Calcitriolo generico capsule

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1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

CALCITRIOLO MYLAN GENERICS 0,25 microgrammi capsule molli

CALCITRIOLO MYLAN GENERICS 0,50 microgrammi capsule molli

2 COMPOSIZIONE

CALCITRIOLO MYLAN GENERICS 0,25 microgrammi capsule molli.

Una capsula contiene: calcitriolo 0,25 microgrammi.


CALCITRIOLO MYLAN GENERICS 0,50 microgrammi capsule molli.

Una capsula contiene: calcitriolo 0,50 microgrammi.


Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

CALCITRIOLO MYLAN GENERICS è disponibile in capsule molli per uso orale.

4.1 INDICAZIONI

Osteodistrofia renale in pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare in quelli sottoposti ad emodialisi. Ipoparatiroidismo, di tipo sia idiopatico che chirurgico. Pseudoipoparatiroidismo. Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente. Rachitismo familiare vitamina D pseudodipendente. Osteoporosi post-menopausale: la diagnosi differenziale dovrà accuratamente escludere condizioni che presentano sintomatologie a carico dello scheletro similari, quali il mieloma multiplo e le osteolisi tumorali, per le quali il trattamento con CALCITRIOLO MYLAN GENERICS non è indicato.

4.2 POSOLOGIA

La dose giornaliera ottimale di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS va stabilita accuratamente in ogni paziente sulla base dei valori della calcemia.


Osteodistrofia renale:

l'efficacia del trattamento è condizionata dalla contemporanea assunzione di calcio: nei soggetti adulti l'apporto supplementare di calcio deve essere di 600-1000 mg al giorno.

La dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS è di 0,25 microgrammi al giorno: nei pazienti con calcemia normale o solo leggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 microgrammi ogni 2 giorni. Se dopo 2-4 settimane non si osservano miglioramenti del quadro clinico e dei parametri biochimici, la dose di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS va aumentata di 0,25 microgrammi al giorno ad intervalli di 2-4 settimane. Durante questo periodo, la calcemia va controllata almeno due volte la settimana e, se si riscontra ipercalcemia, la somministrazione di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese finché la calcemia rientra nei limiti normali. La terapia sarà quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 microgrammi rispetto alla precedente. La dose giornaliera ottimale di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS, da stabilire secondo le modalità prima indicate, è nella maggior parte dei pazienti compresa tra 0,5 microgrammi e 1 microgrammo. Posologie più elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsivanti.


Ipoparatiroidismo e rachitismo:

la dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS è di 0,25 microgrammi al giorno, da somministrarsi al mattino. Nel caso non si noti miglioramento nei parametri clinici e biochimici, la dose può essere aumentata, ogni 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemia va determinata almeno 2 volte la settimana. Nei pazienti con ipoparatiroidismo, si può osservare talvolta una sindrome da malassorbimento: in questi casi possono occorrere dosi più elevate di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS.


Osteoporosi post-menopausale:

si consiglia di iniziare con la somministrazione di 0,5 microgrammi due volte al giorno e, se i livelli calcemici non presentano variazioni significative, continuare con questo dosaggio. A differenza dell'osteodistrofia renale, è assolutamente da evitare un apporto supplementare di calcio.

Durante il primo mese di terapia la calcemia va controllata almeno una volta la settimana. In caso di ipercalcemia (> 11,5 mg/100 ml), la somministrazione di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A giudizio del medico è possibile l'associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover).


Informazioni di carattere generale:

stabilita la posologia ottimale, è sufficiente un controllo della calcemia una volta al mese. Nel caso in cui il livello sierico del calcio superi di 1 mg per 100 ml i valori normali (mg 9-11/100 ml), la dose di CALCITRIOLO MYLAN GENERICS va ridotta considerevolmente o il trattamento va interrotto fino a quando si sia ristabilita la normale calcemia. Per favorire la rapida normalizzazione dei valori del calciosierico si può anche cessare la somministrazione supplementare di calcio, prevista nel trattamento dell'osteodistrofia renale, dell'ipoparatiroidismo e del rachitismo. Deve pure essere limitato il quantitativo di calcio introdotto con la dieta. Nel periodo di ipercalcemia, è necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli sierici del calcio e del fosforo. Ripristinati i valori normali, il trattamento con CALCITRIOLO MYLAN GENERICS può essere ripreso con una dose giornaliera più bassa di 0,25 microgrammi rispetto a quella precedente.

4.3 CONTROINDICAZIONI

CALCITRIOLO MYLAN GENERICS è controindicato:

  • Ipersensibilità al principio attivo, a medicinali appartenenti alla classe del calcitriolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • In tutte le malattie associate ad ipercalcemia.
  • Se c’è evidenza di intossicazione da vitamina D

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

C’è una stretta correlazione tra il trattamento con calcitriolo e lo sviluppo di ipercalcemia.

Un brusco aumento nell’assunzione di calcio, come risultato di un cambio nella dieta (es. aumentato consumo di latticini o un’assunzione non controllata di alimenti a base di calcio) può portare a ipercalcemia.

