Pregnyl

Da Wikifarmaco.
Avvertenze.png
Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Pregnyl 1500 UI Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare.

Pregnyl 5000 UI Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare.

2 COMPOSIZIONE

Pregnyl è costituito da polvere liofilizzata e solvente per soluzione iniettabile.

Il principio attivo di Pregnyl è la gonadotropina corionica umana (hCG), ottenuta dalle urine di donne gravide, con attività luteinizzante.

Le fiale di polvere liofilizzata contengono: Principio attivo:

Pregnyl 1500 UI Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: Gonadotropina corionica umana (hCG) 1500 UI

Pregnyl 5000 UI Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: Gonadotropina corionica umana (hCG) 5000 UI

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare. La polvere è bianca, secca. Il solvente è una soluzione acquosa trasparente e incolore.

4.1 INDICAZIONI

Nella donna:

  • induzione dell’ovulazione nei casi di infertilità dovuta ad anovulazione o a mancata maturazione del follicolo;
  • preparazione dei follicoli al prelievo, nel corso della applicazione di programmi di iperstimolazione ovarica controllata;
  • supporto alla fase luteinica.

Nell’uomo:

  • ipogonadismo ipogonadotropo (anche alcuni casi di dispermia idiopatica hanno mostrato di rispondere positivamente al trattamento con gonadotropina);
  • ritardo puberale associato a deficit della funzione gonadotropica dell’ipofisi;
  • criptorchidismo non dovuto ad ostruzione anatomica.

4.2 POSOLOGIA

Dosaggio nella donna:

  • induzione dell’ovulazione nei casi di infertilità dovuta ad anovulazione o a mancata maturazione del follicolo: di norma una iniezione di 5000-10000 UI di Pregnyl per completare il trattamento con un preparato a base di FSH;
  • preparazione dei follicoli al prelievo, nel corso della applicazione di programmi di iperstimolazione ovarica controllata: di norma una iniezione di 5000-10000 UI di Pregnyl per completare il trattamento con un preparato a base di FSH;
  • supporto alla fase luteinica: 2 - 3 iniezioni ripetute, ciascuna delle quali con 1500-3000 UI di Pregnyl, nei 9 giorni successivi all’ovulazione o al trasferimento dell’embrione.


Dosaggio nell’uomo:

  • ipogonadismo ipogonadotropo: 1500 UI di Pregnyl 2-3 volte a settimana. Se il problema principale è l’infertilità, la dose di Pregnyl deve essere somministrata in associazione con un preparato a base di FSH (alla dose di 75 UI), giornalmente o 2-3 volte a settimana. Questo trattamento deve essere protratto per almeno 3 mesi prima che si registri un miglioramento della spermatogenesi. Durante il trattamento deve essere sospesa l’eventuale terapia sostitutiva con testosterone. Il miglioramento della spermatogenesi, una volta ottenuto, può essere mantenuto in alcuni casi con l’impiego della sola gonadotropina corionica umana;
  • ritardo puberale associato a deficit della funzione gonadotropica dell’ipofisi: 1500 UI 2-3 volte a settimana, per almeno 6 mesi;
  • criptorchidismo,non dovuto ad ostruzione anatomica:
    • nei bambini oltre i sei anni di età: 1500 UI 2 volte a settimana per 6 settimane. Se necessario, il trattamento può essere ripetuto.


Modalità d’uso:

il preparato si ricostituisce aggiungendo il solvente alla polvere liofilizzata. La soluzione ricostituita di Pregnyl deve essere somministrata lentamente per iniezione intramuscolare.

4.3 CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Tumori ormonosessuali-dipendenti, accertati o sospetti, quali carcinoma ovarico, mammario e uterino nella donna e prostatico o mammario nell’uomo.
  • Malformazioni degli organi sessuali incompatibili con la gravidanza.
  • Tumori fibroidi dell’utero incompatibili con la gravidanza.

