ripresa dell'ovulazione. Queste pazienti possono essere a ris chio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza il trattamento deve essere interrotto. P ioglitazone deve essere usato con cautela durante la somministrazione concomitante di inibitori o induttori del citocromo P450 2C8. Il contr ollo glicemico deve essere monitorato attentamente. Considerare l'aggi ustamento della dose di pioglitazone all'interno della posologia racco mandata o modificare il trattamento del diabete. Le compresse contengo no lattosio monoidrato.
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== INTERAZIONI ==
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Studi di interazione hanno dimostrato che pioglitazone non ha alcun ef fetto rilevante ne' sulla farmacocinetica ne' sulla farmacodinamica di digossina, warfarin, fenprocumone e metformina. La cosomministrazione di pioglitazone con sulfoniluree non sembra influenzare la farmacocin etica della sulfonilurea. Studi condotti nell'uomo suggeriscono che no n vi sia induzione del principale citocromo inducibile P450, 1A, 2C8/9 e 3A4. Studi in vitro non hanno evidenziato alcuna inibizione di alcu n sottotipo del citocromo P450. Non sono attese interazioni con farmac i metabolizzati da tali enzimi, ad es. contraccettivi orali, ciclospor ina, calcio antagonisti e inibitori della HMGCoA reduttasi. La co-somm inistrazione di pioglitazone con gemfibrozil (un inibitore del citocro mo P450 2C8) ha comportato un aumento di 3 volte dell'AUC di pioglitaz one. Poiche' e' possibile un aumento degli eventi avversi dose-correla ti, puo' essere necessario diminuire la dose di pioglitazone quando ge mfibrozil e' somministrato in concomitanza. Si deve considerare un att ento monitoraggio del controllo glicemico. La co-somministrazione di p ioglitazone con rifampicina (un induttore del citocromo P450 2C8) ha c omportato una diminuzione del 54% dell'AUC di pioglitazone. Puo' esser e necessario aumentare la dose di pioglitazone quando la rifampicina e ' somministrata in concomitanza. Si deve considerare un attento monito raggio del controllo glicemico.
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== EFFETTI INDESIDERATI ==
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Le reazioni avverse riportate in misura maggiore (>0.5%) rispetto al p lacebo e in piu' di un caso isolato in pazienti che ricevevano pioglit azone in studi in doppio-cieco sono sotto elencate secondo la terminol ogia MedDRA per classe sistemica organica e frequenza assoluta. Le fre quenze sono definite come: molto comune >1/10; comune >1/100, < 1/10; non comune > 1/1.000, < 1/100; raro > 1/10.000, < 1/1.000; molto raro < 1/10.000; non noto (la frequenza non puo' essere definita dai dati d isponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. >>Piogl itazone in monoterapia. Disturbi oculari. Comune: disturbi visivi. Inf ezioni e infestazioni. Comune: infezione del tratto respiratorio super iore; non comune: sinusite. Indagini diagnostiche. Comune: aumento di peso. Alterazioni del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune: insonnia. >>Pioglitazon in terapia di combinazione con metformina. Al terazioni del sangue e del sistema linfatico. Comune: anemia. Disturbi oculari. Comune: disturbi visivi. Alterazioni dell'apparato gastroint estinale. Non comune: flatulenza. Indagini diagnostiche. Comune: aumen to di peso. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Alterazioni del sistema nervoso. Comun e: cefalea. Alterazioni renali e delle vie urinarie. Comune: ematuria. Alterazioni del sistema riproduttivo e della mammella. Comune: disfun zione erettile. >>Pioglitazone in terapia di combinazione con sulfonil urea. Alterazioni dell'apparato uditivo e vestibolare. Non comune: cap ogiri. Disturbi oculari. Non comune: disturbi visivi. Alterazioni dell 'apparato gastrointestinale. Comune: flatulenza. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Non comune: affaticamento. I ndagini diagnostiche. Comune: aumento di peso; non comune: aumento del la lattico deidrogenasi. Alterazioni del metabolismo e della nutrizion e. Non comune: aumento dell'appetito, ipoglicemia. Alterazioni del sis tema nervoso. Comune: capogiro; non comune: cefalea. Alterazioni renal i e delle vie urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria. Alterazio ni della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: sudorazione. >>P ioglitazone in triplice terapia di combinazione orale con metformina e sulfonilurea. Indagini diagnostiche. Comune: aumento di peso, aumento della creatin-fosfochinasi ematica. Alterazioni del metabolismo e del la nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Alterazioni dell'apparato