I pazienti ed i loro familiari devono essere istruiti su come riconoscere i sintomi di ipercalcemia. Non appena i livelli di calcio aumentano fino a 1 mg/100 ml (250 µmol/l) sopra il normale (9-11 mg/100 ml o 2250-2750 µmol/l), o la creatinina sierica aumenta fino a > 120 µmol/l, il trattamento con il calcitriolo deve essere interrotto immediatamente fino al raggiungimento di normocalcemia (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).

I pazienti immobilizzati, es. quelli che hanno subito un intervento chirurgico, sono particolarmente esposti al rischio di ipercalcemia.

Il calcitriolo aumenta i livelli di fosfato inorganico nel siero.

Mentre questo è auspicabile in pazienti affetti da ipofosfatemia, deve essere fatta attenzione nei pazienti affetti da insufficienza renale a causa del pericolo di calcificazioni ectopiche.

In questi casi, i livelli di fosfato nel plasma devono essere mantenuti ad un livello normale (2-5 mg/100 ml o 0.65 -1.62 mmol/l) dalla somministrazione orale di adeguati agenti leganti il fosfato ed una dieta a basso contenuto di fosfato.

Il calcio sierico per fosfato (Ca X P) non deve eccedere i 70 mg2/dl2.

I pazienti con rachitismo resistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) che stanno per essere trattati con Calcitriolo Mylan Generics possono continuare la loro terapia orale a base di fosfato. Comunque, una possibile stimolazione dell’assorbimento intestinale di fosfato da Calcitriolo Mylan Generics deve essere presa in considerazione dal momento che questo effetto può modificare la necessità di supplementi di potassio.

Poiché il calcitriolo è il metabolita attivo finale della vitamina D3, la vitamina D così come i suoi derivati non vanno somministrati durante il trattamento con il calcitriolo così si assicura che lo sviluppo di ipervitaminosi D sia evitato.

Se il paziente è passato da un trattamento con ergocalciferolo (Vitamina D2) a calcitriolo, devono passare diversi mesi prima che i livelli di ergocalciferolo nel sangue ritornino ai livelli basali (vedere paragrafo 4.9 Sovradosaggio).

I pazienti con funzionalità renale normale che stanno assumendo CALCITRIOLO MYLAN GENERICS devono evitare la disidratazione. Un’assunzione adeguata di liquidi deve essere mantenuta.

In pazienti con funzionalità renale normale, l’ipercalcemia cronica può essere associata con un aumento nella creatinina sierica.

4.5 INTERAZIONI

Poiché il calcitriolo è il metabolita attivo finale della vitamina D3, la vitamina D così come i suoi derivati non vanno somministrati durante il trattamento con il calcitriolo così si assicura che lo sviluppo di ipervitaminosi D sia evitato.

Se il paziente è passato da un trattamento con ergocalciferolo (Vitamina D2) a calcitriolo, devono passare diversi mesi prima che i livelli di ergocalciferolo nel sangue ritornino ai livelli basali.


Le dosi farmacologiche di vitamina D e dei suoi derivati devono essere adeguate per evitare possibili effetti addizionali ed ipercalcemia.

Istruzioni sulla dieta, riguardanti specialmente i supplementi di calcio, devono essere seguite attentamente, e deve essere evitata un’assunzione non controllata di preparazioni contenenti calcio addizionale.

Il trattamento concomitante con diuretici tiazidici aumenta il rischio di ipercalcemia. Il dosaggio del calcitriolo deve essere determinato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quanto l'ipercalcemia può aggravare in tali pazienti un'aritmia cardiaca (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Esiste una correlazione di antagonismo funzionale tra analoghi della Vitamina D, che promuovono l’assorbimento di calcio, e i corticosteroidi che lo inibiscono.


I farmaci contenenti magnesio (es. gli antiacidi) possono causare ipermagnesiemia e pertanto non devono essere somministrati durante il trattamento con CALCITRIOLO MYLAN GENERICS da pazienti in dialisi renale cronica.


Poiché CALCITRIOLO MYLAN GENERICS influenza anche il trasporto dei fosfati nell'intestino, nei reni e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di agenti leganti il fosfato va adattata ai valori della concentrazione sierica di fosfato (tassi normali: 2-5 mg/100 ml, o 0,65 -1,62 mmol/l).

I pazienti con rachitismo resistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) devono continuare la terapia a base di fosfato per via orale. Comunque, deve essere presa in considerazione una possibile stimolazione dell’assorbimento intestinale di fosfato da parte del calcitriolo, dal momento che questo effetto può modificare la richiesta di supplementi di potassio.

La somministrazione di induttori enzimatici come fenitoina o fenobarbitale può portare ad un incremento del metabolismo e pertanto riduce le concentrazioni sieriche del calcitriolo. Pertanto se questi farmaci vengono somministrati contemporaneamente possono essere necessarie elevate dosi di calcitriolo.

