Differenze tra le versioni di "Depakin"

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|title= Depakin (compresse gastroresistenti-soluzione orale) - Indicazioni, Posologia, Effetti collaterali, Interazioni
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==1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE==
 
==1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE==
 
DEPAKIN 200 mg compresse gastroresistenti  
 
DEPAKIN 200 mg compresse gastroresistenti  
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DEPAKIN 200 mg/ml soluzione orale
 
DEPAKIN 200 mg/ml soluzione orale
 
  
 
==2 COMPOSIZIONE==
 
==2 COMPOSIZIONE==
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Una compressa gastroresistente contiene:
 
Una compressa gastroresistente contiene:
  
<u>Principio attivo</u>
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<u>[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]</u>
  
 
sodio valproato 200 mg
 
sodio valproato 200 mg
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Una compressa gastroresistente contiene:
 
Una compressa gastroresistente contiene:
  
<u>Principio attivo</u>
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<u>[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]</u>
  
 
sodio valproato 500 mg
 
sodio valproato 500 mg
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100 ml di soluzione contengono:
 
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<u>Principio attivo</u>
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<u>[[:categoria:principi attivi|Principio attivo]]</u>
  
 
sodio valproato 20,0 g
 
sodio valproato 20,0 g
  
 
Per l’elenco completo degli eccipienti,  vedere il foglio illustrativo
 
Per l’elenco completo degli eccipienti,  vedere il foglio illustrativo
 
  
 
==3 FORMA FARMACEUTICA==
 
==3 FORMA FARMACEUTICA==
  
 
Compresse gastroresistenti, soluzione orale.
 
Compresse gastroresistenti, soluzione orale.
 
 
  
 
==4.1 INDICAZIONI==
 
==4.1 INDICAZIONI==
  
Nel trattamento dell'epilessia generalizzata, in particolare in attacchi di tipo:
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Nel trattamento dell'[[epilessia]] generalizzata, in particolare in attacchi di tipo:
  
 
::* assenza,
 
::* assenza,
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::* misto,
 
::* misto,
  
e nell'epilessia parziale:
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e nell'[[epilessia]] parziale:
  
 
::* semplice o complessa,
 
::* semplice o complessa,
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Nel trattamento di sindromi specifiche (West, Lennox-Gastaut)
 
Nel trattamento di sindromi specifiche (West, Lennox-Gastaut)
 
  
 
== 4.2 POSOLOGIA ==
 
== 4.2 POSOLOGIA ==
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Prima di iniziare la terapia con DEPAKIN tenere presente che:
 
Prima di iniziare la terapia con DEPAKIN tenere presente che:
  
::*In pazienti non trattati con altri farmaci antiepilettici, la posologia va preferibilmente aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa.
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::*In pazienti non trattati con altri farmaci [[antiepilettici]], la posologia va preferibilmente aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa.
::*In pazienti già in trattamento con farmaci antiepilettici, la sostituzione con valproato deve essere graduale, raggiungendo la posologia ottimale in circa due settimane. I trattamenti concomitanti saranno progressivamente ridotti fino a essere interrotti.
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::*In pazienti già in trattamento con farmaci [[antiepilettici]], la sostituzione con valproato deve essere graduale, raggiungendo la posologia ottimale in circa due settimane. I trattamenti concomitanti saranno progressivamente ridotti fino a essere interrotti.
 
::*L'aggiunta di un altro agente antiepilettico, ove sia necessario, va fatta gradualmente (vedere paragrafo 4.5).
 
::*L'aggiunta di un altro agente antiepilettico, ove sia necessario, va fatta gradualmente (vedere paragrafo 4.5).
  
 
La posologia giornaliera deve essere stabilita in base all'età ed al peso corporeo; tuttavia deve anche essere presa in considerazione la sensibilità individuale al valproato.
 
La posologia giornaliera deve essere stabilita in base all'età ed al peso corporeo; tuttavia deve anche essere presa in considerazione la sensibilità individuale al valproato.
  
La posologia ottimale deve essere determinata essenzialmente in base alla risposta clinica; la determinazione dei livelli plasmatici di acido valproico può essere presa in considerazione a complemento del monitoraggio clinico, quando non si arrivi ad ottenere un adeguato controllo degli attacchi o quando vi sia il sospetto di effetti indesiderati. Le concentrazioni sieriche generalmente ritenute terapeutiche sono comprese tra 40 e 100 mg/l (300-700 mol/litro) di acido valproico.
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La posologia ottimale deve essere determinata essenzialmente in base alla risposta clinica; la determinazione dei livelli plasmatici di [[acido valproico]] può essere presa in considerazione a complemento del monitoraggio clinico, quando non si arrivi ad ottenere un adeguato controllo degli attacchi o quando vi sia il sospetto di effetti indesiderati. Le concentrazioni sieriche generalmente ritenute terapeutiche sono comprese tra 40 e 100 mg/l (300-700 mol/litro) di [[acido valproico]].
  
 
Solitamente la posologia giornaliera iniziale è di 10-15 mg/Kg, quindi le dosi vanno progressivamente aumentate fino a raggiungere la posologia ottimale che generalmente va dai 20 ai 30 mg/Kg. Tuttavia, quando non si ottiene un adeguato controllo degli attacchi con questa posologia, le dosi possono essere aumentate ancora; i pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo quando sono trattati con dosi giornaliere maggiori di 50 mg/Kg (vedere paragrafo 4.4) in particolare:
 
Solitamente la posologia giornaliera iniziale è di 10-15 mg/Kg, quindi le dosi vanno progressivamente aumentate fino a raggiungere la posologia ottimale che generalmente va dai 20 ai 30 mg/Kg. Tuttavia, quando non si ottiene un adeguato controllo degli attacchi con questa posologia, le dosi possono essere aumentate ancora; i pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo quando sono trattati con dosi giornaliere maggiori di 50 mg/Kg (vedere paragrafo 4.4) in particolare:
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::*Negli anziani, sebbene i parametri farmacocinetici del valproato siano modificati, tali modifiche sono di significato clinico limitato e la posologia deve essere determinata in funzione della risposta clinica (controllo delle crisi epilettiche).
 
::*Negli anziani, sebbene i parametri farmacocinetici del valproato siano modificati, tali modifiche sono di significato clinico limitato e la posologia deve essere determinata in funzione della risposta clinica (controllo delle crisi epilettiche).
  
Nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia, si deve considerare l’aumento dell’acido valproico in forma libera nel siero e, se necessario, la dose deve essere ridotta
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Nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia, si deve considerare l’aumento dell’[[acido valproico]] in forma libera nel siero e, se necessario, la dose deve essere ridotta
  
 
DEPAKIN deve essere somministrato preferibilmente durante i pasti: la soluzione deve essere assunta con acqua non gasata.
 
DEPAKIN deve essere somministrato preferibilmente durante i pasti: la soluzione deve essere assunta con acqua non gasata.
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== 4.3 CONTROINDICAZIONI ==
 
== 4.3 CONTROINDICAZIONI ==
*Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
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*Ipersensibilità al [[:categoria:principi attivi|principio attivo]] o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
*Epatite acuta.
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*[[Epatite]] acuta.
*Epatite cronica.
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*[[Epatite]] cronica.
 
*Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci.
 
*Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci.
 
*Porfiria epatica.
 
*Porfiria epatica.
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Avvertenze speciali
 
Avvertenze speciali
  
<br/>Nei bambini di età inferiore o uguale a tre anni, gli antiepilettici contenenti acido valproico rappresentano solo in casi eccezionali la terapia di prima scelta
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<br/>Nei bambini di età inferiore o uguale a tre anni, gli [[antiepilettici]] contenenti [[acido valproico]] rappresentano solo in casi eccezionali la terapia di prima scelta
  
<br/>Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.
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<br/>Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci [[antiepilettici]] nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.
  
 
Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Depakin.
 
Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Depakin.
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::*Condizioni di insorgenza
 
::*Condizioni di insorgenza
  
È stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si è rivelato fatale. I pazienti più a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita.
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È stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si è rivelato fatale. I pazienti più a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di [[epilessia]], in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita.
  
Nel caso il Medico ritenesse indispensabile somministrare il farmaco a bambini al di sotto dei tre anni di età per il trattamento di un tipo di epilessia responsiva al valproato, nonostante il rischio di epatopatia, l’utilizzo di Depakin deve avvenire in monoterapia per ridurre tale rischio.
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Nel caso il Medico ritenesse indispensabile somministrare il farmaco a bambini al di sotto dei tre anni di età per il trattamento di un tipo di [[epilessia]] responsiva al valproato, nonostante il rischio di epatopatia, l’utilizzo di Depakin deve avvenire in monoterapia per ridurre tale rischio.
  
 
Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'età.
 
Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'età.
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::*ricomparsa degli attacchi epilettici
 
::*ricomparsa degli attacchi epilettici
::*sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.
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::*sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a [[vomito]] ripetuto e dolore addominale.
  
I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni
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I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovrà essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalità epatica.
 
 
soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovrà essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalità epatica.
 
  
 
::*Rilevazione
 
::*Rilevazione
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<br/>Nei bambini che non presentano sintomi clinici anomali, la conta ematica, compresi trombociti, SGOT e SGPT deve essere controllata ad ogni visita.
 
<br/>Nei bambini che non presentano sintomi clinici anomali, la conta ematica, compresi trombociti, SGOT e SGPT deve essere controllata ad ogni visita.
 
  
  
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Sono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito fatale. I bambini più piccoli sono particolarmente a rischio. Il rischio diminuisce con l'aumentare dell'età. Attacchi epilettici gravi, disturbi neurologici o politerapia anticonvulsivante possono essere fattori di rischio. La presenza di insufficienza epatica concomitante alla pancreatite aumenta il rischio di esito fatale. I pazienti che manifestano dolori addominali acuti devono essere immediatamente visitati da un medico. In caso di pancreatite, il valproato va sospeso.
 
Sono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito fatale. I bambini più piccoli sono particolarmente a rischio. Il rischio diminuisce con l'aumentare dell'età. Attacchi epilettici gravi, disturbi neurologici o politerapia anticonvulsivante possono essere fattori di rischio. La presenza di insufficienza epatica concomitante alla pancreatite aumenta il rischio di esito fatale. I pazienti che manifestano dolori addominali acuti devono essere immediatamente visitati da un medico. In caso di pancreatite, il valproato va sospeso.
  