mu scoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. >>Piogli tazone in terapia di combinazione con insulina. Disturbi del metabolis mo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia. Disordini generali e alter azioni del sito di somministrazione. Molto comune: edema. Infezioni ed infestazioni. Comune: bronchite. Indagini diagnostiche. Comune: aumen to di peso. Disturbi dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto co nnettivo. Comune: mal di schiena, artralgia. Disturbi dell'apparato re spiratorio, del torace e del mediastino. Comune: dispnea. Patologie ca rdiache. Comune: insufficienza cardiaca. >>Dati post-marketing. Distur bi oculari. Edema maculare: non noto. E' stato riportato edema nel 6-9 % dei pazienti trattati con pioglitazone per un anno in studi clinici controllati. I tassi di edema nei gruppi di confronto (sulfonilurea, m etformina) sono stati del 2-5%. L'entita' di edema e' stata generalmen te da lieve a moderata e di solito non ha richiesto l'interruzione del trattamento. In studi controllati con farmaco attivo l'aumento di pes o medio con pioglitazone somministrato per un anno in monoterapia e' s tato di 2-3 kg. Questo risultato e' stato simile a quello osservato ne l gruppo di confronto con sulfonilurea. L'aumento di peso medio e' sta to di 1,5 kg negli studi in cui pioglitazone e' stato associato a metf ormina e di 2,8 kg negli studi in cui pioglitazone e' stato associato a sulfonilurea per un anno. Nei gruppi di confronto l'aggiunta di sulf onilurea a metformina ha determinato un aumento del peso medio di 1,3 kg e l'aggiunta di metformina a sulfonilurea ha determinato una perdit a di peso medio di 1,0 kg. Disturbi visivi sono stati riportati princi palmente all'inizio del trattamento e sono correlati alle modifiche de l glucosio ematico dovute ad un'alterazione temporanea nella turgidita ' e nell'indice di rifrazione del cristallino come osservato con altri agenti ipoglicemizzanti. Negli studi clinici con pioglitazone, l'inci denza dell'aumento dell'ALT di 3 volte i limiti superiori della norma e' stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi de gli enzimi epatici sono diminuiti con il trattamento con pioglitazone. Nell'esperienza post-marketing si sono manifestati rari casi di aumen to degli enzimi epatici e di disfunzione epatocellulare. Sebbene in ca si molto rari siano stati riportati eventi fatali, la relazione causal e non e' stata stabilita. In studi clinici controllati l'incidenza di segnalazioni di insufficienza cardiaca riportati con il trattamento co n pioglitazone e' stata la stessa osservata nei gruppi trattati con pl acebo, metformina e sulfonilurea, ma era aumentata quando pioglitazone e' stato utilizzato in terapia di combinazione con insulina. In uno s tudio di outcome su pazienti con malattia macrovascolare maggiore pree sistente, l'incidenza di insufficienza cardiaca grave e' stata dell'1, 6% piu' alta con pioglitazone che con placebo, quando aggiunti ad una terapia che includeva insulina. Tuttavia, cio' non ha comportato un au mento nella mortalita' in questo studio. Raramente e' stata riportata insufficienza cardiaca durante la commercializzazione di pioglitazone, ma piu' frequentemente quando pioglitazone e' stato usato in combinaz ione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. E' stata condotta un'analisi cumulativa degli eventi avversi di frattu re ossee riportati da studi clinici randomizzati, controllati verso fa rmaco di confronto, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati c on pioglitazone e 7.400 trattati con farmaco di confronto per un perio do superiore ai 3,5 anni. Un'incidenza piu' elevata di fratture e' sta ta osservata nelle donne trattate con pioglitazone (2,6%) rispetto a q uelle trattate con farmaco di confronto (1,7%). Non e' stato osservato alcun aumento dell'incidenza di fratture negli uomini trattati con pi oglitazone (1,3%) rispetto a quelli trattati con farmaco di confronto (1,5%). Nello studio PROactive, 44/870 (5,1%) pazienti di sesso femmin ile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%) pazienti di sesso femminile trattate con farmaco di c onfronto. Non e' stato osservato alcun aumento dell'incidenza di fratt ure negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli tr attati con farmaco di confronto (2,1%).
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== GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO ==
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Pioglitazone e' stato ritrovato nel latte di ratti in allattamento. No n e' noto se pioglitazone passi nel latte materno. Quindi, pioglitazon e non deve essere somministrato in donne in allattamento.

