Differenze tra le versioni di "Mirtazapina"

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== MECCANISMO D’AZIONE==
 
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La mirtazapina blocca i recettori  a2-adrenergici presinaptici, i recettori 5HT2 e 5HT3 postsinaptici, nonché i recettori H1. Debole ma presente l’antagonismo  a1-recettoriale. Bassa l’affinità per i recettori muscarinici e dopaminergici.
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La Mirtazapina appartiene alla classe dei '''Antidepressivi specifici noradrenergici e serotonergici''' ([[NaSSA]]) che agiscono potenziando la neurotrasmissione della [[noradrenalina]] e della [[serotonina]] attraverso il blocco dei recettori presinaptici α2 dei due mediatori.
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La mirtazapina inoltre blocca i recettori 5HT2 e 5HT3 postsinaptici ed e' un forte antagonista dei recettori H1. Bassa l’affinità per i recettori muscarinici e dopaminergici.
  
 
Il risultato netto consisterebbe in un potenziamento della trasmissione noradrenergica e serotoninergica
 
Il risultato netto consisterebbe in un potenziamento della trasmissione noradrenergica e serotoninergica

Versione delle 12:10, 28 feb 2012

SPECIALITÀ

STRUTTURA

Mirtazapina.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

La Mirtazapina appartiene alla classe dei Antidepressivi specifici noradrenergici e serotonergici (NaSSA) che agiscono potenziando la neurotrasmissione della noradrenalina e della serotonina attraverso il blocco dei recettori presinaptici α2 dei due mediatori.

La mirtazapina inoltre blocca i recettori 5HT2 e 5HT3 postsinaptici ed e' un forte antagonista dei recettori H1. Bassa l’affinità per i recettori muscarinici e dopaminergici.

Il risultato netto consisterebbe in un potenziamento della trasmissione noradrenergica e serotoninergica

INDICAZIONI

la mirtazapina è efficace nella cura della depressione, specie nelle forme associate ad ansia, insonnia ed irrequietezza psicomotoria.

CONTROINDICAZIONI

  • si sconsiglia l’assunzione del prodotto in gravidanza ed allattamento.
  • per quanto minimi siano gli effetti collaterali anticolinergici, occorre attenzione nell’impiego della mirtazapina in presenza di ipertrofia prostatica, glaucoma ad angolo chiuso e cardiopatie.
  • Cautela nell’insufficienza epatica o renale, nel diabete mellito, nell’epilessia e nelle cerebropatie organiche.
  • controindicata l’associazione con IMAO e entro le 2 settimane successive alla sospensione degli IMAO

DOSAGGIO

la mirtazapina è generalmente efficace ad un dosaggio compreso tra i 15 ed i 45mg/die, consigliabile in assunzione unica serale. Si raccomanda di iniziare con 15mg/die e di aumentare a 30mg dopo 4 giorni, giungendo eventualmente a 45mg dopo almeno 10 giorni.

EMIVITA

20-40 ore

METABOLISMO

CYP1A2, 2D6 e 3A4 Il metabolismo della mirtazapina avviene prevalentemente a livello epatico, tramite processi di ossidazione e demetilazione che conducono tra l’altro alla formazione del principale metabolita attivo, la demetil-mirtazapina, dotata di un’attività farmacologica di poco inferiore a quella della molecola originaria

EFFETTI COLLATERALI

  • caratteristico blocco dei recettori H1 per l’ istamina quindi

-sedazione

-aumento ponderale

  • xerostomia
  • stipsi
  • La mirtazapina può occasionalmente determinare riduzione della pressione arteriosa, specie nel senso dell’ipotensione ortostatica
  • Infrequenti ma descritti casi di elevazione degli enzimi epatici con iperbilirubinemia ed ittero, che richiedono l’immediata sospensione della terapia.
  • Rara l’agranulocitosi, ad ogni modo reversibile con la sospensione della terapia.

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