Differenze tra le versioni di "Paliperidone"

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Versione delle 15:35, 4 dic 2013

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Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

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SPECIALITÀ

STRUTTURA

Paliperidone.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

Il Paliperidone è un farmaco antipsicotico, appartenente alla classe degli antipsicotici atipici; questa classe comprende anche l' Olanzapina, la Quetiapina , l'Aripiprazolo, la Clozapina, il ziprasidone, il Risperidone e l'Amisulpride.

Questi farmaci sono definiti Atipici in quanto sono significativamente differenti, sia strutturalmente che farmacologicamente dai vecchi antipsicotici, chiamati Tipici, come la clorpromazina e l'aloperidolo. Gli Antipsicotici atipici antagonizzano sia la serotonina che la dopamina, mentre quelli tipici sono principalmente antagonisti dei recettori della dopamina.

Paliperidone è il principale metabolita attivo del Risperidone, e agisce proprio come quest'ultimo antagonizzando diversi recettori a livello centrale; possiede elevata affinità per i recettori 5-HT2a della seretonina, D2 della dopamina, alfa1 della noradrenalina e bassa affinità per il recettore H1 dell'istamina ed è privo di effetto anticolinergico.

Inibendo i recettori della dopamina e della serotonina, Paliperidone contribuisce alla normalizzazione dell’attività cerebrale e riduce i sintomi della schizofrenia.

INDICAZIONI

Trattamento della schizofrenia

CONTROINDICAZIONI

POSOLOGIA

Adulti: 6 mg al giorno in un’unica somministrazione, da assumere la mattina da scegliere all'inizo della terapia se prenderlo a stomaco pieno o vuoto e mantenere la modalità scelta per tutto il periodo della terapia. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da dosi maggiori o minori, all’interno dell’intervallo raccomandato, compreso tra 3 e 12 mg.

AVVERTENZE

INTERAZIONI

EFFETTI COLLATERALI

Effetti indesiderati comuni:

  • Ipertensione
  • cefalea
  • Insonnia
  • Astenia
  • Stipsi
  • Nausea e vomito
  • Depressione
  • Aumento della prolattina (Amenorrea, galattorrea, disturbi mestruali, ginecomastia)
  • Disturbi extrapiramidali (Parkinsonismo, discinesia tardiva, acatisia, distonia, tremore, rigidità muscolare)
  • Capogiri
  • Disturbo della conduzione: Allungamento del QT
  • Aumento ponderale
  • Tachicardia
  • Infezione delle alte vie respiratorie

La sindrome neurolettica maligna è una reazione rara, ma potenzialmente letale, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità del Sistema Nervoso Autonomo, alterazioni dello stato di coscienza e livelli sierici elevati di creatinfosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.

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