''- Donne in età fertile (vedere paragrafo 4.6) '' Questo medicinale non deve essere usato in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati) e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto.Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una gravidanza. Le donne in età fertile devonousare uncontraccettivoefficace duranteiltrattamento.
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''- <u>Donne in età fertile (vedere paragrafo 4.6)</u>''<u>Questo medicinale non deve essere usato in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati) e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto.Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una [[gravidanza]]. Le donne in età fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento.</u>
  
 
Precauzioni d’impiego
 
Precauzioni d’impiego
  
*Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3), che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4). Come per la maggior parte dei farmaci antiepilettici si possono notare aumenti degli enzimi epatici, particolarmente all'inizio della terapia; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio più approfondite (compreso il tempo di protrombina), si può inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi.
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*Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3), che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4). Come per la maggior parte dei farmaci [[antiepilettici]] si possono notare aumenti degli enzimi epatici, particolarmente all'inizio della terapia; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio più approfondite (compreso il tempo di protrombina), si può inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi.
  
 
*Nei bambini di età inferiore ai 3 anni la somministrazione di Depakin deve avvenire in monoterapia anche se il suo beneficio potenziale deve essere valutato prima dell'inizio del trattamento, in confronto al rischio di danno epatico o di pancreatite in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4). L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicità.
 
*Nei bambini di età inferiore ai 3 anni la somministrazione di Depakin deve avvenire in monoterapia anche se il suo beneficio potenziale deve essere valutato prima dell'inizio del trattamento, in confronto al rischio di danno epatico o di pancreatite in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4). L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicità.
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*Poichè sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, pazienti con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame medico. In caso di pancreatite si deve interrompere la terapia con valproato.
 
*Poichè sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, pazienti con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame medico. In caso di pancreatite si deve interrompere la terapia con valproato.
  
*Qualora si sospetti un ciclo dell’urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l’iperammoniemia poichè con valproato è possibile un peggioramento (vedere paragrafo 4.8 ). Quindi se compaiono sintomi quali apatia, sonnolenza, vomito, ipotensione ed aumento della frequenza delle crisi convulsive, devono essere determinati i livelli sierici di ammoniaca e di acido valproico; se necessario la dose del medicinale deve essere ridotta. Se si sospetta una interruzione enzimatica del ciclo dell’urea, si deve determinare il livello sierico di ammoniaca prima di iniziare la terapia con medicinali contenenti acido valproico.
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*Qualora si sospetti un ciclo dell’urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l’iperammoniemia poichè con valproato è possibile un peggioramento (vedere paragrafo 4.8 ). Quindi se compaiono sintomi quali apatia, sonnolenza, [[vomito]], [[ipotensione]] ed aumento della frequenza delle crisi convulsive, devono essere determinati i livelli sierici di ammoniaca e di [[acido valproico]]; se necessario la dose del medicinale deve essere ridotta. Se si sospetta una interruzione enzimatica del ciclo dell’urea, si deve determinare il livello sierico di ammoniaca prima di iniziare la terapia con medicinali contenenti [[acido valproico]].
  
 
*Ematologia: È opportuno monitorare la conta delle cellule ematiche, inclusa la conta delle piastrine, il tempo di sanguinamento e i test di coagulazione prima di iniziare la terapia, prima di un intervento chirurgico o odontoiatrico ed in caso di ematomi spontanei o emorragie (vedere paragrafo 4.8). In caso di assunzione concomitante di antagonisti della vitamina K, si raccomanda uno stretto monitoraggio dei valori INR.
 
*Ematologia: È opportuno monitorare la conta delle cellule ematiche, inclusa la conta delle piastrine, il tempo di sanguinamento e i test di coagulazione prima di iniziare la terapia, prima di un intervento chirurgico o odontoiatrico ed in caso di ematomi spontanei o emorragie (vedere paragrafo 4.8). In caso di assunzione concomitante di antagonisti della vitamina K, si raccomanda uno stretto monitoraggio dei valori INR.
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*Prima dell’inizio della terapia i pazienti devono essere avvertiti del rischio di aumento del peso e devono essere adottate le opportune misure per minimizzare tale rischio (vedere paragrafo 4.8).
 
*Prima dell’inizio della terapia i pazienti devono essere avvertiti del rischio di aumento del peso e devono essere adottate le opportune misure per minimizzare tale rischio (vedere paragrafo 4.8).
  
*Non si consiglia l’uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e medicinali contenenti carbapenemi (vedere paragrafo 4.5).
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*Non si consiglia l’uso concomitante di [[acido valproico]]/sodio valproato e medicinali contenenti carbapenemi (vedere paragrafo 4.5).
*Donne in età fertile (vedere paragrafo4.6). Tutte le donne con epilessia e in età fertile devono essere informate in modo adeguato riguardo ai rischi associati alla gravidanza.
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*<u>Donne in età fertile (vedere paragrafo4.6).</u> Tutte le donne con [[epilessia]] e in età fertile devono essere informate in modo adeguato riguardo ai rischi associati alla [[gravidanza]].
  
 
'''DEPAKIN soluzione: da assumere con acqua non gasata'''
 
'''DEPAKIN soluzione: da assumere con acqua non gasata'''
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==4.5 INTERAZIONI==
 
==4.5 INTERAZIONI==
  
Effetti del valproato su altri farmaci:
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'''Effetti del valproato su altri farmaci:'''
::* Neurolettici, anti-MAO e [[antidepressivi]] e benzodiazepine.
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::* Neurolettici, anti-MAO e [[antidepressivi]] e [[benzodiazepine]].
  
Il valproato può potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti- MAO, gli [[antidepressivi]] e le benzodiazepine; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio.
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Il valproato può potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i [[antipsicotici|neurolettici]], gli anti- MAO, gli [[antidepressivi]] e le [[benzodiazepine]]; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio.
  
::* Fenobarbital
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::* [[Fenobarbitale]]
  
Poiché il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital (per inibizione del catabolismo epatico) può verificarsi sedazione soprattutto nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbital.
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Poiché il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di [[fenobarbitale]] (per inibizione del catabolismo epatico) può verificarsi sedazione soprattutto nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di [[fenobarbitale]] in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di [[fenobarbitale]].
  
::* Primidone
+
::* [[Primidone]]
  
Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando necessario.
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Il valproato aumenta i livelli plasmatici di [[primidone]] con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggio del [[primidone]] quando necessario.
  
::* Fenitoina
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::* [[Fenitoina]]
  
Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina aumentandone però la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l’acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico).
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Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della [[fenitoina]] aumentandone però la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l’[[acido valproico]] sposta la [[fenitoina]] dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico).
  
Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera.
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Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della [[fenitoina]] si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera.
  
Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato.
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Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di [[fenitoina]] tornano ai valori iniziali pre-valproato.
  
::* Carbamazepina
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::* [[Carbamazepina]]
  
È stata riportata tossicità a livello clinico in caso di somministrazione contemporanea di valproato  e  carbamazepina  poiché  il  valproato  può  potenziare  la  tossicità  della carbamazepina. È quindi raccomandato un monitoraggio clinico soprattutto all’inizio del trattamento con l’associazione dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario.
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È stata riportata tossicità a livello clinico in caso di somministrazione contemporanea di valproato  e  [[carbamazepina]] poiché  il  valproato  può  potenziare  la  tossicità  della [[carbamazepina]]. È quindi raccomandato un monitoraggio clinico soprattutto all’inizio del trattamento con l’associazione dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario.
  
::* Lamotrigina
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::* [[Lamotrigina]]
  
Depakin riduce il metabolismo della lamotrigina e ne aumenta l’emivita media di quasi 2 volte. Questa interazione può portare ad un aumento della tossicità della lamotrigina, in particolare gravi rash cutanei. Quindi si raccomanda un monitoraggio clinico e, quando necessario, è opportuno diminuire il dosaggio di lamotrigina.
+
Depakin riduce il metabolismo della [[lamotrigina]] e ne aumenta l’emivita media di quasi 2 volte. Questa interazione può portare ad un aumento della tossicità della [[lamotrigina]], in particolare gravi rash cutanei. Quindi si raccomanda un monitoraggio clinico e, quando necessario, è opportuno diminuire il dosaggio di [[lamotrigina]].
  
::* Etosuccimide
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::* [[Etosuccimide]]
  
Il valproato può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide.
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Il valproato può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della [[etosuccimide]].
  
::* Zidovudina
+
::* [[Zidovudina]]
  
Il valproato può aumentare la concentrazione plasmatica di zidovudina con il conseguente aumento di rischi di tossicità di quest’ultima.
+
Il valproato può aumentare la concentrazione plasmatica di [[zidovudina]] con il conseguente aumento di rischi di tossicità di quest’ultima.
  
::* Felbamato
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::* [[Felbamato]]
  
L’acido valproico può diminuire la clearance media del felbamato fino al 16%.
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L’[[acido valproico]] può diminuire la clearance media del [[felbamato]] fino al 16%.
  
  
Effetti di altri farmaci sul valproato:
+
'''Effetti di altri farmaci sul valproato:'''
  
Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche di acido valproico. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici.
+
Gli [[antiepilettici]] con effetto di induzione enzimatica (in particolare [[fenitoina]], [[fenobarbitale]] e [[carbamazepina]]) diminuiscono le concentrazioni sieriche di [[acido valproico]]. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici.
  
D’altra parte l’associazione di felbamato e valproato diminuisce la clearance dell’acido valproico dal 22% al 50% e di conseguenza aumenta la concentrazione  plasmatica di acido valproico. È necessario un monitoraggio dei tassi plasmatici del valproato.
+
D’altra parte l’associazione di [[felbamato]] e valproato diminuisce la clearance dell’[[acido valproico]] dal 22% al 50% e di conseguenza aumenta la concentrazione  plasmatica di [[acido valproico]]. È necessario un monitoraggio dei tassi plasmatici del valproato.
  
La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici.
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La [[meflochina]] aumenta il metabolismo dell'[[acido valproico]] ed ha effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici.
 
   
 
   
 
In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente alle proteine  (acido  acetilsalicilico),  i  livelli  sierici  liberi  di  acido  valproico  possono aumentare.
 
In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente alle proteine  (acido  acetilsalicilico),  i  livelli  sierici  liberi  di  acido  valproico  possono aumentare.
  
I medicinali contenenti acido valproico non devono essere somministrati in concomitanza con l’acido acetilsalicilico per trattare febbre e dolore, in modo particolare nei neonati e nei bambini.
+
I medicinali contenenti [[acido valproico]] non devono essere somministrati in concomitanza con l’[[acido acetilsalicilico]] per trattare [[febbre]] e dolore, in modo particolare nei neonati e nei bambini.
  
