Differenze tra le versioni di "Cardirene"

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(4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO)
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CARDIRENE 300 mg Polvere per Soluzione Orale
 
CARDIRENE 300 mg Polvere per Soluzione Orale
 
  
 
==2 COMPOSIZIONE==
 
==2 COMPOSIZIONE==
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'''CARDIRENE 75 mg'''
 
'''CARDIRENE 75 mg'''
  
''Principio attivo'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  135  (corrispondenti  a  mg  75  di  acido acetilsalicilico)
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''[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  135  (corrispondenti  a  mg  75  di  [[acido acetilsalicilico]])
  
  
 
'''CARDIRENE 100 mg'''
 
'''CARDIRENE 100 mg'''
  
''Principio attivo'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  180  (corrispondenti  a  mg  100  di  acido acetilsalicilico)
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''[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  180  (corrispondenti  a  mg  100  di  [[acido acetilsalicilico]])
  
  
 
'''CARDIRENE 160 mg'''
 
'''CARDIRENE 160 mg'''
  
''Principio attivo'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  288  (corrispondenti  a  mg  160  di  acido acetilsalicilico)
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''[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  288  (corrispondenti  a  mg  160  di  [[acido acetilsalicilico]])
  
  
 
'''CARDIRENE 300 mg'''
 
'''CARDIRENE 300 mg'''
  
''Principio attivo'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  540  (corrispondenti  a  mg  300  di  acido acetilsalicilico)
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''[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]'':  acetilsalicilato  di  D,L-lisina  mg  540  (corrispondenti  a  mg  300  di  [[acido acetilsalicilico]])
  
  
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==3 FORMA FARMACEUTICA==
 
==3 FORMA FARMACEUTICA==
 
Polvere per soluzione orale.
 
Polvere per soluzione orale.
 
  
 
==4.1 INDICAZIONI==
 
==4.1 INDICAZIONI==
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* Dopo infarto miocardico
 
* Dopo infarto miocardico
 
* Dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA)
 
* Dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA)
* In pazienti con angina pectoris instabile
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* In pazienti con [[angina]] pectoris instabile
* In pazienti con angina pectoris stabile cronica
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* In pazienti con [[angina]] pectoris stabile cronica
  
  
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<br/>E’ possibile proseguire la terapia con Cardirene 75 mg o Cardirene 100 mg.
 
<br/>E’ possibile proseguire la terapia con Cardirene 75 mg o Cardirene 100 mg.
  
<br/>Dopo infarto miocardico oltre che nell’angina instabile il trattamento sarà iniziato il più presto possibile sia in caso di primo episodio che in caso di recidiva.
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<br/>Dopo infarto miocardico oltre che nell’[[angina]] instabile il trattamento sarà iniziato il più presto possibile sia in caso di primo episodio che in caso di recidiva.
  
 
<br/>La “Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio*” dovrà essere effettuata con il dosaggio di 100 mg.
 
<br/>La “Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio*” dovrà essere effettuata con il dosaggio di 100 mg.
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==4.3 CONTROINDICAZIONI==
 
==4.3 CONTROINDICAZIONI==
* Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività),
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* Ipersensibilità all’[[acido acetilsalicilico]] o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei ([[FANS]]) (cross-reattività),
* Anamnesi di asma indotta da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attività simile, specialmente farmaci anti-infiammatori non steroidei, antecedenti di ipersensibilità ai salicilici (broncospasmo, reazioni anafilattiche)
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* Anamnesi di [[asma]] indotta da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attività simile, specialmente farmaci anti-infiammatori non steroidei, antecedenti di ipersensibilità ai salicilici (broncospasmo, reazioni anafilattiche)
* Terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere  paragrafo 4.6)
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* Terzo trimestre di [[gravidanza]] (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere  paragrafo 4.6)
* Ulcera peptica attiva, ulcera gastroduodenale in evoluzione
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* [[Ulcera]] peptica attiva, [[ulcera]] gastroduodenale in evoluzione
 
* Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita
 
* Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita
 
* Rischio emorragico
 
* Rischio emorragico
 
* Insufficienza epatica grave
 
* Insufficienza epatica grave
 
* Insufficienza renale grave
 
* Insufficienza renale grave
* Insufficienza cardiaca grave, non controllata
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* [[Insufficienza cardiaca]] grave, non controllata
* Co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi &gt; 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche (vedere paragrafo 4.5)
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* Co-somministrazione di [[metotrexato]] utilizzato a dosi &gt; 15 mg/settimana con [[acido acetilsalicilico]] a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche (vedere paragrafo 4.5)
* Co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche e in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5).
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* Co-somministrazione di [[anticoagulanti]] orali con [[acido acetilsalicilico]] usato a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche e in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5).
* Pazienti con mastocitosi pre-esistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico  può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito).
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* Pazienti con mastocitosi pre-esistente, nei quali l’utilizzo di [[acido acetilsalicilico]] può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, [[ipotensione]], [[tachicardia]] e [[vomito]]).
  