Versione delle 01:26, 31 mag 2011

vedi anche pioglitazone

DENOMINAZIONE

ACTOS 30 MG COMPRESSE


CATEGORIA FARMACOLOGICA

Farmaci orali che riducono il glucosio ematico; tiazolidinedioni.


PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene 30 mg di pioglitazone come cloridrato.


ECCIPIENTI

Carmellosa calcica, iprolosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato.


INDICAZIONI

Pioglitazone e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 : in monoterapia: in pazienti (in particolare pazienti sovrappeso) non adeguatamente controllati dalla dieta e dall'esercizio fisico per i q uali il trattamento con metformina e' inappropriato a causa di controi ndicazioni o intolleranza. In duplice terapia orale in combinazione co n metformina: in pazienti (in particolare pazienti sovrappeso) con ins ufficiente controllo glicemico nonostante la massima dose tollerata di monoterapia con metformina; una sulfonilurea, solo in pazienti che mo strano intolleranza a metformina o per i quali metformina e' controind icata, con insufficiente controllo glicemico nonostante la massima dos e tollerata di monoterapia con una sulfonilurea. In triplice terapia o rale in combinazione con metformina e una sulfonilurea, in pazienti (i n particolare pazienti sovrappeso) con insufficiente controllo glicemi co nonostante la duplice terapia orale Pioglitazone e' anche indicato in combinazione con insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 che non raggiungono un sufficiente controllo glicemico con insulina, per i quali l'uso di metformina e' inappropriato a causa di controind icazioni o intolleranza.


CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pioglitazone e' controindicato in pazienti con: - ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipientiinsufficienza card iaca o storia di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV) - insuf ficienza epatica - chetoacidosi diabetica


POSOLOGIA

Le compresse di pioglitazone vanno assunte oralmente una volta al gior no indipendentemente dall'assunzione di cibo. Pioglitazone puo' essere somministrato ad una dose iniziale di 15 mg o 30 mg una volta al gior no. La dose puo' essere aumentata gradualmente fino a 45 mg una volta al giorno. In combinazione con insulina, la dose in uso di insulina pu o' essere mantenuta all'inizio del trattamento con pioglitazone. Se i pazienti riferiscono ipoglicemia, la dose di insulina deve essere rido tta. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei p azienti anziani. Pazienti con insufficienza renale: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina > 4 ml/min). Non sono disponi bili informazioni su pazienti in dialisi, pertanto in tali pazienti pi oglitazone non deve essere usato. Pazienti con insufficienza epatica: Pioglitazone non deve essere usato in pazienti con insufficienza epati ca. Bambini e adolescenti: non ci sono dati disponibili sull'uso di pi oglitazone in pazienti al di sotto dei 18 anni di eta' e pertanto non e' raccomandato il suo uso in questo gruppo di eta'.


CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservaz ione.