La colestiramina può ridurre l’assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e pertanto può compromettere l’assorbimento intestinale del calcitriolo.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Nei conigli gravidi l’assunzione di dosi orali quasi fatali ha causato stenosi aortica sopravalvolare nei loro feti. Non vi è evidenza che suggerisca che la vitamina D è teratogena nell’uomo anche se assunta a dosi molto elevate. Calcitriolo Mylan Generics deve essere usato nelle donne in stato di gravidanza solo se i benefici sono superiori ai potenziali rischi per il feto.

Si deve considerare che il calcitriolo esogeno passi nel latte materno. Alla luce del pericolo di ipercalcemia nella madre e di eventi avversi da calcitriolo nel lattante, le madri possono allattare mentre assumono il calcitriolo, a patto che i livelli di calcio sierico della madre e del lattante siano monitorati.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Sulla base del profilo farmacodinamico degli eventi avversi riportati, si presume che questo prodotto sia sicuro o è improbabile che interferisca negativamente su queste attività.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Studi clinici

Dal momento che il calcitriolo ha un'attività D-vitaminica, possono comparire effetti indesiderati che risultano analoghi a quelli dell'ipervitaminosi D, cioè una sindrome ipercalcemica oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda della gravità e durata dell'ipercalcemia) (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni di impiego).

Sintomi acuti occasionali includono anoressia, cefalea, nausea, vomito, dolore addominale o mal di stomaco e costipazione.

A causa della corta emivita biologica del calcitriolo, esami farmacocinetici hanno mostrato una normalizzazione dell’elevato livello sierico di calcio con una sospensione del trattamento entro pochi giorni, es. molto più veloce che nel trattamento con preparazioni a base di Vitamina D3.

Gli effetti cronici possono includere distrofia, disturbi sensori, febbre con arsura, sete/polidispesia, poliuria, disidratazione, apatia, crescita arrestata e infezioni del tratto urinario.

In contemporanea possono comparire ipercalcemia e iperfosfatemia >6 mg/100 ml o >1.9 mmol/l, calcificazione dei tessuti molli; questo può essere visto dalle radiografie.

In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità (prurito, rash, orticaria e molto raramente alterazioni eritematose della pelle).

In fase successiva possono comparire disturbi della minzione, congiuntivite (da calcificazioni), fotofobia, pancreatite, nefrocalcinosi, nefrolitiasi, rinorrea, prurito, ipertermia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi.


Analisi di laboratorio

In pazienti con funzione renale normale, l’ipercalcemia cronica può essere associata con un aumento nei livelli di creatinina sierica.


Post Marketing

Il numero di eventi avversi riportati da studi clinici del calcitriolo nell’arco di un periodo di 15 anni per tutte le indicazioni è molto basso con effetto soggettivo, che include ipercalcemia, che si verifica in percentuale del 0.001% o inferiore.

4.9 SOVRADOSAGGIO

Trattamento dell’ipercalcemia asintomatica (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).

Dal momento che il calcitriolo è un derivato della vitamina D, i sintomi da sovradosaggio sono gli stessi di quelli dovuti a sovradosaggio da vitamina D. L’assunzione di dosi elevate di calcio e fosfato insieme al calcitriolo possono dar luogo a sintomi simili. E' perciò necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (CaxP) non superi 70 mg2/dl2. Un elevato livello di calcio nel dializzato può contribuire allo sviluppo di ipercalcemia. Sintomi acuti di intossicazione da vitamina D: anoressia, mal di testa, vomito e costipazione. Sintomi cronici: distrofia (debolezza, perdita di peso), disturbi sensoriali, possibile febbre con arsura, poliuria, disidratazione, apatia, arresto nella crescita ed infezioni del tratto urinario. Ipercalcemia può avere come conseguenza calcificazioni metastatiche della corteccia renale, miocardio, polmoni e pancreas.

Le seguenti misure devono essere prese in considerazione nel trattamento accidentale del sovradosaggio: lavanda gastrica immediata o induzione del vomito per prevenire ulteriore assorbimento.

Somministrazione di paraffina liquida per favorire l’escrezione fecale. E’ consigliabile una ripetuta determinazione del calcio sierico.

Se persistono elevati livelli di calcio sierico, devono essere somministrati fosfati e corticosteroidi ed è necessario istituire misure appropriate ai fini dell’ottenimento di un’adeguata diuresi. L’ipercalemia ad elevati livelli (> 3.2 mmol/l) può portare ad insufficienza renale in particolare se i livelli di fosfato nel sangue sono normali o elevati a causa di un’alterata funzionalità renale. L'iperdosaggio di qualsiasi forma di vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L'ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di vitamina D o suoi metaboliti può anche richiedere terapie d'emergenza. L'ipercalcemia, se cronicizzata potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. L'esame radiografico delle regioni anatomiche sede di possibili calcificazioni può risultare utile per una diagnosi precoce.

Poiché il tempo di emivita del calcitriolo è breve, la normalizzazione di un’eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con CALCITRIOLO MYLAN GENERICS, comunque più rapidamente che non nel corso della terapia con vitamina D o suoi metaboliti.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Marzo 2010 </div>