 
L’uso di questo medicinale è comunque controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni.
 
L’uso di questo medicinale è comunque controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni.
 
  
 
== 4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI ==
 
== 4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI ==
  
*In caso di cosomministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali.
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*In caso di cosomministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'[[acido acetilsalicilico]] sia assente dalla composizione degli altri medicinali.
*La sindrome di Reye è una malattia molto rara e pericolosa per la vita ed è stata osservata in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil influenzali) che avevano preso acido acetilsalicilico. Di conseguenza l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio del medico, solamente quando altri interventi hanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza e comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto.
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*La sindrome di Reye è una malattia molto rara e pericolosa per la vita ed è stata osservata in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare [[varicella]] ed episodi simil [[influenza]]li) che avevano preso [[acido acetilsalicilico]]. Di conseguenza l’[[acido acetilsalicilico]] deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio del medico, solamente quando altri interventi hanno fallito. In caso di [[vomito]] persistente, disturbi della coscienza e comportamento anormale, il trattamento con [[acido acetilsalicilico]] deve essere interrotto.
*Nei bambini di età inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico è giustificato solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica.
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*Nei bambini di età inferiore a 1 mese, la somministrazione di [[acido acetilsalicilico]] è giustificato solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica.
*In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi più alte.
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*In caso di somministrazione a lungo termine di [[analgesici]] a dosi elevate, l'insorgenza di [[cefalea|mal di testa]] non deve essere trattata con dosi più alte.
*L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, può condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale.
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*L'uso regolare di [[analgesici]], in particolare la combinazione di [[analgesici]], può condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale.
*In alcune forme severe di deficit di G6PD, alte dosi di acido acetilsalicilico possono causare emolisi. In caso di deficit di G6PD, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto supervisione medica.
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*In alcune forme severe di deficit di G6PD, alte dosi di [[acido acetilsalicilico]] possono causare emolisi. In caso di deficit di G6PD, l’[[acido acetilsalicilico]] deve essere somministrato sotto supervisione medica.
 
*Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi:
 
*Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi:
**nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite
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**nei pazienti con storia di [[ulcera]] gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o [[gastrite]]
 
**nei pazienti con insufficienza renale
 
**nei pazienti con insufficienza renale
 
**nei pazienti con insufficienza epatica
 
**nei pazienti con insufficienza epatica
**nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, può essere collegato ad una allergia ai farmaci anti-infiammatori non steroidei o all’acido acetilsalicilico, in questo caso, questo farmaco è controindicato (vedere paragrafo 4.3)
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**nei pazienti con [[asma]]: il verificarsi di un attacco d'[[asma]], in alcuni pazienti, può essere collegato ad una [[allergia]] ai farmaci anti-infiammatori non steroidei o all’[[acido acetilsalicilico]], in questo caso, questo farmaco è controindicato (vedere paragrafo 4.3)
 
*nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali)
 
*nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali)
*Sanguinamento o ulcere / perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
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*Sanguinamento o ulcere / perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, e nei pazienti in trattamento con [[anticoagulanti]] o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
*In considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti).
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*In considerazione dell'effetto inibitorio dell'[[acido acetilsalicilico]] sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di [[emorragia]] in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti).
*A dosi analgesiche o antipiretiche, l’acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico; alle dosi usate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico.
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*A dosi analgesiche o antipiretiche, l’[[acido acetilsalicilico]] inibisce l'escrezione di acido urico; alle dosi usate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), l'[[acido acetilsalicilico]] ha un effetto uricosurico.
*A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o vertigini, le modalità di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento.
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*A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o [[vertigini]], le modalità di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento.
 
*L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6)
 
*L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6)
  
 
<br/><u>Impiegare con precauzione:</u> nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; in presenza di dispositivo intrauterino.
 
<br/><u>Impiegare con precauzione:</u> nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; in presenza di dispositivo intrauterino.
  
<br/>Uso concomitante di antidiabetici, antiacidi, diuretici, glucocorticoidi (vedere paragrafo 4.5).
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<br/>Uso concomitante di [[Ipoglicemizzanti|antidiabetici]], antiacidi, [[diuretici]], [[glucocorticoidi]] (vedere paragrafo 4.5).
  