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Pur non essendo stato riportato alcun caso di contaminazione virale associato alla somministrazione di gonadotropine estratte da urine umane, il rischio di trasmissione di agenti patogeni conosciuti o sconosciuti non può essere totalmente escluso.


Nella donna:

  • dopo induzione dell’ovulazione con preparati contenenti gonadotropine, vi è un aumentato rischio di gravidanze multiple;
  • poiché le donne non fertili sottoposte alla riproduzione assistita, in particolare IVF, spesso presentano anomalie delle tube, l’incidenza di gravidanze ectopiche potrebbe aumentare. È quindi importante avere conferma che la gravidanza sia intrauterina, con una precoce valutazione ecografica;
  • l’incidenza di gravidanze non portate a termine nelle donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita (TRA) è più elevata che nella popolazione normale;
  • la presenza di endocrinopatie non gonadiche non controllate (per esempio disordini della tiroide, del corticosurrene o dell’ipofisi) deve essere esclusa;
  • l’incidenza di malformazioni congenite dopo tecniche di riproduzione assistita può essere leggermente più alta rispetto a quella dopo concepimenti spontanei. Si pensa che questa incidenza leggermente più alta sia da mettere in relazione con le differenti caratteristiche genitoriali (per esempio età della madre, caratteristiche dello sperma) e con la più alta incidenza di gestazioni multiple conseguenti a tecniche di riproduzione assistita. Non ci sono indicazioni che l’uso di gonadotropine durante tecniche di riproduzione assistita sia associato ad un aumentato rischio di malformazioni congenite.


Iperstimolazione ovarica indesiderata:

nelle pazienti trattate per infertilità dovuta ad anovulazione o ad incompleta maturazione del follicolo, la precedente somministrazione di un preparato a base di FSH può portare ad una iperstimolazione ovarica indesiderata. Pertanto, la valutazione ecografica dello sviluppo follicolare e la determinazione dei livelli di estradiolo devono essere eseguite prima del trattamento con FSH e ad intervalli regolari durante la terapia. I livelli di estradiolo possono aumentare in modo estremamente rapido, per esempio più del doppio ogni giorno per 2 o 3 giorni consecutivi, ed eventualmente raggiungere valori eccessivamente elevati. La diagnosi di iperstimolazione ovarica indesiderata può essere confermata con esame ecografico.

Qualora dovesse verificarsi una iperstimolazione ovarica non desiderata (e cioè non come facente parte di un trattamento di preparazione alla IVF/ET, al GIFT o allo ZIFT) si deve immediatamente sospendere la somministrazione del preparato a base di FSH. In tali casi non si deve somministrare Pregnyl poichè l’impiego di una gonadotropina ad attività LH può indurre, oltre ad una ovulazione multipla, una sindrome da iperstimolazione ovarica. Tale avvertenza è particolarmente importante nel caso di pazienti con sindrome da ovaio policistico.

La sintomatologia clinica di una sindrome da iperstimolazione ovarica in forma lieve è caratterizzata da disturbi di tipo gastro-intestinale (dolore, nausea, diarrea), dolore alle mammelle, e lieve - moderato ingrossamento delle ovaie e cisti ovariche. In associazione con la sindrome da iperstimolazione ovarica, sono state riportate anormalità transitorie dei tests di funzionalità epatica, che possono essere indicative di disfunzione epatica e che possono essere accompagnati da modificazioni morfologiche alla biopsia epatica.

In casi rari può verificarsi una forma più grave della sindrome da iperstimolazione ovarica, la quale può mettere in pericolo di vita la paziente. Essa è caratterizzata dalla presenza di grosse cisti ovariche (che possono andare incontro a rottura), ascite, aumento di peso, spesso idrotorace e occasionalmente manifestazioni trombo-emboliche.


  • Le donne con un fattore di rischio generalmente riconosciuto per la trombosi, come anamnesi personale o familiare, grave obesità (Indice di Massa Corporea > 30 kg/m2) o trombofilia, possono avere un aumentato rischio di eventi tromboembolici venosi o arteriosi, durante o in seguito al trattamento con gonadotropine.

