Differenze tra le versioni di "Pantoprazolo"

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il pantoprazolo si caratterizza rispetto agli altri IPP per una minore interazione con eventuali terapie farmacologiche concomitanti.
 
il pantoprazolo si caratterizza rispetto agli altri IPP per una minore interazione con eventuali terapie farmacologiche concomitanti.
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*'''Gravidanza''': Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di pantoprazolo in gravidanza. Gli studi sull’animale hanno mostrato segni di tossicità riproduttiva. Non è conosciuto il rischio potenziale nell’uomo. '''IL '''Pantoprazolo''' non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.'''
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*Allattamento: Gli studi nell’animale hanno dimostrato il passaggio del pantoprazolo nel latte materno. È stata riportata escrezione di pantoprazolo nel latte umano. La decisione quindi se continuare/interrompere l’allattamento al seno o se continuare/interrompere la terapia con questo farmaco deve tenere in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con Pantoprazolo per la madre.
  
 
== EFFETTI COLLATERALI ==
 
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Versione delle 13:53, 10 nov 2013

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SPECIALITÀ

STRUTTURA

Pantoprazolo.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

Le pompe protoniche, sono proteine che si trovano in cellule specializzate nel tessuto che riveste lo stomaco e pompano acido nello stomaco.

Il Pantoprazolo inibisce in modo irreversibile la pompa protonica H+/K+ ATPasi della membrana apicale delle cellule parietali dello stomaco provocando un'inibizione altamente efficace della secrezione acida sia di quella basale che di quella stimolata.

Approfondimento

INDICAZIONI

  • Prevenzione delle ulcere indotte da trattamento cronico con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il trattamento deve essere limitato ai pazienti che richiedano un trattamento continuativo con FANS e che presentino un aumentato rischio di complicanze gastrointestinali (età elevata (>65 anni), storia di ulcera gastrica o duodenale o di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore).
  • Reflusso gastroesofageo (GERD): Si parla di reflusso acido quando l'acido prodotto nello stomaco passa nell'esofago, causando bruciore di stomaco e rigurgito acido.

CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità al farmaco
  • co‐somministrazione di Atazanavir

POSOLOGIA

Le compresse non devono essere masticate o frantumate, e devono essere deglutite intere con un po’ di acqua 1 ora prima di un pasto.

Adulti ed adolescenti di 12 anni ed oltre:

  • Esofagite da reflusso: La dose raccomandata è 20 mg al giorno. Potrebbe essere necessario 2-3 giorni di terapia per raggiungere un miglioramento dei sintomi. Una volta raggiunta la completa guarigione dei sintomi, il trattamento deve essere sospeso. Il trattamento non deve superare le 4 settimane senza consultare un medico. Se entro 2 settimane di trattamento continuo non si nota alcun miglioramento dei sintomi, il paziente deve rivolgersi al medico.
  • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS: La dose raccomandata per somministrazione orale è di 20 mg al giorno.

AVVERTENZE

  • In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (per esempio significativa perdita di peso, anemia, sanguinamento gastrointestinale, disfagia, vomito persistente o vomito con sangue) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la terapia con Pantoprazolo potrebbe alleviare i sintomi e ritardare una diagnosi.
  • Pantoprazolo, come tutti i medicinali che inibiscono la secrezione acida, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina)
  • Il trattamento con prodotti medicinali che riducono l’acidità porta ad un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali come Salmonella, Campylobacter, o C. difficile.

INTERAZIONI

il pantoprazolo si caratterizza rispetto agli altri IPP per una minore interazione con eventuali terapie farmacologiche concomitanti.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

  • Gravidanza: Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di pantoprazolo in gravidanza. Gli studi sull’animale hanno mostrato segni di tossicità riproduttiva. Non è conosciuto il rischio potenziale nell’uomo. IL Pantoprazolo non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.
  • Allattamento: Gli studi nell’animale hanno dimostrato il passaggio del pantoprazolo nel latte materno. È stata riportata escrezione di pantoprazolo nel latte umano. La decisione quindi se continuare/interrompere l’allattamento al seno o se continuare/interrompere la terapia con questo farmaco deve tenere in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con Pantoprazolo per la madre.

EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti indesiderati più comuni (osservati in circa 1 paziente su 100) sono diarrea e mal di testa.

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