Un attento monitoraggio del tempo di protrombina deve essere effettuato in caso di uso concomitante di fattori anticoagulanti vitamina K dipendenti.
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Un attento monitoraggio del tempo di protrombina deve essere effettuato in caso di uso concomitante di fattori [[anticoagulanti]] vitamina K dipendenti.
  
I livelli sierici di acido valproico possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina e fluoxetina. Ci sono però anche state segnalazioni di casi in cui la concentrazione sierica di acido valproico è stato abbassato a seguito di assunzione concomitante di fluoxetina.
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I livelli sierici di [[acido valproico]] possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di [[cimetidina]] o [[eritromicina]] e [[fluoxetina]]. Ci sono però anche state segnalazioni di casi in cui la concentrazione sierica di [[acido valproico]] è stato abbassato a seguito di assunzione concomitante di [[fluoxetina]].
  
  
In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi è stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di acido valproico, che si è evidenziata con una riduzione del 60-100% di tali livelli ematici in circa due giorni.
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In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi è stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di [[acido valproico]], che si è evidenziata con una riduzione del 60-100% di tali livelli ematici in circa due giorni.
  
Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione, non si considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti carbapenemi in pazienti stabilizzati con acido valproico e pertanto deve essere evitata (vedere paragrafo 4.4).
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Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione, non si considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti carbapenemi in pazienti stabilizzati con [[acido valproico]] e pertanto deve essere evitata (vedere paragrafo 4.4).
  
La rifampicina può diminuire i livelli plasmatici di acido valproico portando all’interruzione dell’effetto terapeutico. Quindi può essere necessario, in caso di co-somministrazione con rifampicina, un aggiustamento del dosaggio del valproato.
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La [[rifampicina]] può diminuire i livelli plasmatici di [[acido valproico]] portando all’interruzione dell’effetto terapeutico. Quindi può essere necessario, in caso di co-somministrazione con [[rifampicina]], un aggiustamento del dosaggio del valproato.
  
 
Altre interazioni
 
Altre interazioni
  
La somministrazione concomitante di valproato e topiramato è stata associata all’insorgenza di encefalopatia e/o iperammoniemia. I pazienti trattati con questi due farmaci  devono  essere  monitorati  con  particolare  attenzione  per  segni  e  sintomi  di encefalopatia iperammoniemica.
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La somministrazione concomitante di valproato e [[topiramato]] è stata associata all’insorgenza di encefalopatia e/o iperammoniemia. I pazienti trattati con questi due farmaci  devono  essere  monitorati  con  particolare  attenzione  per  segni  e  sintomi  di encefalopatia iperammoniemica.
  
 
Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale.
 
Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale.
  
Nei volontari  sani il  valproato  ha  spostato  il  diazepam  dai  suoi  siti  di legame  con l’albumina  plasmatica  e  ne  ha  inibito  il  metabolismo.  Nella  terapia  combinata  la concentrazione  di  diazepam  libero  può  risultare  aumentata,  mentre  la  clearance plasmatica e il volume di distribuzione della frazione libera del diazepam possono essere ridotti (rispettivamente del 25% e del 20%). L’emivita, comunque, rimane invariata.
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Nei volontari  sani il  valproato  ha  spostato  il  [[diazepam]] dai  suoi  siti  di legame  con l’albumina  plasmatica  e  ne  ha  inibito  il  metabolismo.  Nella  terapia  combinata  la concentrazione  di  [[diazepam]] libero  può  risultare  aumentata,  mentre  la  clearance plasmatica e il volume di distribuzione della frazione libera del [[diazepam]] possono essere ridotti (rispettivamente del 25% e del 20%). L’emivita, comunque, rimane invariata.
  
In soggetti sani il trattamento concomitante con valproato e lorazepam ha determinato una riduzione della clearance plasmatica del lorazepam di oltre il 40%.
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In soggetti sani il trattamento concomitante con valproato e [[lorazepam]] ha determinato una riduzione della clearance plasmatica del [[lorazepam]] di oltre il 40%.
  
In seguito ad un trattamento combinato di acido valproico e clonazepam si è verificato uno stato di assenza in pazienti con anamnesi di epilessia con crisi di assenza.
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In seguito ad un trattamento combinato di [[acido valproico]] e [[clonazepam]] si è verificato uno stato di assenza in pazienti con anamnesi di [[epilessia]] con crisi di assenza.
  
In seguito a trattamento concomitante con acido valproico, sertralina e risperidone, in una paziente affetta da disturbo schizoaffettivo è insorta catatonia.
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In seguito a trattamento concomitante con [[acido valproico]], [[sertralina]] e [[risperidone]], in una paziente affetta da disturbo schizoaffettivo è insorta catatonia.
  
==4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO==
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== 4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO ==
  
 
'''Donne in età fertile'''
 
'''Donne in età fertile'''
  
Le donne con epilessia di qualsiasi tipo e in età fertile devono essere informate del rischio e dei benefici dell’uso di valproato durante la gravidanza. A causa dei rischi potenziali per il feto, si devono valutare i benefici dell’utilizzo di valproato rispetto ai rischi. Quando si ritiene necessario il trattamento con valproato si devono mettere in atto precauzioni per minimizzare il potenziale rischio teratogeno (vedere di seguito “''In considerazione dei dati soprariportati”'').
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Le donne con [[epilessia]] di qualsiasi tipo e in età fertile devono essere informate del rischio e dei benefici dell’uso di valproato durante la [[gravidanza]]. A causa dei rischi potenziali per il feto, si devono valutare i benefici dell’utilizzo di valproato rispetto ai rischi. Quando si ritiene necessario il trattamento con valproato si devono mettere in atto precauzioni per minimizzare il potenziale rischio teratogeno (vedere di seguito “''In considerazione dei dati soprariportati”'').
 
 
'''Gravidanza'''
 
 
 
L’esperienza nel trattamento di madri epilettiche permette di descrivere i rischi dell’utilizzo di valproato durante la gravidanza come di seguito riportato:
 
  
''Rischio associato all'epilessia e agli antiepilettici:''
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'''[[Gravidanza]]'''
  
Nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza, il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale (circa 3%).
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L’esperienza nel trattamento di madri epilettiche permette di descrivere i rischi dell’utilizzo di valproato durante la [[gravidanza]] come di seguito riportato:
  
È stato riportato un aumento del numero di bambini con malformazioni nel caso di terapie con  più  farmaci.  Le  malformazioni  riscontrate  più  frequentemente  sono  cheiloschisi  e
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<u>''Rischio associato all'[[epilessia]] e agli [[antiepilettici]]:''</u>
  
malformazioni cardiovascolari.
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Nei figli di madri epilettiche trattate con [[antiepilettici]] durante la [[gravidanza]], il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale (circa 3%).
  
Molto  raramente  sono  stati  riportati  ritardi  nello  sviluppo  di bambini nati  da  madri epilettiche. Non è possibile distinguere quanto dipenda da fattori genetici, sociali, ambientali,
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È stato riportato un aumento del numero di bambini con malformazioni nel caso di terapie con più farmaci. Le malformazioni riscontrate più frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari.
  
dal fatto che la madre sia epilettica o dai trattamenti antiepilettici.
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Molto raramente sono stati riportati ritardi nello sviluppo di bambini nati da madri epilettiche. Non è possibile distinguere quanto dipenda da fattori genetici, sociali, ambientali, dal fatto che la madre sia epilettica o dai trattamenti [[antiepilettici]].
  
 
Nonostante questi potenziali rischi, non si deve decidere l'interruzione improvvisa della terapia antiepilettica che può condurre ad un notevole aumento degli attacchi epilettici con serie conseguenze sia per la madre che per il feto.
 
Nonostante questi potenziali rischi, non si deve decidere l'interruzione improvvisa della terapia antiepilettica che può condurre ad un notevole aumento degli attacchi epilettici con serie conseguenze sia per la madre che per il feto.
  
''Rischio associato a crisi epilettiche''
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<u>''Rischio associato a crisi epilettiche''</u>
 
 
Durante la gravidanza, attacchi tonico-clonici e lo stato di male epilettico con ipossia nella madre sono associati ad un particolare rischio di morte per la madre e per il feto. ''        Rischio associato al sodio valproato''
 
  
Il valproato è l’antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi di epilessia come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilità. Per l’epilessia parziale il valproato
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Durante la [[gravidanza]], attacchi tonico-clonici e lo stato di male epilettico con ipossia nella madre sono associati ad un particolare rischio di morte per la madre e per il feto.
  
dovrebbe essere usato solo in casi resistenti ad altri trattamenti.
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<u>''Rischio associato al sodio valproato''</u>
  
Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effetti teratogeni. Nell'uomo: l’assunzione di valproato in gravidanza, in particolare nei primi 3 mesi, può causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro. Rispetto al trattamento con altri farmaci antiepilettici, nei figli nati da madri con epilessia e trattate con valproato i dati disponibili suggeriscono un aumento nell’incidenza di malformazioni minori o maggiori che comprendono  difetti  del  tubo  neurale,  difetti  craniofacciali,  malformazioni  agli  arti,
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Il valproato è l’antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi di [[epilessia]] come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilità. Per l’[[epilessia]] parziale il valproato dovrebbe essere usato solo in casi resistenti ad altri trattamenti.
  
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Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effetti teratogeni. Nell'uomo: l’assunzione di valproato in [[gravidanza]], in particolare nei primi 3 mesi, può causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro. Rispetto al trattamento con altri farmaci [[antiepilettici]], nei figli nati da madri con [[epilessia]] e trattate con valproato i dati disponibili suggeriscono un aumento nell’incidenza di malformazioni minori o maggiori che comprendono difetti del tubo neurale, difetti craniofacciali, malformazioni agli arti, malformazioni cardiovascolari e anomalie multiple che coinvolgono diversi sistemi corporei (comprese ipospadia e dismorfia facciale). L’uso del valproato è associato con difetti del tubo neurale con incidenza dall’1% al 2%.
  
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I dati risultanti da una meta-analisi (che includeva studi coorte e registri) hanno mostrato un’incidenza di malformazioni congenite del 10,73% (95% CI: 8,16 – 13,29) nei bambini nati da donne epilettiche esposte al valproato in monoterapia durante la [[gravidanza]]. I dati disponibili indicano una dose dipendenza di questo effetto.
  
malformazioni cardiovascolari e anomalie multiple che coinvolgono diversi sistemi corporei (comprese ipospadia e dismorfia facciale). L’uso del valproato è associato con difetti del tubo neurale con incidenza dall’1% al 2%.
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Alcuni dati suggeriscono un’associazione tra l’esposizione al valproato in utero e il rischio di ritardo nello sviluppo, in particolare del QI verbale, nei bambini nati da madri con [[epilessia]] e trattate con valproato.
  