In queste donne i benefici del trattamento IVF devono essere soppesati rispetto ai rischi. Deve essere notato, comunque, che anche la stessa gravidanza porta ad un aumento del rischio di trombosi.

  • Pregnyl non deve essere usato per ridurre il peso corporeo. L’hCG non ha alcun effetto sul metabolismo dei grassi, sulla distribuzione del grasso o sull’appetito.


Nell’uomo:

il trattamento con hCG provoca un aumento della produzione di androgeni. Pertanto:

  • i pazienti affetti da insufficienza cardiaca, latente o manifesta, insufficienza renale, ipertensione, epilessia o emicrania (o storia di queste malattie) debbono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica, poiché l’aumento della produzione di androgeni può occasionalmente provocare un aggravamento o una recrudescenza di queste patologie;
  • la gonadotropina corionica umana deve essere impiegata con cautela nei soggetti prepuberi ad evitare la prematura chiusura delle epifisi o un precoce sviluppo sessuale. Il grado di maturazione scheletrica deve essere controllato regolarmente.

4.5 INTERAZIONI

Interazioni di Pregnyl con altri medicinali non sono state studiate; interazioni con i medicinali di uso comune non possono comunque essere escluse.


Dopo la somministrazione, Pregnyl può interferire per un periodo di tempo fino a dieci giorni con la determinazione immunologica dell’hCG serico e urinario, portando ad un test di gravidanza falso positivo.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Pregnyl può essere usato come supporto alla fase luteinica, ma non deve essere usato poi nel corso della gravidanza. Non ne è previsto l’impiego durante l’allattamento.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Pregnyl non ha effetti sullo stato di vigilanza e sulla capacità di concentrazione.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Disturbi del sistema immunitario

In rari casi possono verificarsi eruzioni cutanee generalizzate o febbre.


Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Con l’impiego di preparati a base di gonadotropine ottenute dalle urine sono state occasionalmente riportate reazioni allergiche, per la maggior parte localizzate al sito di iniezione, come dolore e rash, ma anche diffuse, come eruzione cutanea e febbre. Occasionalmente sono state riportate reazioni allergiche, soprattutto dolore e/o eruzione cutanea alla sede di iniezione.


Nella donna:

Patologie vascolari

In rari casi, tromboembolismo è stato associato con la terapia FSH/hCG, di solito associato con sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) grave.


Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Idrotorace, come complicazione di una sindrome da iperstimolazione ovarica grave.


Patologie gastrointestinali

Dolore addominale e sintomi gastrointestinali come nausea e diarrea, in relazione ad una OHSS lieve. Ascite, come complicazione di una OHSS grave.


Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Iperstimolazione ovarica indesiderata, sindrome da iperstimolazione ovarica lieve o grave (vedi sezione 4.4).

Mammelle doloranti, da lieve a moderato ingrossamento delle ovaie e cisti ovariche, correlati alla sindrome da iperstimolazione ovarica in forma lieve. Grosse cisti ovariche (predisposte alla rottura), di solito sono associate ad una forma più grave della sindrome da iperstimolazione ovarica.


Esami diagnostici

Aumento di peso come caratteristica della sindrome da iperstimolazione ovarica grave.


Nell’uomo:

Disturbi del metabolismo e della nutrizione.

Dopo somministrazione di dosi elevate di gonadotropina corionica umana è stata occasionalmente osservata ritenzione di acqua e sodio; questo effetto è conseguente ad una eccessiva produzione di ormoni androgeni.


Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

In casi rari il trattamento con gonadotropina corionica umana può provocare ginecomastia.

4.9 SOVRADOSAGGIO

E’ stato dimostrato che la tossicità dei preparati a base di gonadotropine ottenute dalle urine di donna è molto bassa. Ciononostante, è possibile che un dosaggio molto elevato di hCG comporti una sindrome da iperstimolazione ovarica (vedi sezione 4.4).


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Aprile 2011 </div>