<u>Sconsigliato:</u> nella gotta.
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<u>Sconsigliato:</u> nella [[gotta]].
  
 
Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3).
 
Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3).
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Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica:
 
Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica:
  
Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban.
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[[Abciximab]], [[acido acetilsalicilico]], [[clopidogrel]], epoprostenolo, [[eptifibatide]], [[iloprost]] e [[iloprost]] trometamolo, [[ticlopidina]] e [[tirofiban]].
  
L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, così come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilità deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico.
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L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, così come la loro combinazione con [[eparina]] o molecole affini, [[anticoagulanti]] orali o con altri trombolitici, e questa possibilità deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico.
  
 
<br/><u>''Associazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3):''</u>
 
<br/><u>''Associazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3):''</u>
  
*Metotrexato a dosi> 15 mg / settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumentata tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico).
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*[[Metotrexato]] a dosi> 15 mg / settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: aumentata tossicità del [[metotrexato]], in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di [[metotrexato]] da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]).
*Anticoagulanti orali a dosi anti-infiammatorie, o dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia.
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*[[Anticoagulanti]] orali a dosi anti-infiammatorie, o dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]] e nei pazienti con storia di [[ulcera]] gastro-duodenale: aumentato rischio di [[emorragia]].
  
 
<br/><u>''Associazioni non raccomandate'':</u>
 
<br/><u>''Associazioni non raccomandate'':</u>
  
*anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti senza storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia.
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*[[anticoagulanti]] orali a dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]] e nei pazienti senza storia di [[ulcera]] gastro-duodenale: aumentato rischio di [[emorragia]].
*anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), a dosi anti- infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
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*[[anticoagulanti]] orali a dosi di [[acido acetilsalicilico]] utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di [[ulcera]] gastro-duodenale: aumentato rischio di [[emorragia]]. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei ([[FANS]]), a dosi anti- infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
*eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (<span style="color: rgb(68, 68, 68); font-family: arial, sans-serif; font-size: small; line-height: 16.1200008392334px;">≥&nbsp;</span>65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi anti-infiammatorie o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell’aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro farmaco anti-infiammatorio o un altro analgesico o antipiretico.
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*eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (<span style="color: rgb(68, 68, 68); font-family: arial, sans-serif; font-size: small; line-height: 16.1200008392334px;">≥&nbsp;</span>65 anni), indipendentemente dalla dose di [[eparina]], e per le dosi anti-infiammatorie o per dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: aumento del rischio di [[emorragia]] (inibizione dell’aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]). Deve essere somministrato un altro farmaco anti-infiammatorio o un altro analgesico o antipiretico.
*Clopidogrel (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
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*[[Clopidogrel]] (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di [[emorragia]]. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
 
*Uricosurici (benzbromarone, probenecid): riduzione dell'effetto uricosurico a causa della competizione per l'eliminazione di acido urico nei tubuli renali.
 
*Uricosurici (benzbromarone, probenecid): riduzione dell'effetto uricosurico a causa della competizione per l'eliminazione di acido urico nei tubuli renali.
*Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
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*[[Ticlopidina]]: aumento del rischio di [[emorragia]]. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
*Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia.
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*Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con [[idrocortisone]]) per dosi [[antinfiammatori]]e dell'[[acido acetilsalicilico]]: aumentato rischio di [[emorragia]].
*Pemetrexed in pazienti con lieve o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 45 ml / min e 80 ml / min): Aumento del rischio di tossicità del pemetrexed (a causa della ridotta clearance renale di pemetrexed da parte dell’acido acetilsalicilico) a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico.
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*[[Pemetrexed]] in pazienti con lieve o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 45 ml / min e 80 ml / min): Aumento del rischio di tossicità del [[pemetrexed]] (a causa della ridotta clearance renale di [[pemetrexed]] da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]) a dosi anti-infiammatorie di [[acido acetilsalicilico]].
*Pentossifillina: aumento del rischio di emorragia
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*Pentossifillina: aumento del rischio di [[emorragia]]
  