I dati risultanti da una meta-analisi (che includeva studi coorte e registri) hanno mostrato un’incidenza di malformazioni congenite del 10,73% (95% CI: 8,16 – 13,29) nei bambini nati da donne epilettiche esposte al valproato in monoterapia durante la gravidanza. I dati disponibili indicano una dose dipendenza di questo effetto.
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Il ritardo dello sviluppo è frequentemente associato a malformazioni e/o fisionomie dismorfiche. E’ comunque difficile stabilire la relazione causale con possibili fattori confondenti come QI materno o paterno basso, altri fattori genetici, sociali, ambientali e scarso controllo delle crisi epilettiche materne durante la [[gravidanza]].
  
Alcuni dati suggeriscono un’associazione tra l’esposizione al valproato in utero e il rischio di ritardo nello sviluppo, in particolare del QI verbale, nei bambini nati da madri con epilessia e trattate con valproato.
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Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti al valproato nell’utero. Sia la monoterapia con valproato che la politerapia con valproato sono associate a esiti anomali della [[gravidanza]]. Dati disponibili suggeriscono che la politerapia antiepilettica che include valproato è associata a un rischio più alto di esito anomalo della [[gravidanza]] rispetto alla monoterapia con valproato.
  
Il ritardo dello sviluppo è frequentemente associato a malformazioni e/o fisionomie dismorfiche.  E’  comunque  difficile  stabilire  la  relazione  causale  con  possibili  fattori
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Il valproato durante la [[gravidanza]] dovrebbe essere prescritto come monoterapia alla più bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme a rilascio prolungato.
 
 
confondenti come QI materno o paterno basso, altri fattori genetici, sociali, ambientali e
 
 
 
scarso controllo delle crisi epilettiche materne durante la gravidanza.
 
 
 
Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti al valproato nell’utero. Sia la monoterapia con valproato che la politerapia con valproato sono associate a esiti
 
 
 
anomali della gravidanza. Dati disponibili suggeriscono che la politerapia antiepilettica che
 
 
 
include valproato è associata a un rischio più alto di esito anomalo della gravidanza rispetto alla monoterapia con valproato.
 
 
 
Il valproato durante la gravidanza dovrebbe essere prescritto come monoterapia alla più bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme a rilascio prolungato.
 
  
 
La dose giornaliera deve essere data in diverse piccole dosi durante tutta la giornata nelle donne che potrebbero restare incinte e certamente tra il giorno 20 e 40 dopo il concepimento.
 
La dose giornaliera deve essere data in diverse piccole dosi durante tutta la giornata nelle donne che potrebbero restare incinte e certamente tra il giorno 20 e 40 dopo il concepimento.
  
Inoltre, le concentrazioni plasmatiche devono essere regolarmente monitorate, considerando la possibilità di fluttuazioni considerevoli che si possono verificare durante la gravidanza
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Inoltre, le concentrazioni plasmatiche devono essere regolarmente monitorate, considerando la possibilità di fluttuazioni considerevoli che si possono verificare durante la [[gravidanza]] anche con un dosaggio costante.
 
 
anche con un dosaggio costante.
 
 
 
Esiti anomali della gravidanza tendono ad essere associati con dosi giornaliere più alte e con elevate  dosi  per  ogni  somministrazione.  È  stato  dimostrato  che  valori  elevati  di  picco
 
 
 
plasmatico ed elevate quantità per ciascuna somministrazione sono associate con difetti del
 
 
 
tubo neurale. L’incidenza dei difetti del tubo neurale aumenta con l’incremento del dosaggio, specialmente al di sopra di 1000 mg/die.
 
 
 
L’integrazione dietetica con acido folico prima della gravidanza, può ridurre l’incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto rischio. Le pazienti dovrebbero prendere
 
 
 
in considerazione di assumere 5 mg di acido folico al  giorno quando pianificano una gravidanza.
 
 
 
Nelle donne che diventano gravide devono essere condotte indagini diagnostiche durante la gravidanza come ad esempio ecografie o altre tecniche appropriate.
 
 
 
''In considerazione dei dati sopra riportati''
 
 
 
Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano
 
  
inefficaci o non tollerati)  e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se
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Esiti anomali della [[gravidanza]] tendono ad essere associati con dosi giornaliere più alte e con elevate dosi per ogni somministrazione. È stato dimostrato che valori elevati di picco plasmatico ed elevate quantità per ciascuna somministrazione sono associate con difetti del tubo neurale. L’incidenza dei difetti del tubo neurale aumenta con l’incremento del dosaggio, specialmente al di sopra di 1000 mg/die.
  
i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una gravidanza. Le donne in età fertile  devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento.
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L’integrazione dietetica con [[acido folico]] prima della [[gravidanza]], può ridurre l’incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto rischio. Le pazienti dovrebbero prendere in considerazione di assumere 5 mg di [[acido folico]] al giorno quando pianificano una [[gravidanza]].
  
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Nelle donne che diventano gravide devono essere condotte indagini diagnostiche durante la [[gravidanza]] come ad esempio ecografie o altre tecniche appropriate.
  
::* Le donne in età fertile devono essere informate dei rischi e dei benefici derivanti dall’uso di DEPAKIN durante la gravidanza.
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<u>''In considerazione dei dati sopra riportati''</u>
::* Se  una  donna  pianifica  una  gravidanza  o  è  in  stato  di  gravidanza,  la  terapia  con DEPAKIN deve essere rivalutata per qualsiasi indicazione.
 
::* La  terapia  con  valproato  non  deve  essere  interrotta  senza  una  rivalutazione  del
 
  
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<u>Questo medicinale non deve essere usato durante la [[gravidanza]] e in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati) e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una [[gravidanza]]. Le donne in età fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento.</u>
  
  
rischio/beneficio. Se dopo un’attenta valutazione dei rischi/benefici, si deve continuare il trattamento con DEPAKIN durante la gravidanza, si raccomanda di ricorrere alla monoterapia alla dose giornaliera minima efficace. È preferibile la somministrazione in diverse dosi durante la giornata. L’uso di una formulazione a rilascio prolungato può essere preferibile a ogni altra forma di trattamento.
 
  
::* Il ricorso ad un supplemento di folato deve iniziare prima della gravidanza e a idonei dosaggi (5 mg/die) che possono minimizzare il rischio di malformazioni a livello di tubo neurale.
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::*Le donne in età fertile devono essere informate dei rischi e dei benefici derivanti dall’uso di DEPAKIN durante la [[gravidanza]].
::* Deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un’altra malformazione.
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::*Se una donna pianifica una [[gravidanza]] o è in stato di [[gravidanza]], la terapia con DEPAKIN deve essere rivalutata per qualsiasi indicazione.
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::*La terapia con valproato non deve essere interrotta senza una rivalutazione del rischio/beneficio. Se dopo un’attenta valutazione dei rischi/benefici, si deve continuare il trattamento con DEPAKIN durante la [[gravidanza]], si raccomanda di ricorrere alla monoterapia alla dose giornaliera minima efficace. È preferibile la somministrazione in diverse dosi durante la giornata. L’uso di una formulazione a rilascio prolungato può essere preferibile a ogni altra forma di trattamento.
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::*Il ricorso ad un supplemento di folato deve iniziare prima della [[gravidanza]] e a idonei dosaggi (5 mg/die) che possono minimizzare il rischio di malformazioni a livello di tubo neurale.
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::*Deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un’altra malformazione.
  
''Rischio nel neonato''
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<u>''Rischio nel neonato''</u>
  
Sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Questa sindrome emorragica è correlata a trombocitopenia, ipofibrinogenemia e/o alla diminuzione di altri fattori della coagulazione. Sono stati riportati anche casi di afibrinogenemia che possono essere fatali.
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Sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la [[gravidanza]]. Questa sindrome emorragica è correlata a [[trombocitopenia]], ipofibrinogenemia e/o alla diminuzione di altri fattori della coagulazione. Sono stati riportati anche casi di afibrinogenemia che possono essere fatali.
  
Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal fenobarbital e dagli induttori enzimatici.
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Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal [[fenobarbitale]] e dagli induttori enzimatici.
  
 
Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica, livello plasmatico del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori della coagulazione.
 
Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica, livello plasmatico del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori della coagulazione.
  
Sono stati segnalati sintomi di astinenza nei neonati di madri trattate con acido valproico.
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Sono stati segnalati sintomi di astinenza nei neonati di madri trattate con [[acido valproico]].
 
 
Il trattamento con acido valproico durante la gravidanza non dovrebbe essere interrotto senza consultare il medico, così come qualsiasi interruzione brusca del trattamento o una riduzione
 
 
 
del dosaggio incontrollato. Questo potrebbe portare a crisi epilettiche nella donna incinta,
 
  
che potrebbero recare pregiudizio alla madre e / o al nascituro.
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Il trattamento con [[acido valproico]] durante la [[gravidanza]] non dovrebbe essere interrotto senza consultare il medico, così come qualsiasi interruzione brusca del trattamento o una riduzione del dosaggio incontrollato. Questo potrebbe portare a crisi epilettiche nella donna incinta, che potrebbero recare pregiudizio alla madre e / o al nascituro.
  
Sono stati segnalati casi di ipoglicemia nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante il terzo trimestre di gravidanza.
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Sono stati segnalati casi di ipoglicemia nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante il terzo trimestre di [[gravidanza]].
  
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<br/>Sono stati segnalati casi di [[ipotiroidismo]] nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante la [[gravidanza]].
  
Sono stati segnalati casi di ipotiroidismo nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante la gravidanza.
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<br/>'''Allattamento'''
 
 
 
 
'''Allattamento'''
 
  
 
Il valproato è escreto nel latte materno. L’uso di valproato da parte della madre può causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto è necessario decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.
 
Il valproato è escreto nel latte materno. L’uso di valproato da parte della madre può causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto è necessario decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.
 