AVVERTENZE

Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca: pioglitazone puo' causare ritenzione idrica che puo' esacerbare o precipitare una insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fa ttore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia , iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile e aumenta re la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati relativame nte a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o ede ma, particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca. Sono stat i riportati durante la commercializzazione casi di insufficienza cardi aca quando pioglitazone e' stato usato in combinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca; i pazienti devono es sere osservati rispetto a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, a umento di peso ed edema quando pioglitazone e' usato in combinazione c on insulina. Poiche' insulina e pioglitazone sono associati a ritenzio ne idrica, la somministrazione concomitante puo' aumentare il rischio di edema. Pioglitazone deve essere sospeso se si manifesta qualsiasi d eterioramento dello stato cardiaco. Uno studio di outcome cardiovascol are di pioglitazone e' stato effettuato in pazienti di eta' inferiore a 75 anni con diabete mellito di tipo 2 e preesistente malattia macrov ascolare maggiore. Pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla ter apia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza card iaca, tuttavia cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in q uesto studio. Usare cautela in pazienti con eta' superiore ai 75 anni a causa della limitata esperienza in questo gruppo di pazienti. Monito raggio della funzionalita' epatica: durante l'esperienza post-marketin g raramente e' stata riportata disfunzione epatocellulare. Monitorare gli enzimi epatici dei pazienti trattati con pioglitazone. Gli enzimi epatici devono essere controllati prima di iniziare la terapia con pio glitazone in tutti i pazienti. La terapia con pioglitazone non deve es sere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi ep atici o con qualsiasi evidenza di malattia epatica. Dopo l'inizio dell a terapia con pioglitazone, monitorare gli enzimi epatici periodicamen te secondo necessita' clinica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con pioglita zone, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena p ossibile. Se i livelli ALT rimangono > 3 volte il limite superiore del la norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manif esta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono include re nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anor essia e/o urine scure, controllare gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con pioglitazone deve essere guidat a dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, la terapia farmacologica deve essere interrotta. Aumento di peso: si e' evidenziato aumento di peso dose correlato, che puo' essere dovuto ad accumulo di adipe e in qualche caso associato a ritensione idrica. In alcuni casi l'aumento di peso puo' essere un si ntomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamen te monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del d iabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosa mente una dieta a calorie controllate. Ematologia: e' stata osservata una lieve riduzione dell'emoglobina media e dell'ematocrito durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche sim ili sono state osservate in pazienti trattati con metformina ed in mis ura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina. Ipoglicemia : come conseguenza dell'aumentata sensibilita' all'insulina, i pazient i che ricevono pioglitazone in duplice o triplice terapia orale con un a sulfonilurea o in duplice terapia con insulina possono essere a risc hio di ipoglicemia dose-correlata, e puo' essere necessaria una riduzi one nella dose della sulfonilurea o dell'insulina. Disturbi visivi: so no stati riportati con i tiazolidinedioni casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzio ne della acuita' visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato ed ema periferico concomitante. Non e' chiaro se esista o meno un'associa zione diretta tra pioglitazone ed edema maculare; fare attenzione alla possibilita' di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi del la acuita' visiva; considerare l'opportunita' di una appropriata visit a oftalmologica. Altro: e' stata osservata un'aumentata incidenza di f ratture ossee nelle donne. Sono state osservate fratture nel 2,6% dell e donne trattate con pioglitazone rispetto all'1,7% di donne trattate con farmaco di confronto. Non e' stato osservato alcun aumento dell'in cidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) risp etto al gruppo di confronto (1,5%). L'incidenza calcolata delle frattu re e' stata pari a 1,9 fratture per 100 pazienti-anno nelle donne trat tate con pioglitazone e ad 1,1 fratture per 100 pazienti-anno nelle do nne trattate con un farmaco di confronto. Pertanto l'aumento del risch io di fratture per le donne in questo set di dati relativamente a piog litazone risulta essere di 0,8 fratture per 100 pazienti-anno. Nello s tudio sul rischio cardiovascolare PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%; 1,0 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso f emminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture ris petto a 23/905 (2,5%; 0,5 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso femminile trattate con farmaco di confronto. Non e' stato osserv ato alcun aumento dell'incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con farmaco di confron to (2,1%). Il rischio di fratture deve essere preso in considerazione nella terapia a lungo termine nelle donne trattate con pioglitazone. C ome conseguenza dell'aumentata azione dell'insulina, il trattamento co n pioglitazone in pazienti con sindrome dell'ovaio policistico puo' ca usare la ripresa dell'ovulazione. Queste pazienti possono essere a ris chio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza il trattamento deve essere interrotto. P ioglitazone deve essere usato con cautela durante la somministrazione concomitante di inibitori o induttori del citocromo P450 2C8. Il contr ollo glicemico deve essere monitorato attentamente. Considerare l'aggi ustamento della dose di pioglitazone all'interno della posologia racco mandata o modificare il trattamento del diabete. Le compresse contengo no lattosio monoidrato.