 
<br/><u>''Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso:''</u>
 
<br/><u>''Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso:''</u>
  
*Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico o dosi analgesiche e antipiretiche di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si può verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocità di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre può verificarsi la riduzione dell’effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale sia controllata all'inizio del trattamento.
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*Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ([[ACE inibitori]]) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi anti-infiammatorie di [[acido acetilsalicilico]] o dosi analgesiche e antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: insufficienza renale acuta si può verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocità di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre può verificarsi la riduzione dell’effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale sia controllata all'inizio del trattamento.
*Metotrexato a dosaggi ≤ 15 mg / settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
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*[[Metotrexato]] a dosaggi ≤ 15 mg / settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: aumento della tossicità del [[metotrexato]], in particolare la tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di [[metotrexato]] da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
*Metotrexato a dosi > 15 mg a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
+
*[[Metotrexato]] a dosi > 15 mg a dosi di [[acido acetilsalicilico]] utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicità del [[metotrexato]], in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di [[metotrexato]] da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
*Clopidogrel (nelle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Il monitoraggio clinico è raccomandato.
+
*[[Clopidogrel]] (nelle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di [[emorragia]]. Il monitoraggio clinico è raccomandato.
*Topici gastrointestinali, antiacidi e carbone: aumentata escrezione renale di acido acetilsalicilico a causa di alcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza dall’acido acetilsalicilico.
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*Topici gastrointestinali, antiacidi e carbone: aumentata escrezione renale di [[acido acetilsalicilico]] a causa di alcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza dall’[[acido acetilsalicilico]].
*Pemetrexed in pazienti con funzione renale normale: aumento del rischio di tossicità da pemetrexed (a causa della ridotta clearance renale di pemetrexed da parte dell’acido acetilsalicilico) a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico. La funzione renale deve essere monitorata.
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*[[Pemetrexed]] in pazienti con funzione renale normale: aumento del rischio di tossicità da [[pemetrexed]] (a causa della ridotta clearance renale di [[pemetrexed]] da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]) a dosi anti-infiammatorie di [[acido acetilsalicilico]]. La funzione renale deve essere monitorata.
*Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la co-somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario.
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*Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di [[emorragia]]. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la co-somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di [[acido acetilsalicilico]], a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario.
*Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (<span style="color: rgb(68, 68, 68); font-family: arial, sans-serif; font-size: small; line-height: 16.1200008392334px;">≥&nbsp;</span>65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico).
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*Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (<span style="color: rgb(68, 68, 68); font-family: arial, sans-serif; font-size: small; line-height: 16.1200008392334px;">≥&nbsp;</span>65 anni), indipendentemente dalla dose di [[eparina]], e per dosi di [[acido acetilsalicilico]] utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di [[emorragia]] (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’[[acido acetilsalicilico]]).
*Trombolitici: aumentato rischio di emorragia
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*Trombolitici: aumentato rischio di [[emorragia]]
*Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumentato rischio di emorragia.
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*[[Anticoagulanti]] orali a dosi di [[acido acetilsalicilico]] utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumentato rischio di [[emorragia]].
*Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) con dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
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*Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei ([[FANS]]) con dosi di [[acido acetilsalicilico]] utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
*Glucocorticoidi (tranne idrocortisone per terapia sostitutiva) per dosi analgesiche ed antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia; diminuzione della salicilemia durante trattamenti con corticoidi e rischio di sovradosaggio salicilico dopo sospensione.
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*Glucocorticoidi (tranne [[idrocortisone]] per terapia sostitutiva) per dosi analgesiche ed antipiretiche di [[acido acetilsalicilico]]: aumentato rischio di [[emorragia]]; diminuzione della salicilemia durante trattamenti con corticoidi e rischio di sovradosaggio salicilico dopo sospensione.
*Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): aumento del rischio di emorragia.
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*Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ([[citalopram]], es[[citalopram]], [[fluoxetina]], [[fluvoxamina]], [[paroxetina]], [[sertralina]]): aumento del rischio di [[emorragia]].
*Antidiabetici (in particolare sulfoniluree) e insulina: potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante
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*[[Ipoglicemizzanti|Antidiabetici]] (in particolare sulfoniluree) e [[insulina]]: potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante
*Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano probabili effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
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*Dati sperimentali indicano che l'[[ibuprofene]] puo' inibire gli effetti dell'[[acido acetilsalicilico]] a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di [[ibuprofene]]; sembra che non vi siano probabili effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'[[ibuprofene]] (vedere paragrafo 5.1).
  
 
== 4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO ==
 
== 4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO ==
  
<u>'''Gravidanza'''</u>
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<u>'''[[Gravidanza]]'''</u>
  
 
*Nell’animale: è stato osservato un effetto teratogeno.
 
*Nell’animale: è stato osservato un effetto teratogeno.
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*Nell’uomo: in base a molteplici studi epidemiologici (in particolare uno studio prospettico in un alto numero di donne) non è stato constatato alcun effetto teratogeno dell’ASA, a seguito di somministrazioni saltuarie durante il primo trimestre di gravidanza. I dati sono meno numerosi per trattamenti cronici.
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*Nell’uomo: in base a molteplici studi epidemiologici (in particolare uno studio prospettico in un alto numero di donne) non è stato constatato alcun effetto teratogeno dell’ASA, a seguito di somministrazioni saltuarie durante il primo trimestre di [[gravidanza]]. I dati sono meno numerosi per trattamenti cronici.
  