  
 
== 4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI ==
 
== 4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI ==
  
In caso di somministrazione contemporanea con barbiturici o altri farmaci ad attività depressiva del sistema nervoso centrale si possono riscontrare, in alcuni soggetti, manifestazioni di astenia, sonnolenza o confusione, che possono così alterare la risposta alla capacità di guidare un veicolo, utilizzare macchinari o svolgere attività connesse con il rischio di caduta o incidente,la capacità è alterata a prescindere dalla malattia di base . Le stesse manifestazioni si possono osservare dopo assunzione di bevande alcooliche. Di ciò devono essere avvertiti quei soggetti che durante il trattamento potrebbero condurre veicoli o attendere ad operazioni richiedenti integrità del grado di vigilanza.
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In caso di somministrazione contemporanea con [[barbiturici]] o altri farmaci ad attività depressiva del sistema nervoso centrale si possono riscontrare, in alcuni soggetti, manifestazioni di astenia, sonnolenza o confusione, che possono così alterare la risposta alla capacità di guidare un veicolo, utilizzare macchinari o svolgere attività connesse con il rischio di caduta o incidente,la capacità è alterata a prescindere dalla malattia di base . Le stesse manifestazioni si possono osservare dopo assunzione di bevande alcooliche. Di ciò devono essere avvertiti quei soggetti che durante il trattamento potrebbero condurre veicoli o attendere ad operazioni richiedenti integrità del grado di vigilanza.
  
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== 4.8 EFFETTI INDESIDERATI ==
  
==4.8 EFFETTI INDESIDERATI==
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Molto comune: ≥ 1/10
  
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Comune: ≥ 1/100, < 1/10
  
Molto comune:   ≥ 1/10
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Non comune: ≥ 1/1000, < 1/100
  
Comune:   ≥ 1/100, &lt; 1/10
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Raro: ≥ 1/10000, < 1/1000
  
Non comune:   ≥ 1/1000, &lt; 1/100
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Molto raro: < 1/10000
  
  
  
Raro:                                  ≥ 1/10000, &lt; 1/1000
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'''- Patologie congenite, familiari e genetiche '''(vedere paragrafo 4.6)
  
Molto raro:                        &lt; 1/10000
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- Rischio teratogeno (vedere paragrafo 4.6)
  
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'''- Patologie epatobiliari'''
  
::* '''Patologie congenite, familiari e genetiche '''(vedere paragrafo 4.6)
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Comune: può verificarsi disfunzione epatica grave (talvolta fatale), è dose-indipendente,. Nei bambini, in particolare in terapia di combinazione con altri [[antiepilettici]], il rischio di danno epatico è notevolmente aumentata (vedere paragrafo 4.4).
  
-   Rischio teratogeno (vedere paragrafo 4.6)
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'''- Patologie gastrointestinali'''
  
'''-    Patologie epatobiliari'''
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Molto comune: [[nausea]].
  
Comune: può verificarsi disfunzione epatica grave (talvolta fatale), è dose-indipendente,. Nei bambini, in particolare in terapia di combinazione con altri antiepilettici, il rischio di danno epatico è notevolmente aumentata (vedere paragrafo 4.4).
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Comune: dolori alla parte superiore dell’addome, [[diarrea]] si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento.
 
 
'''Patologie gastrointestinali'''
 
 
 
Molto comune: nausea.
 
 
 
Comune: dolori alla parte superiore dell’addome, diarrea si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche
 
 
 
giorno senza interrompere il trattamento.
 
  
 
Non comuni: ipersalivazione, pancreatite, talvolta letale (vedere paragrafo 4.4 ).
 
Non comuni: ipersalivazione, pancreatite, talvolta letale (vedere paragrafo 4.4 ).
  
'''Patologie endocrine'''
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'''- Patologie endocrine'''
 
 
Non comune: sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH (SIADH). Raro: ipotiroidismo (vedere paragrafo 4.6).
 
  
'''Disturbi del metabolismo e della nutrizione'''
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Non comune: sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH (SIADH). Raro: [[ipotiroidismo]] (vedere paragrafo 4.6).
  
Comune:  iponatriemia,  aumento  dose-dipendente  o  perdita  di  peso,  aumento dell'appetito e perdita di appetito.
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'''- Disturbi del metabolismo e della nutrizione'''
  
In uno studio clinico con 75 bambini, una ridotta attività biotinidasi è stato osservato
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Comune: iponatriemia, aumento dose-dipendente o perdita di peso, aumento dell'appetito e perdita di appetito.
  
durante il trattamento con medicinali contenenti acido valproico. Ci sono state anche segnalazioni di carenza di biotina.
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In uno studio clinico con 75 bambini, una ridotta attività biotinidasi è stato osservato durante il trattamento con medicinali contenenti [[acido valproico]]. Ci sono state anche segnalazioni di carenza di [[biotina]].
  
 
Raro: iperammoniemia.
 
Raro: iperammoniemia.
  
Può   presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalità epatica e ciò non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia
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Può presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalità epatica e ciò non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corso di monoterapia o di politerapia ([[fenobarbitale]], [[carbamazepina]], [[fenitoina]], [[topiramato]]) si può avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed è caratterizzata da perdita della coscienza, stupore, debolezza muscolare ([[ipotensione]] muscolare), disturbi motori (discinesia choreoid), gravi mutamenti generalizzati nel EEG e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Può comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall’inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L’encefalopatia non è dose-correlata, e i cambiamenti dell’EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche.
  
in  corso  di  monoterapia  o  di  politerapia  (fenobarbitale,  carbamazepina,  fenitoina,
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'''- Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)'''
 
 
topiramato) si può avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed è caratterizzata da perdita della coscienza, stupore, debolezza muscolare (ipotensione muscolare), disturbi motori (discinesia choreoid), gravi mutamenti generalizzati nel EEG e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Può comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall’inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L’encefalopatia non è dose-correlata, e i cambiamenti dell’EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche.
 
 
 
'''-   Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)'''
 
  
 
Raro: sindrome mielodisplastica.
 
Raro: sindrome mielodisplastica.
  
'''-   Patologie del sistema nervoso'''
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'''- Patologie del sistema nervoso'''
  
 
Molto comune: tremore.
 
Molto comune: tremore.
  
Comune: parestesie dose-dipendente, disturbi extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), stupore,
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Comune: parestesie dose-dipendente, disturbi extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), stupore, sonnolenza, tremore posturale, convulsioni, memoria insufficiente, [[cefalea|mal di testa]], nistagmo, capogiri pochi minuti dopo somministrazione endovenosa, che scompaiono spontaneamente entro pochi minuti.
  
sonnolenza, tremore posturale, convulsioni, memoria insufficiente, mal di testa, nistagmo,
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Non comuni: spasticità, [[atassia]], in particolare all'inizio del trattamento, coma, encefalopatia, letargia, [[parkinson]]ismo reversibile.
  
capogiri    pochi    minuti    dopo    somministrazione    endovenosa,    che    scompaiono spontaneamente entro pochi minuti.
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Raro: demenza reversibile associata ad atrofia cerebrale reversibile, disturbi cognitivi, stati confusionali. Stato stuporoso e letargia, che qualche volta hanno portato a coma transitorio (encefalopatia); erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati principalmente durante la terapia combinata (in particolare con [[fenobarbitale]] o [[topiramato]]) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato.
 
 
Non  comuni:    spasticità,  atassia,  in  particolare  all'inizio  del  trattamento,  coma, encefalopatia, letargia, parkinsonismo reversibile.
 
 
 
Raro: demenza reversibile associata ad atrofia cerebrale reversibile, disturbi cognitivi, stati confusionali. Stato stuporoso e letargia, che qualche volta hanno portato a coma
 
 
 
 
 
 
 
transitorio (encefalopatia); erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati principalmente durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital o topiramato) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato.
 
  
 
E’ stata segnalata sedazione.
 
E’ stata segnalata sedazione.
  
'''-   Disturbi psichiatrici'''
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'''- Disturbi psichiatrici'''
  
 
Comune: stato confusionale, aggressività*, agitazione*, disturbi dell’attenzione*.
 
Comune: stato confusionale, aggressività*, agitazione*, disturbi dell’attenzione*.
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Non comune: irritabilità, iperattività e confusione, in particolare all'inizio del trattamento (occasionalmente aggressività, disturbi comportamentali).
 
Non comune: irritabilità, iperattività e confusione, in particolare all'inizio del trattamento (occasionalmente aggressività, disturbi comportamentali).
  
Raro:       comportamento       anomalo*,       iperattività       psicomotoria*,       disturbi
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Raro: comportamento anomalo*, iperattività psicomotoria*, disturbi nell’apprendimento*.
 
 
nell’apprendimento*.
 
  
 
Sono state osservate allucinazioni.
 
Sono state osservate allucinazioni.
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<nowiki>*</nowiki> Questi effetti indesiderati sono stati osservati principalmente nei bambini
 
<nowiki>*</nowiki> Questi effetti indesiderati sono stati osservati principalmente nei bambini
  
'''-   Patologie del sistema emolinfopoietico'''
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'''- Patologie del sistema emolinfopoietico'''
  
Comune: anemia, trombocitopenia,
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Comune: [[anemia]], [[trombocitopenia]],
  
Non comune: neutropenia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi. Edema periferico, sanguinamento
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Non comune: [[neutropenia]], [[leucopenia]] o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi. [[Edema]] periferico, sanguinamento
  
 
Raro: insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli rossi.
 
Raro: insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli rossi.
  
Agranulocitosi, , anemia macrocitica, macrocitosi.
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[[Agranulocitosi]], , [[anemia]] macrocitica, macrocitosi.
  
'''- Esami diagnostici'''
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'''- Esami diagnostici'''
  
 
Comune: aumento di peso. Poichè l’aumento di peso costituisce un fattore di rischio per la sindrome dell’ovaio policistico deve venire attentamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).
 
Comune: aumento di peso. Poichè l’aumento di peso costituisce un fattore di rischio per la sindrome dell’ovaio policistico deve venire attentamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).
  
Raro: diminuzione dei fattori della coagulazione (almeno uno), carenza del fattore VIII (fattore von Willebrand) test della coagulazione anomali (come prolungamento del tempo
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Raro: diminuzione dei fattori della coagulazione (almeno uno), carenza del fattore VIII (fattore von Willebrand) test della coagulazione anomali (come prolungamento del tempo di protrombina), prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivato, prolungamento del tempo di trombina, INR prolungato) (vedere anche paragrafi 4.4 4.6). Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno,
 
 
di   protrombina),   prolungamento   del   tempo   di   tromboplastina   parziale   attivato,
 
  
prolungamento del tempo di trombina, INR prolungato) (vedere anche paragrafi 4.4 4.6). Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno,
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'''- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo'''
  
'''Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo'''
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Comune: ipersensibilità''', '''[[alopecia]] transitoria e (o) dose-correlata. Non comune: [[angioedema]], eruzione cutanea.
  
Comune: ipersensibilità''', '''alopecia transitoria e (o) dose-correlata. Non comune: angioedema, eruzione cutanea.
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Raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme.
 
 
Raro:   necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme.
 