INTERAZIONI

Studi di interazione hanno dimostrato che pioglitazone non ha alcun ef fetto rilevante ne' sulla farmacocinetica ne' sulla farmacodinamica di digossina, warfarin, fenprocumone e metformina. La cosomministrazione di pioglitazone con sulfoniluree non sembra influenzare la farmacocin etica della sulfonilurea. Studi condotti nell'uomo suggeriscono che no n vi sia induzione del principale citocromo inducibile P450, 1A, 2C8/9 e 3A4. Studi in vitro non hanno evidenziato alcuna inibizione di alcu n sottotipo del citocromo P450. Non sono attese interazioni con farmac i metabolizzati da tali enzimi, ad es. contraccettivi orali, ciclospor ina, calcio antagonisti e inibitori della HMGCoA reduttasi. La co-somm inistrazione di pioglitazone con gemfibrozil (un inibitore del citocro mo P450 2C8) ha comportato un aumento di 3 volte dell'AUC di pioglitaz one. Poiche' e' possibile un aumento degli eventi avversi dose-correla ti, puo' essere necessario diminuire la dose di pioglitazone quando ge mfibrozil e' somministrato in concomitanza. Si deve considerare un att ento monitoraggio del controllo glicemico. La co-somministrazione di p ioglitazone con rifampicina (un induttore del citocromo P450 2C8) ha c omportato una diminuzione del 54% dell'AUC di pioglitazone. Puo' esser e necessario aumentare la dose di pioglitazone quando la rifampicina e ' somministrata in concomitanza. Si deve considerare un attento monito raggio del controllo glicemico.


EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse riportate in misura maggiore (>0.5%) rispetto al p lacebo e in piu' di un caso isolato in pazienti che ricevevano pioglit azone in studi in doppio-cieco sono sotto elencate secondo la terminol ogia MedDRA per classe sistemica organica e frequenza assoluta. Le fre quenze sono definite come: molto comune >1/10; comune >1/100, < 1/10; non comune > 1/1.000, < 1/100; raro > 1/10.000, < 1/1.000; molto raro < 1/10.000; non noto (la frequenza non puo' essere definita dai dati d isponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. >>Piogl itazone in monoterapia. Disturbi oculari. Comune: disturbi visivi. Inf ezioni e infestazioni. Comune: infezione del tratto respiratorio super iore; non comune: sinusite. Indagini diagnostiche. Comune: aumento di peso. Alterazioni del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune: insonnia. >>Pioglitazon in terapia di combinazione con metformina. Al terazioni del sangue e del sistema linfatico. Comune: anemia. Disturbi oculari. Comune: disturbi visivi. Alterazioni dell'apparato gastroint estinale. Non comune: flatulenza. Indagini diagnostiche. Comune: aumen to di peso. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Alterazioni del sistema nervoso. Comun e: cefalea. Alterazioni renali e delle vie urinarie. Comune: ematuria. Alterazioni del sistema riproduttivo e della mammella. Comune: disfun zione erettile. >>Pioglitazone in terapia di combinazione con sulfonil urea. Alterazioni dell'apparato uditivo e vestibolare. Non comune: cap ogiri. Disturbi oculari. Non comune: disturbi visivi. Alterazioni dell 'apparato gastrointestinale. Comune: flatulenza. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Non comune: affaticamento. I ndagini diagnostiche. Comune: aumento di peso; non comune: aumento del la lattico deidrogenasi. Alterazioni del metabolismo e della nutrizion e. Non comune: aumento dell'appetito, ipoglicemia. Alterazioni del sis tema nervoso. Comune: capogiro; non comune: cefalea. Alterazioni renal i e delle vie urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria. Alterazio ni della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: sudorazione. >>P ioglitazone in triplice terapia di combinazione orale con metformina e sulfonilurea. Indagini diagnostiche. Comune: aumento di peso, aumento della creatin-fosfochinasi ematica. Alterazioni del metabolismo e del la nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Alterazioni dell'apparato mu scoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. >>Piogli tazone in terapia di combinazione con insulina. Disturbi del metabolis mo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia. Disordini generali e alter azioni del sito di somministrazione. Molto comune: edema. Infezioni ed infestazioni. Comune: bronchite. Indagini diagnostiche. Comune: aumen to di peso. Disturbi dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto co nnettivo. Comune: mal di schiena, artralgia. Disturbi dell'apparato re spiratorio, del torace e del mediastino. Comune: dispnea. Patologie ca rdiache. Comune: insufficienza cardiaca. >>Dati post-marketing. Distur bi oculari. Edema maculare: non noto. E' stato riportato edema nel 6-9 % dei pazienti trattati con pioglitazone per un anno in studi clinici controllati. I tassi di edema nei gruppi di confronto (sulfonilurea, m etformina) sono stati del 2-5%. L'entita' di edema e' stata generalmen te da lieve a moderata e di solito non ha richiesto l'interruzione del trattamento. In studi controllati con farmaco attivo l'aumento di pes o medio con pioglitazone somministrato per un anno in monoterapia e' s tato di 2-3 kg. Questo risultato e' stato simile a quello osservato ne l gruppo di confronto con sulfonilurea. L'aumento di peso medio e' sta to di 1,5 kg negli studi in cui pioglitazone e' stato associato a metf ormina e di 2,8 kg negli studi in cui pioglitazone e' stato associato a sulfonilurea per un anno. Nei gruppi di confronto l'aggiunta di sulf onilurea a metformina ha determinato un aumento del peso medio di 1,3 kg e l'aggiunta di metformina a sulfonilurea ha determinato una perdit a di peso medio di 1,0 kg. Disturbi visivi sono stati riportati princi palmente all'inizio del trattamento e sono correlati alle modifiche de l glucosio ematico dovute ad un'alterazione temporanea nella turgidita ' e nell'indice di rifrazione del cristallino come osservato con altri agenti ipoglicemizzanti. Negli studi clinici con pioglitazone, l'inci denza dell'aumento dell'ALT di 3 volte i limiti superiori della norma e' stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi de gli enzimi epatici sono diminuiti con il trattamento con pioglitazone. Nell'esperienza post-marketing si sono manifestati rari casi di aumen to degli enzimi epatici e di disfunzione epatocellulare. Sebbene in ca si molto rari siano stati riportati eventi fatali, la relazione causal e non e' stata stabilita. In studi clinici controllati l'incidenza di segnalazioni di insufficienza cardiaca riportati con il trattamento co n pioglitazone e' stata la stessa osservata nei gruppi trattati con pl acebo, metformina e sulfonilurea, ma era aumentata quando pioglitazone e' stato utilizzato in terapia di combinazione con insulina. In uno s tudio di outcome su pazienti con malattia macrovascolare maggiore pree sistente, l'incidenza di insufficienza cardiaca grave e' stata dell'1, 6% piu' alta con pioglitazone che con placebo, quando aggiunti ad una terapia che includeva insulina. Tuttavia, cio' non ha comportato un au mento nella mortalita' in questo studio. Raramente e' stata riportata insufficienza cardiaca durante la commercializzazione di pioglitazone, ma piu' frequentemente quando pioglitazone e' stato usato in combinaz ione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. E' stata condotta un'analisi cumulativa degli eventi avversi di frattu re ossee riportati da studi clinici randomizzati, controllati verso fa rmaco di confronto, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati c on pioglitazone e 7.400 trattati con farmaco di confronto per un perio do superiore ai 3,5 anni. Un'incidenza piu' elevata di fratture e' sta ta osservata nelle donne trattate con pioglitazone (2,6%) rispetto a q uelle trattate con farmaco di confronto (1,7%). Non e' stato osservato alcun aumento dell'incidenza di fratture negli uomini trattati con pi oglitazone (1,3%) rispetto a quelli trattati con farmaco di confronto (1,5%). Nello studio PROactive, 44/870 (5,1%) pazienti di sesso femmin ile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%) pazienti di sesso femminile trattate con farmaco di c onfronto. Non e' stato osservato alcun aumento dell'incidenza di fratt ure negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli tr attati con farmaco di confronto (2,1%).


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Pioglitazone e' stato ritrovato nel latte di ratti in allattamento. No n e' noto se pioglitazone passi nel latte materno. Quindi, pioglitazon e non deve essere somministrato in donne in allattamento.