L’impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica perché l’acido acetilsalicilico
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L’impiego in [[gravidanza]] per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della [[gravidanza]] devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica perché l’[[acido acetilsalicilico]]
  
 
può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro,
 
può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro,
  
precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l’uso di acido acetilsalicilico.
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precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di [[gravidanza]], sarebbe comunque opportuno evitare l’uso di [[acido acetilsalicilico]].
  
  
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*''Basse dosi inferiori a 100 mg/die''
 
*''Basse dosi inferiori a 100 mg/die''
  
Gli studi clinici indicano che l’acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi ostetrici limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico.
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Gli studi clinici indicano che l’[[acido acetilsalicilico]] a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi ostetrici limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico.
  
  
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*''Dosi di 500 mg/die ed oltre''
 
*''Dosi di 500 mg/die ed oltre''
  
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
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L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la [[gravidanza]] e/o lo sviluppo embrio/fetale.
  
 
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di
 
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di
  
malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. E’ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
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malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della [[gravidanza]]. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. E’ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
  
 
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
 
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
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<br/>Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
 
<br/>Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
  
Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
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Durante le prime 24 settimane di [[gravidanza]], l’[[acido acetilsalicilico]] non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
  
Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime
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Se l’[[acido acetilsalicilico]] è usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime
  
24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
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24 settimane di [[gravidanza]], la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
  
<br/>Oltre le 24 settimane di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
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<br/>Oltre le 24 settimane di [[gravidanza]], tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
  
:*tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
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:*tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e [[ipertensione]] polmonare);
 
:*disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios.
 
:*disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios.
  
<br/>Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare:
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<br/>Alla fine della [[gravidanza]], la madre e il neonato possono presentare:
  
:*prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell’inibizione dell'aggregazione piastrinica, che può manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico
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:*prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell’inibizione dell'aggregazione piastrinica, che può manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di [[acido acetilsalicilico]]
 
:*inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
 
:*inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
  
<br/>Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione ) (vedere paragrafo 4.3)
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<br/>Conseguentemente, l’[[acido acetilsalicilico]] è controindicato durante il terzo trimestre di [[gravidanza]] (dopo le 24 settimane di gestazione ) (vedere paragrafo 4.3)
  
 
<br/><u>'''Allattamento'''</u>
 
<br/><u>'''Allattamento'''</u>
  
L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: si sconsiglia quindi l’assunzione di ASA durante l’allattamento a causa del possibile rischio di comparsa di acidosi e sindrome emorragica nel
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L'[[acido acetilsalicilico]] passa nel latte materno: si sconsiglia quindi l’assunzione di ASA durante l’allattamento a causa del possibile rischio di comparsa di acidosi e sindrome emorragica nel
  
 
lattante (vedere paragrafo 4.4).
 
lattante (vedere paragrafo 4.4).
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== 4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI ==
 
== 4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI ==
 
Non sono stati osservati effetti di Cardirene sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
 
Non sono stati osservati effetti di Cardirene sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
 
  
 
==4.8 EFFETTI INDESIDERATI==
 
==4.8 EFFETTI INDESIDERATI==
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sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc) con prolungamento del tempo di sanguinamento.
 
sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc) con prolungamento del tempo di sanguinamento.
  
Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso può causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento
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Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di [[acido acetilsalicilico]]. Esso può causare un aumentato rischio di [[emorragia]] in caso di intervento
  
chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale.
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chirurgico. Possono anche verificarsi [[emorragia]] intracranica e gastrointestinale.
  
  
 
'''Disturbi del sistema immunitario'''
 
'''Disturbi del sistema immunitario'''
  
Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema
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Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, [[asma]], [[angioedema]]
  
  
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Mal di testa, vertigini, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che di solito sono indicativi di un sovradosaggio.
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Mal di testa, [[vertigini]], sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che di solito sono indicativi di un sovradosaggio.
  
Emorragia intracranica.
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[[Emorragia]] intracranica.
  
  
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Dolore addominale, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è dose-dipendente.
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Dolore addominale, [[emorragia]] gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente [[anemia]] da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è dose-dipendente.
  
 
* Patologie del tratto gastrointestinale superiore:
 
* Patologie del tratto gastrointestinale superiore:
  
esofagiti, duodenite erosiva, gastrite erosiva, ulcere esofagee, ulcere, perforazioni.
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esofagiti, duodenite erosiva, [[gastrite]] erosiva, ulcere esofagee, ulcere, perforazioni.
  