  
 
Sindrome da Rush da Farmaci con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS), reazioni allergiche.
 
Sindrome da Rush da Farmaci con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS), reazioni allergiche.
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'''- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella'''
 
'''- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella'''
  
Elevati livelli di testosterone. Sono stati segnalati casi di frequenza dell’ovaio policistico in pazienti che hanno avuto un significativo aumento di peso.
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Elevati livelli di [[testosterone]]. Sono stati segnalati casi di frequenza dell’ovaio policistico in pazienti che hanno avuto un significativo aumento di peso.
  
 
Comune: dismenorrea,
 
Comune: dismenorrea,
  
Non comune: amenorrea. Raro: infertilità maschile.
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Non comune: [[amenorrea]]. Raro: [[infertilità maschile]].
  
'''Patologie vascolari'''
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'''- Patologie vascolari'''
  
Comune: emorragia (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) Non comune: vasculiti.
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Comune: [[emorragia]] (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) Non comune: vasculiti.
  
'''Patologie dell’orecchio e del labirinto'''
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'''- Patologie dell’orecchio e del labirinto'''
  
 
Comune: sordità, tinnito.
 
Comune: sordità, tinnito.
  
'''Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche'''
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'''- Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche'''
  
 
Non comune: versamento pleurico
 
Non comune: versamento pleurico
  
'''Patologie renali e urinarie'''
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'''- Patologie renali e urinarie'''
 
 
Raro: enuresi, sindrome di Fanconi reversibile, il meccanismo di azione non è ancora chiaro.
 
 
 
  
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Raro: [[enuresi]], sindrome di Fanconi reversibile, il meccanismo di azione non è ancora chiaro.
  
* '''Disturbi del sistema immunitario''': Raro: Lupus eritematoso
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'''- Disturbi del sistema immunitario''':  
  
'''Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo'''
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Raro: Lupus eritematoso
  
Ci sono state segnalazioni di diminuzione della densità minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con Depakin. Il meccanismo con cui Depakin influenza il metabolismo delle ossa rimane poco chiaro.
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'''- Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo'''
  
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Ci sono state segnalazioni di diminuzione della densità minerale ossea, osteopenia, [[osteoporosi]] e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con Depakin. Il meccanismo con cui Depakin [[influenza]] il metabolismo delle ossa rimane poco chiaro.
  
 
==4.9 SOVRADOSAGGIO==
 
==4.9 SOVRADOSAGGIO==
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Segni e sintomi
 
Segni e sintomi
  
Ai livelli sierici terapeutici (50–100 µg/ml), l'acido valproico ha una tossicità relativamente bassa. Molto raramente, intossicazione acuta da acido valproico a livelli sierici superiori a 100 µg/ml si è verificato negli adulti e nei bambini.
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Ai livelli sierici terapeutici (50–100 µg/ml), l'[[acido valproico]] ha una tossicità relativamente bassa. Molto raramente, intossicazione acuta da [[acido valproico]] a livelli sierici superiori a 100 µg/ml si è verificato negli adulti e nei bambini.
  
I segni di massivo sovradosaggio acuto generalmente comprendono coma con ipotonia muscolare, iporeflessia, miosi, compromissione della funzione respiratoria, acidosi
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I segni di massivo sovradosaggio acuto generalmente comprendono coma con ipotonia muscolare, iporeflessia, miosi, compromissione della funzione respiratoria, acidosi metabolica, casi isolati di [[ipotensione]], disturbi cardiovascolari e ipernatremia.
 
 
metabolica, casi isolati di ipotensione, disturbi cardiovascolari e ipernatremia.
 
  
 
In entrambi, adulti e bambini, alti livelli sierici causano anomali disturbi neurologici, come ad esempio una maggiore tendenza a crisi epilettiche e cambiamenti comportamentali.
 
In entrambi, adulti e bambini, alti livelli sierici causano anomali disturbi neurologici, come ad esempio una maggiore tendenza a crisi epilettiche e cambiamenti comportamentali.
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In seguito a sovradosaggio massivo si sono verificati dei decessi, tuttavia la prognosi delle intossicazioni è generalmente favorevole.
 
In seguito a sovradosaggio massivo si sono verificati dei decessi, tuttavia la prognosi delle intossicazioni è generalmente favorevole.
  
I sintomi comunque  possono essere  variabili  e attacchi  epilettici  sono stati riportati  in presenza  di  livelli  plasmatici  molto  elevati.  Sono  stati  segnalati  casi  di  ipertensione
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I sintomi comunque  possono essere  variabili  e attacchi  epilettici  sono stati riportati  in presenza  di  livelli  plasmatici  molto  elevati.  Sono  stati  segnalati  casi  di  [[ipertensione]] intracranica collegata a [[edema]] cerebrale.
 
 
intracranica collegata a edema cerebrale.
 
  
  
 
Trattamento
 
Trattamento
  
Nessun antidoto specifico è noto.
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Nessun [[antidoti|antidoto]] specifico è noto.
  
 
La gestione clinica del sovradosaggio deve quindi essere limitato a misure di carattere generale volte a eliminazione delle tossine e al supporto delle funzioni vitali.
 
La gestione clinica del sovradosaggio deve quindi essere limitato a misure di carattere generale volte a eliminazione delle tossine e al supporto delle funzioni vitali.
  
Le  misure  da  intraprendere  a  livello  ospedaliero  devono  essere  sintomatiche:  lavanda gastrica, che può essere utile fino a 10-12 ore dopo l'ingestione; monitoraggio cardiaco e
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Le  misure  da  intraprendere  a  livello  ospedaliero  devono  essere  sintomatiche:  lavanda gastrica, che può essere utile fino a 10-12 ore dopo l'ingestione; monitoraggio cardiaco e respiratorio. Il [[naloxone]] è stato utilizzato con successo in pochi casi isolati. In caso di massivo sovradosaggio, sono state utilizzate con successo l’emodialisi e l’emoperfusione.
  
respiratorio. Il naloxone è stato utilizzato con successo in pochi casi isolati. In caso di massivo sovradosaggio, sono state utilizzate con successo l’emodialisi e l’emoperfusione.
 
  
  

Versione attuale delle 21:17, 3 set 2014

Avvertenze.png
Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

DEPAKIN 200 mg compresse gastroresistenti

DEPAKIN 500 mg compresse gastroresistenti

DEPAKIN 200 mg/ml soluzione orale

2 COMPOSIZIONE

DEPAKIN 200 mg compresse gastroresistenti

Una compressa gastroresistente contiene:

Principio attivo

sodio valproato 200 mg

DEPAKIN 500 mg compresse gastroresistenti

Una compressa gastroresistente contiene:

Principio attivo

sodio valproato 500 mg

DEPAKIN 200 mg/ml soluzione orale

100 ml di soluzione contengono:

Principio attivo

sodio valproato 20,0 g

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo

3 FORMA FARMACEUTICA

Compresse gastroresistenti, soluzione orale.

4.1 INDICAZIONI

Nel trattamento dell'epilessia generalizzata, in particolare in attacchi di tipo:

  • assenza,
  • mioclonico,
  • tonico-clonico,
  • atonico,
  • misto,

e nell'epilessia parziale:

  • semplice o complessa,
  • secondariamente generalizzata.

Nel trattamento di sindromi specifiche (West, Lennox-Gastaut)

4.2 POSOLOGIA

Prima di iniziare la terapia con DEPAKIN tenere presente che:

  • In pazienti non trattati con altri farmaci antiepilettici, la posologia va preferibilmente aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa.
  • In pazienti già in trattamento con farmaci antiepilettici, la sostituzione con valproato deve essere graduale, raggiungendo la posologia ottimale in circa due settimane. I trattamenti concomitanti saranno progressivamente ridotti fino a essere interrotti.
  • L'aggiunta di un altro agente antiepilettico, ove sia necessario, va fatta gradualmente (vedere paragrafo 4.5).

La posologia giornaliera deve essere stabilita in base all'età ed al peso corporeo; tuttavia deve anche essere presa in considerazione la sensibilità individuale al valproato.

La posologia ottimale deve essere determinata essenzialmente in base alla risposta clinica; la determinazione dei livelli plasmatici di acido valproico può essere presa in considerazione a complemento del monitoraggio clinico, quando non si arrivi ad ottenere un adeguato controllo degli attacchi o quando vi sia il sospetto di effetti indesiderati. Le concentrazioni sieriche generalmente ritenute terapeutiche sono comprese tra 40 e 100 mg/l (300-700 mol/litro) di acido valproico.

Solitamente la posologia giornaliera iniziale è di 10-15 mg/Kg, quindi le dosi vanno progressivamente aumentate fino a raggiungere la posologia ottimale che generalmente va dai 20 ai 30 mg/Kg. Tuttavia, quando non si ottiene un adeguato controllo degli attacchi con questa posologia, le dosi possono essere aumentate ancora; i pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo quando sono trattati con dosi giornaliere maggiori di 50 mg/Kg (vedere paragrafo 4.4) in particolare:

  • Nei bambini, la posologia usuale è di circa 30 mg/Kg/die
  • Negli adulti, la posologia usuale va dai 20 ai 30 mg/Kg/die
  • Negli anziani, sebbene i parametri farmacocinetici del valproato siano modificati, tali modifiche sono di significato clinico limitato e la posologia deve essere determinata in funzione della risposta clinica (controllo delle crisi epilettiche).

Nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia, si deve considerare l’aumento dell’acido valproico in forma libera nel siero e, se necessario, la dose deve essere ridotta

DEPAKIN deve essere somministrato preferibilmente durante i pasti: la soluzione deve essere assunta con acqua non gasata.


Bambini

Tra le forme farmaceutiche orali, quelle più appropriate per la somministrazione nei bambini sotto gli 11 anni sono la soluzione orale e il granulato.

4.3 CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Epatite acuta.
  • Epatite cronica.
  • Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci.
  • Porfiria epatica.
  • Disordini di coagulazione

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Avvertenze speciali


Nei bambini di età inferiore o uguale a tre anni, gli antiepilettici contenenti acido valproico rappresentano solo in casi eccezionali la terapia di prima scelta


Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.

Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Depakin.


Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. Non si consiglia l’assunzione di alcol durante il trattamento con valproato.

Poiché il valproato è escreto principalmente per via renale, in parte come corpi chetonici, il test dell’escrezione dei corpi chetonici può dare risultati falsi positivi nei pazienti diabetici.


EPATOPATIE

  • Condizioni di insorgenza

È stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si è rivelato fatale. I pazienti più a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita.