 
* Patologie del tratto gastrointestinale inferiore:
 
* Patologie del tratto gastrointestinale inferiore:
  
ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), colite e perforazioni intestinali.
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ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), [[colite]] e perforazioni intestinali.
  
Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza
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Queste reazioni possono o non possono essere associate ad [[emorragia]] e possono presentarsi con qualsiasi dose di [[acido acetilsalicilico]] e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza
  
 
anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.
 
anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.
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'''Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo'''
 
'''Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo'''
  
Orticaria, reazioni cutanee
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[[Orticaria]], reazioni cutanee
  
  
 
'''Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione S'''indrome di Reye (vedere paragrafo 4.4)
 
'''Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione S'''indrome di Reye (vedere paragrafo 4.4)
  
Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche).
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Episodi di sensibilizzazione ([[edema]], [[orticaria]], [[asma]], crisi anafilattiche).
  
  
'''Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali:'''
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'''Condizioni di [[gravidanza]], puerperio e perinatali:'''
  
 
L’ASA può prolungare il travaglio e ritardare il parto.
 
L’ASA può prolungare il travaglio e ritardare il parto.
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'''Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche'''
 
'''Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche'''
  
L’uso cronico può determinare edema polmonare non cardiogeno che può verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.
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L’uso cronico può determinare [[edema]] polmonare non cardiogeno che può verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’[[acido acetilsalicilico]].
  
  
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==4.9 SOVRADOSAGGIO==
 
==4.9 SOVRADOSAGGIO==
  
Per l'acido acetilsalicilico le dosi tossiche sono comprese tra 200 mg/kg e 300 mg/kg per os.
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Per l'[[acido acetilsalicilico]] le dosi tossiche sono comprese tra 200 mg/kg e 300 mg/kg per os.
  
 
Il rischio di sovradosaggio è importante nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più frequentemente, intossicazione accidentale), dove può essere fatale.
 
Il rischio di sovradosaggio è importante nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più frequentemente, intossicazione accidentale), dove può essere fatale.
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Sintomi:
 
Sintomi:
  
Intossicazione moderata: ronzii auricolari, sensazione di riduzione dell’acutezza uditiva, cefalea, vertigini, nausea, sono indizi di sovradosaggio e possono essere controllati riducendo la posologia.
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Intossicazione moderata: ronzii auricolari, sensazione di riduzione dell’acutezza uditiva, [[cefalea]], [[vertigini]], [[nausea]], sono indizi di sovradosaggio e possono essere controllati riducendo la posologia.
  
  
Intossicazione grave: febbre, iperventilazione, alcalosi respiratoria, chetosi, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia.
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Intossicazione grave: [[febbre]], iperventilazione, alcalosi respiratoria, chetosi, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia.
  
Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può presentarsi edema polmonare non cardiogeno pericoloso per la vita.
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Con il sovradosaggio acuto e cronico di [[acido acetilsalicilico]] può presentarsi [[edema]] polmonare non cardiogeno pericoloso per la vita.
  
  
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::* emodialisi in caso di grave avvelenamento
 
::* emodialisi in caso di grave avvelenamento
 
::* Trattamento sintomatico.
 
::* Trattamento sintomatico.
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'''DATA DI REVISIONE DEL TESTO:''' Giugno 2013
 
'''DATA DI REVISIONE DEL TESTO:''' Giugno 2013
 
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[[Category:Farmaci]]
 
[[Category:Farmaci]]

Versione delle 09:20, 26 feb 2014

Avvertenze.png
Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

CARDIRENE 75 mg Polvere per Soluzione Orale

CARDIRENE 100 mg Polvere per Soluzione Orale

CARDIRENE 160 mg Polvere per Soluzione Orale

CARDIRENE 300 mg Polvere per Soluzione Orale

2 COMPOSIZIONE

Ogni bustina contiene:

CARDIRENE 75 mg

Principio attivo: acetilsalicilato di D,L-lisina mg 135 (corrispondenti a mg 75 di acido acetilsalicilico)


CARDIRENE 100 mg

Principio attivo: acetilsalicilato di D,L-lisina mg 180 (corrispondenti a mg 100 di acido acetilsalicilico)


CARDIRENE 160 mg

Principio attivo: acetilsalicilato di D,L-lisina mg 288 (corrispondenti a mg 160 di acido acetilsalicilico)


CARDIRENE 300 mg

Principio attivo: acetilsalicilato di D,L-lisina mg 540 (corrispondenti a mg 300 di acido acetilsalicilico)


Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Polvere per soluzione orale.