Nel caso il Medico ritenesse indispensabile somministrare il farmaco a bambini al di sotto dei tre anni di età per il trattamento di un tipo di epilessia responsiva al valproato, nonostante il rischio di epatopatia, l’utilizzo di Depakin deve avvenire in monoterapia per ridurre tale rischio.

Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'età.

Nella maggior parte dei casi il danno epatico si è verificato durante i primi 6 mesi di terapia.

  • Sintomatologia

I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. In particolare, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere condizioni di insorgenza), devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono precedere l'ittero:

  • ricomparsa degli attacchi epilettici
  • sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.

I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovrà essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalità epatica.

  • Rilevazione

La funzionalità epatica deve essere controllata prima di iniziare la terapia e periodicamente durante i primi 6 mesi di terapia. Tra le analisi abituali, le più pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica, soprattutto il tempo di protrombina. La conferma di una percentuale di attività protrombinica particolarmente bassa, soprattutto se associata ad altri rilievi biologici anormali (significativa diminuzione del fibrinogeno e dei fattori della coagulazione; aumento dei livelli di bilirubina e aumento delle transaminasi SGOT, SGPT, gamma-GT, lipasi, alfa-amilasi, glicemia) richiede l’interruzione della terapia con valproato. Come precauzione e in caso essi siano assunti contemporaneamente, devono essere interrotti anche i salicilati, poichè metabolizzati per la stessa via.

Quattro settimane dopo l’inizio del trattamento, devono essere controllati i test di laboratorio dei parametri della coagulazione quali INR e PTT, SGOT, SGPT, bilirubina e amilasi.


Nei bambini che non presentano sintomi clinici anomali, la conta ematica, compresi trombociti, SGOT e SGPT deve essere controllata ad ogni visita.


PANCREATITI

Sono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito fatale. I bambini più piccoli sono particolarmente a rischio. Il rischio diminuisce con l'aumentare dell'età. Attacchi epilettici gravi, disturbi neurologici o politerapia anticonvulsivante possono essere fattori di rischio. La presenza di insufficienza epatica concomitante alla pancreatite aumenta il rischio di esito fatale. I pazienti che manifestano dolori addominali acuti devono essere immediatamente visitati da un medico. In caso di pancreatite, il valproato va sospeso.

- Donne in età fertile (vedere paragrafo 4.6)Questo medicinale non deve essere usato in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati) e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto.Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una gravidanza. Le donne in età fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento.

Precauzioni d’impiego

  • Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3), che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4). Come per la maggior parte dei farmaci antiepilettici si possono notare aumenti degli enzimi epatici, particolarmente all'inizio della terapia; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio più approfondite (compreso il tempo di protrombina), si può inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi.
  • Nei bambini di età inferiore ai 3 anni la somministrazione di Depakin deve avvenire in monoterapia anche se il suo beneficio potenziale deve essere valutato prima dell'inizio del trattamento, in confronto al rischio di danno epatico o di pancreatite in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4). L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicità.
  • Si raccomanda di eseguire le analisi del sangue (emocromo completo con conta delle piastrine, tempo di sanguinamento e prove di coagulazione) prima dell'inizio della terapia o prima di un intervento chirurgico, e nel caso di ematomi o sanguinamenti spontanei (vedere paragrafo4.8).
  • Nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia è necessario diminuire la posologia. Poiché il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche può dare risultati non attendibili, la posologia deve essere adeguata in base ad un monitoraggio clinico (vedere paragrafo 5.2).
  • Sebbene siano state solo eccezionalmente riscontrate malattie immunitarie durante l'uso di valproato, è bene considerare il potenziale beneficio del valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus erythematosus sistemico.
  • Poichè sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, pazienti con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame medico. In caso di pancreatite si deve interrompere la terapia con valproato.
  • Qualora si sospetti un ciclo dell’urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l’iperammoniemia poichè con valproato è possibile un peggioramento (vedere paragrafo 4.8 ). Quindi se compaiono sintomi quali apatia, sonnolenza, vomito, ipotensione ed aumento della frequenza delle crisi convulsive, devono essere determinati i livelli sierici di ammoniaca e di acido valproico; se necessario la dose del medicinale deve essere ridotta. Se si sospetta una interruzione enzimatica del ciclo dell’urea, si deve determinare il livello sierico di ammoniaca prima di iniziare la terapia con medicinali contenenti acido valproico.
  • Ematologia: È opportuno monitorare la conta delle cellule ematiche, inclusa la conta delle piastrine, il tempo di sanguinamento e i test di coagulazione prima di iniziare la terapia, prima di un intervento chirurgico o odontoiatrico ed in caso di ematomi spontanei o emorragie (vedere paragrafo 4.8). In caso di assunzione concomitante di antagonisti della vitamina K, si raccomanda uno stretto monitoraggio dei valori INR.
  • Danni al midollo osseo: I pazienti con precedente danno midollare osseo devono essere rigorosamente tenuti sotto controllo.
  • Prima dell’inizio della terapia i pazienti devono essere avvertiti del rischio di aumento del peso e devono essere adottate le opportune misure per minimizzare tale rischio (vedere paragrafo 4.8).
  • Non si consiglia l’uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e medicinali contenenti carbapenemi (vedere paragrafo 4.5).
  • Donne in età fertile (vedere paragrafo4.6). Tutte le donne con epilessia e in età fertile devono essere informate in modo adeguato riguardo ai rischi associati alla gravidanza.

DEPAKIN soluzione: da assumere con acqua non gasata

4.5 INTERAZIONI

Effetti del valproato su altri farmaci:

Il valproato può potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti- MAO, gli antidepressivi e le benzodiazepine; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio.

Poiché il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbitale (per inibizione del catabolismo epatico) può verificarsi sedazione soprattutto nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbitale in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbitale.

Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando necessario.

Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina aumentandone però la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l’acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico).

Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera.

Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato.

È stata riportata tossicità a livello clinico in caso di somministrazione contemporanea di valproato e carbamazepina poiché il valproato può potenziare la tossicità della carbamazepina. È quindi raccomandato un monitoraggio clinico soprattutto all’inizio del trattamento con l’associazione dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario.

Depakin riduce il metabolismo della lamotrigina e ne aumenta l’emivita media di quasi 2 volte. Questa interazione può portare ad un aumento della tossicità della lamotrigina, in particolare gravi rash cutanei. Quindi si raccomanda un monitoraggio clinico e, quando necessario, è opportuno diminuire il dosaggio di lamotrigina.

Il valproato può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide.

Il valproato può aumentare la concentrazione plasmatica di zidovudina con il conseguente aumento di rischi di tossicità di quest’ultima.

L’acido valproico può diminuire la clearance media del felbamato fino al 16%.


Effetti di altri farmaci sul valproato:

Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbitale e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche di acido valproico. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici.

D’altra parte l’associazione di felbamato e valproato diminuisce la clearance dell’acido valproico dal 22% al 50% e di conseguenza aumenta la concentrazione plasmatica di acido valproico. È necessario un monitoraggio dei tassi plasmatici del valproato.

La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici.

In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente alle proteine (acido acetilsalicilico), i livelli sierici liberi di acido valproico possono aumentare.

I medicinali contenenti acido valproico non devono essere somministrati in concomitanza con l’acido acetilsalicilico per trattare febbre e dolore, in modo particolare nei neonati e nei bambini.

Un attento monitoraggio del tempo di protrombina deve essere effettuato in caso di uso concomitante di fattori anticoagulanti vitamina K dipendenti.

I livelli sierici di acido valproico possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina e fluoxetina. Ci sono però anche state segnalazioni di casi in cui la concentrazione sierica di acido valproico è stato abbassato a seguito di assunzione concomitante di fluoxetina.


In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi è stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di acido valproico, che si è evidenziata con una riduzione del 60-100% di tali livelli ematici in circa due giorni.

Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione, non si considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti carbapenemi in pazienti stabilizzati con acido valproico e pertanto deve essere evitata (vedere paragrafo 4.4).

La rifampicina può diminuire i livelli plasmatici di acido valproico portando all’interruzione dell’effetto terapeutico. Quindi può essere necessario, in caso di co-somministrazione con rifampicina, un aggiustamento del dosaggio del valproato.

Altre interazioni

La somministrazione concomitante di valproato e topiramato è stata associata all’insorgenza di encefalopatia e/o iperammoniemia. I pazienti trattati con questi due farmaci devono essere monitorati con particolare attenzione per segni e sintomi di encefalopatia iperammoniemica.

Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale.

Nei volontari sani il valproato ha spostato il diazepam dai suoi siti di legame con l’albumina plasmatica e ne ha inibito il metabolismo. Nella terapia combinata la concentrazione di diazepam libero può risultare aumentata, mentre la clearance plasmatica e il volume di distribuzione della frazione libera del diazepam possono essere ridotti (rispettivamente del 25% e del 20%). L’emivita, comunque, rimane invariata.

In soggetti sani il trattamento concomitante con valproato e lorazepam ha determinato una riduzione della clearance plasmatica del lorazepam di oltre il 40%.

In seguito ad un trattamento combinato di acido valproico e clonazepam si è verificato uno stato di assenza in pazienti con anamnesi di epilessia con crisi di assenza.

In seguito a trattamento concomitante con acido valproico, sertralina e risperidone, in una paziente affetta da disturbo schizoaffettivo è insorta catatonia.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in età fertile

Le donne con epilessia di qualsiasi tipo e in età fertile devono essere informate del rischio e dei benefici dell’uso di valproato durante la gravidanza. A causa dei rischi potenziali per il feto, si devono valutare i benefici dell’utilizzo di valproato rispetto ai rischi. Quando si ritiene necessario il trattamento con valproato si devono mettere in atto precauzioni per minimizzare il potenziale rischio teratogeno (vedere di seguito “In considerazione dei dati soprariportati”).

Gravidanza

L’esperienza nel trattamento di madri epilettiche permette di descrivere i rischi dell’utilizzo di valproato durante la gravidanza come di seguito riportato:

Rischio associato all'epilessia e agli antiepilettici:

Nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza, il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale (circa 3%).

È stato riportato un aumento del numero di bambini con malformazioni nel caso di terapie con più farmaci. Le malformazioni riscontrate più frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari.

Molto raramente sono stati riportati ritardi nello sviluppo di bambini nati da madri epilettiche. Non è possibile distinguere quanto dipenda da fattori genetici, sociali, ambientali, dal fatto che la madre sia epilettica o dai trattamenti antiepilettici.

Nonostante questi potenziali rischi, non si deve decidere l'interruzione improvvisa della terapia antiepilettica che può condurre ad un notevole aumento degli attacchi epilettici con serie conseguenze sia per la madre che per il feto.