4.1 INDICAZIONI

Per tutti i dosaggi ( 75 mg – 100 mg - 160 mg – 300 mg)

1. Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori:

  • Dopo infarto miocardico
  • Dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA)
  • In pazienti con angina pectoris instabile
  • In pazienti con angina pectoris stabile cronica


2. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell’angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA)

Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea


Per il solo dosaggio di 100mg:

3. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio *


* In soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle carte di rischio del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità).

4.2 POSOLOGIA

Nell’adulto

1 bustina al giorno da sciogliersi in un bicchiere d’acqua.


Il trattamento deve iniziare con Cardirene 160 mg o Cardirene 300 mg, secondo prescrizione medica, subito dopo la comparsa dei primi sintomi e proseguire per almeno 5 settimane.


E’ possibile proseguire la terapia con Cardirene 75 mg o Cardirene 100 mg.


Dopo infarto miocardico oltre che nell’angina instabile il trattamento sarà iniziato il più presto possibile sia in caso di primo episodio che in caso di recidiva.


La “Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio*” dovrà essere effettuata con il dosaggio di 100 mg.

* In soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle carte di rischio del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità).


Da utilizzarsi solamente su prescrizione del medico.

4.3 CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività),
  • Anamnesi di asma indotta da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attività simile, specialmente farmaci anti-infiammatori non steroidei, antecedenti di ipersensibilità ai salicilici (broncospasmo, reazioni anafilattiche)
  • Terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.6)
  • Ulcera peptica attiva, ulcera gastroduodenale in evoluzione
  • Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita
  • Rischio emorragico
  • Insufficienza epatica grave
  • Insufficienza renale grave
  • Insufficienza cardiaca grave, non controllata
  • Co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche (vedere paragrafo 4.5)
  • Co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche e in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5).
  • Pazienti con mastocitosi pre-esistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito).

L’uso di questo medicinale è comunque controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni.

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

  • In caso di cosomministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali.
  • La sindrome di Reye è una malattia molto rara e pericolosa per la vita ed è stata osservata in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil influenzali) che avevano preso acido acetilsalicilico. Di conseguenza l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio del medico, solamente quando altri interventi hanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza e comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto.
  • Nei bambini di età inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico è giustificato solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica.
  • In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi più alte.
  • L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, può condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale.
  • In alcune forme severe di deficit di G6PD, alte dosi di acido acetilsalicilico possono causare emolisi. In caso di deficit di G6PD, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto supervisione medica.
  • Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi:
    • nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite
    • nei pazienti con insufficienza renale
    • nei pazienti con insufficienza epatica
    • nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, può essere collegato ad una allergia ai farmaci anti-infiammatori non steroidei o all’acido acetilsalicilico, in questo caso, questo farmaco è controindicato (vedere paragrafo 4.3)
  • nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali)
  • Sanguinamento o ulcere / perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
  • In considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti).
  • A dosi analgesiche o antipiretiche, l’acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico; alle dosi usate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico.
  • A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o vertigini, le modalità di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento.
  • L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6)


Impiegare con precauzione: nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; in presenza di dispositivo intrauterino.


Uso concomitante di antidiabetici, antiacidi, diuretici, glucocorticoidi (vedere paragrafo 4.5).

Sconsigliato: nella gotta.

Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3).


I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico.


Cardirene contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

4.5 INTERAZIONI

Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica:

Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban.

L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, così come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilità deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico.


Associazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3):


Associazioni non raccomandate:

  • anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti senza storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia.
  • anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), a dosi anti- infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
  • eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi anti-infiammatorie o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell’aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro farmaco anti-infiammatorio o un altro analgesico o antipiretico.
  • Clopidogrel (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
  • Uricosurici (benzbromarone, probenecid): riduzione dell'effetto uricosurico a causa della competizione per l'eliminazione di acido urico nei tubuli renali.
  • Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato.
  • Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia.
  • Pemetrexed in pazienti con lieve o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 45 ml / min e 80 ml / min): Aumento del rischio di tossicità del pemetrexed (a causa della ridotta clearance renale di pemetrexed da parte dell’acido acetilsalicilico) a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico.
  • Pentossifillina: aumento del rischio di emorragia


Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso:

  • Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico o dosi analgesiche e antipiretiche di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si può verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocità di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre può verificarsi la riduzione dell’effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale sia controllata all'inizio del trattamento.
  • Metotrexato a dosaggi ≤ 15 mg / settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
  • Metotrexato a dosi > 15 mg a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani.
  • Clopidogrel (nelle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Il monitoraggio clinico è raccomandato.
  • Topici gastrointestinali, antiacidi e carbone: aumentata escrezione renale di acido acetilsalicilico a causa di alcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza dall’acido acetilsalicilico.
  • Pemetrexed in pazienti con funzione renale normale: aumento del rischio di tossicità da pemetrexed (a causa della ridotta clearance renale di pemetrexed da parte dell’acido acetilsalicilico) a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico. La funzione renale deve essere monitorata.
  • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la co-somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario.
  • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico).
  • Trombolitici: aumentato rischio di emorragia
  • Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumentato rischio di emorragia.
  • Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) con dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
  • Glucocorticoidi (tranne idrocortisone per terapia sostitutiva) per dosi analgesiche ed antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia; diminuzione della salicilemia durante trattamenti con corticoidi e rischio di sovradosaggio salicilico dopo sospensione.
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): aumento del rischio di emorragia.
  • Antidiabetici (in particolare sulfoniluree) e insulina: potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante
  • Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano probabili effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

  • Nell’animale: è stato osservato un effetto teratogeno.


  • Nell’uomo: in base a molteplici studi epidemiologici (in particolare uno studio prospettico in un alto numero di donne) non è stato constatato alcun effetto teratogeno dell’ASA, a seguito di somministrazioni saltuarie durante il primo trimestre di gravidanza. I dati sono meno numerosi per trattamenti cronici.

L’impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica perché l’acido acetilsalicilico

può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro,

precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l’uso di acido acetilsalicilico.


  • Basse dosi inferiori a 100 mg/die

Gli studi clinici indicano che l’acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi ostetrici limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico.


  • Dosi tra 100-500 mg/die

Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di acido acetil salicilico a dosi tra 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio (vedere paragrafo sottostante).


  • Dosi di 500 mg/die ed oltre

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di

malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. E’ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.


Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime

24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.


Oltre le 24 settimane di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios.


Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare:

  • prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell’inibizione dell'aggregazione piastrinica, che può manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico
  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.


Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione ) (vedere paragrafo 4.3)


Allattamento

L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: si sconsiglia quindi l’assunzione di ASA durante l’allattamento a causa del possibile rischio di comparsa di acidosi e sindrome emorragica nel

lattante (vedere paragrafo 4.4).

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Non sono stati osservati effetti di Cardirene sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Le frequenze non possono essere stimate in modo attendibile sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note".


Patologie del sistema emolinfopoietico

sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc) con prolungamento del tempo di sanguinamento.

Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso può causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento

chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale.


Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema


Patologie del sistema nervoso


Mal di testa, vertigini, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che di solito sono indicativi di un sovradosaggio.

Emorragia intracranica.


Patologie gastrointestinali


Dolore addominale, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è dose-dipendente.

  • Patologie del tratto gastrointestinale superiore:

esofagiti, duodenite erosiva, gastrite erosiva, ulcere esofagee, ulcere, perforazioni.

  • Patologie del tratto gastrointestinale inferiore:

ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), colite e perforazioni intestinali.

Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza

anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.


Patologie epatobiliari

Aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare.


Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Orticaria, reazioni cutanee


Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4)

Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche).


Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali:

L’ASA può prolungare il travaglio e ritardare il parto.


Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

L’uso cronico può determinare edema polmonare non cardiogeno che può verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.


Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapportonbeneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

4.9 SOVRADOSAGGIO

Per l'acido acetilsalicilico le dosi tossiche sono comprese tra 200 mg/kg e 300 mg/kg per os.

Il rischio di sovradosaggio è importante nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più frequentemente, intossicazione accidentale), dove può essere fatale.

Se si tiene conto della posologia raccomandata il sovradosaggio è improbabile, anche negli anziani. Peraltro l’intossicazione, (sovradosaggio terapeutico o intossicazione accidentale), si manifesta con la seguente sintomatologia:


Sintomi:

Intossicazione moderata: ronzii auricolari, sensazione di riduzione dell’acutezza uditiva, cefalea, vertigini, nausea, sono indizi di sovradosaggio e possono essere controllati riducendo la posologia.


Intossicazione grave: febbre, iperventilazione, alcalosi respiratoria, chetosi, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia.

Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può presentarsi edema polmonare non cardiogeno pericoloso per la vita.


Nei bambini, un sovradosaggio può essere fatale già a partire da un dosaggio di 100 mg / kg in una singola assunzione.


Trattamento d’emergenza:

  • trasferimento immediato in ambiente ospedaliero specializzato
  • lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo
  • controllo dell’equilibrio acido-basico
  • alcalinizzazione delle urine con monitoraggio del pH delle urine
  • emodialisi in caso di grave avvelenamento
  • Trattamento sintomatico.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Giugno 2013