Rischio associato a crisi epilettiche

Durante la gravidanza, attacchi tonico-clonici e lo stato di male epilettico con ipossia nella madre sono associati ad un particolare rischio di morte per la madre e per il feto.

Rischio associato al sodio valproato

Il valproato è l’antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi di epilessia come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilità. Per l’epilessia parziale il valproato dovrebbe essere usato solo in casi resistenti ad altri trattamenti.

Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effetti teratogeni. Nell'uomo: l’assunzione di valproato in gravidanza, in particolare nei primi 3 mesi, può causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro. Rispetto al trattamento con altri farmaci antiepilettici, nei figli nati da madri con epilessia e trattate con valproato i dati disponibili suggeriscono un aumento nell’incidenza di malformazioni minori o maggiori che comprendono difetti del tubo neurale, difetti craniofacciali, malformazioni agli arti, malformazioni cardiovascolari e anomalie multiple che coinvolgono diversi sistemi corporei (comprese ipospadia e dismorfia facciale). L’uso del valproato è associato con difetti del tubo neurale con incidenza dall’1% al 2%.

I dati risultanti da una meta-analisi (che includeva studi coorte e registri) hanno mostrato un’incidenza di malformazioni congenite del 10,73% (95% CI: 8,16 – 13,29) nei bambini nati da donne epilettiche esposte al valproato in monoterapia durante la gravidanza. I dati disponibili indicano una dose dipendenza di questo effetto.

Alcuni dati suggeriscono un’associazione tra l’esposizione al valproato in utero e il rischio di ritardo nello sviluppo, in particolare del QI verbale, nei bambini nati da madri con epilessia e trattate con valproato.

Il ritardo dello sviluppo è frequentemente associato a malformazioni e/o fisionomie dismorfiche. E’ comunque difficile stabilire la relazione causale con possibili fattori confondenti come QI materno o paterno basso, altri fattori genetici, sociali, ambientali e scarso controllo delle crisi epilettiche materne durante la gravidanza.

Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti al valproato nell’utero. Sia la monoterapia con valproato che la politerapia con valproato sono associate a esiti anomali della gravidanza. Dati disponibili suggeriscono che la politerapia antiepilettica che include valproato è associata a un rischio più alto di esito anomalo della gravidanza rispetto alla monoterapia con valproato.

Il valproato durante la gravidanza dovrebbe essere prescritto come monoterapia alla più bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme a rilascio prolungato.

La dose giornaliera deve essere data in diverse piccole dosi durante tutta la giornata nelle donne che potrebbero restare incinte e certamente tra il giorno 20 e 40 dopo il concepimento.

Inoltre, le concentrazioni plasmatiche devono essere regolarmente monitorate, considerando la possibilità di fluttuazioni considerevoli che si possono verificare durante la gravidanza anche con un dosaggio costante.

Esiti anomali della gravidanza tendono ad essere associati con dosi giornaliere più alte e con elevate dosi per ogni somministrazione. È stato dimostrato che valori elevati di picco plasmatico ed elevate quantità per ciascuna somministrazione sono associate con difetti del tubo neurale. L’incidenza dei difetti del tubo neurale aumenta con l’incremento del dosaggio, specialmente al di sopra di 1000 mg/die.

L’integrazione dietetica con acido folico prima della gravidanza, può ridurre l’incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto rischio. Le pazienti dovrebbero prendere in considerazione di assumere 5 mg di acido folico al giorno quando pianificano una gravidanza.

Nelle donne che diventano gravide devono essere condotte indagini diagnostiche durante la gravidanza come ad esempio ecografie o altre tecniche appropriate.

In considerazione dei dati sopra riportati

Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e in donne in età fertile, a meno che non sia chiaramente necessario (cioè in situazioni in cui altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati) e solo dopo una valutazione molto attentamente volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto Questa valutazione deve essere fatta prima che Depakin sia prescritto per la prima volta, o quando una donna in età fertile in trattamento con Depakin pianifichi una gravidanza. Le donne in età fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento.


  • Le donne in età fertile devono essere informate dei rischi e dei benefici derivanti dall’uso di DEPAKIN durante la gravidanza.
  • Se una donna pianifica una gravidanza o è in stato di gravidanza, la terapia con DEPAKIN deve essere rivalutata per qualsiasi indicazione.
  • La terapia con valproato non deve essere interrotta senza una rivalutazione del rischio/beneficio. Se dopo un’attenta valutazione dei rischi/benefici, si deve continuare il trattamento con DEPAKIN durante la gravidanza, si raccomanda di ricorrere alla monoterapia alla dose giornaliera minima efficace. È preferibile la somministrazione in diverse dosi durante la giornata. L’uso di una formulazione a rilascio prolungato può essere preferibile a ogni altra forma di trattamento.
  • Il ricorso ad un supplemento di folato deve iniziare prima della gravidanza e a idonei dosaggi (5 mg/die) che possono minimizzare il rischio di malformazioni a livello di tubo neurale.
  • Deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un’altra malformazione.

Rischio nel neonato

Sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Questa sindrome emorragica è correlata a trombocitopenia, ipofibrinogenemia e/o alla diminuzione di altri fattori della coagulazione. Sono stati riportati anche casi di afibrinogenemia che possono essere fatali.

Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal fenobarbitale e dagli induttori enzimatici.

Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica, livello plasmatico del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori della coagulazione.

Sono stati segnalati sintomi di astinenza nei neonati di madri trattate con acido valproico.

Il trattamento con acido valproico durante la gravidanza non dovrebbe essere interrotto senza consultare il medico, così come qualsiasi interruzione brusca del trattamento o una riduzione del dosaggio incontrollato. Questo potrebbe portare a crisi epilettiche nella donna incinta, che potrebbero recare pregiudizio alla madre e / o al nascituro.

Sono stati segnalati casi di ipoglicemia nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante il terzo trimestre di gravidanza.


Sono stati segnalati casi di ipotiroidismo nei neonati le cui madri hanno preso valproato durante la gravidanza.


Allattamento

Il valproato è escreto nel latte materno. L’uso di valproato da parte della madre può causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto è necessario decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

In caso di somministrazione contemporanea con barbiturici o altri farmaci ad attività depressiva del sistema nervoso centrale si possono riscontrare, in alcuni soggetti, manifestazioni di astenia, sonnolenza o confusione, che possono così alterare la risposta alla capacità di guidare un veicolo, utilizzare macchinari o svolgere attività connesse con il rischio di caduta o incidente,la capacità è alterata a prescindere dalla malattia di base . Le stesse manifestazioni si possono osservare dopo assunzione di bevande alcooliche. Di ciò devono essere avvertiti quei soggetti che durante il trattamento potrebbero condurre veicoli o attendere ad operazioni richiedenti integrità del grado di vigilanza.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Molto comune: ≥ 1/10

Comune: ≥ 1/100, < 1/10

Non comune: ≥ 1/1000, < 1/100

Raro: ≥ 1/10000, < 1/1000

Molto raro: < 1/10000


- Patologie congenite, familiari e genetiche (vedere paragrafo 4.6)

- Rischio teratogeno (vedere paragrafo 4.6)

- Patologie epatobiliari

Comune: può verificarsi disfunzione epatica grave (talvolta fatale), è dose-indipendente,. Nei bambini, in particolare in terapia di combinazione con altri antiepilettici, il rischio di danno epatico è notevolmente aumentata (vedere paragrafo 4.4).

- Patologie gastrointestinali

Molto comune: nausea.

Comune: dolori alla parte superiore dell’addome, diarrea si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento.

Non comuni: ipersalivazione, pancreatite, talvolta letale (vedere paragrafo 4.4 ).

- Patologie endocrine

Non comune: sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH (SIADH). Raro: ipotiroidismo (vedere paragrafo 4.6).

- Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: iponatriemia, aumento dose-dipendente o perdita di peso, aumento dell'appetito e perdita di appetito.

In uno studio clinico con 75 bambini, una ridotta attività biotinidasi è stato osservato durante il trattamento con medicinali contenenti acido valproico. Ci sono state anche segnalazioni di carenza di biotina.

Raro: iperammoniemia.

Può presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalità epatica e ciò non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corso di monoterapia o di politerapia (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si può avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed è caratterizzata da perdita della coscienza, stupore, debolezza muscolare (ipotensione muscolare), disturbi motori (discinesia choreoid), gravi mutamenti generalizzati nel EEG e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Può comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall’inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L’encefalopatia non è dose-correlata, e i cambiamenti dell’EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche.

- Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

Raro: sindrome mielodisplastica.

- Patologie del sistema nervoso

Molto comune: tremore.

Comune: parestesie dose-dipendente, disturbi extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), stupore, sonnolenza, tremore posturale, convulsioni, memoria insufficiente, mal di testa, nistagmo, capogiri pochi minuti dopo somministrazione endovenosa, che scompaiono spontaneamente entro pochi minuti.

Non comuni: spasticità, atassia, in particolare all'inizio del trattamento, coma, encefalopatia, letargia, parkinsonismo reversibile.

Raro: demenza reversibile associata ad atrofia cerebrale reversibile, disturbi cognitivi, stati confusionali. Stato stuporoso e letargia, che qualche volta hanno portato a coma transitorio (encefalopatia); erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati principalmente durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbitale o topiramato) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato.

E’ stata segnalata sedazione.

- Disturbi psichiatrici

Comune: stato confusionale, aggressività*, agitazione*, disturbi dell’attenzione*.

Non comune: irritabilità, iperattività e confusione, in particolare all'inizio del trattamento (occasionalmente aggressività, disturbi comportamentali).

Raro: comportamento anomalo*, iperattività psicomotoria*, disturbi nell’apprendimento*.

Sono state osservate allucinazioni.

* Questi effetti indesiderati sono stati osservati principalmente nei bambini

- Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: anemia, trombocitopenia,

Non comune: neutropenia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi. Edema periferico, sanguinamento

Raro: insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli rossi.

Agranulocitosi, , anemia macrocitica, macrocitosi.

- Esami diagnostici

Comune: aumento di peso. Poichè l’aumento di peso costituisce un fattore di rischio per la sindrome dell’ovaio policistico deve venire attentamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).

Raro: diminuzione dei fattori della coagulazione (almeno uno), carenza del fattore VIII (fattore von Willebrand) test della coagulazione anomali (come prolungamento del tempo di protrombina), prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivato, prolungamento del tempo di trombina, INR prolungato) (vedere anche paragrafi 4.4 4.6). Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno,

- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: ipersensibilità, alopecia transitoria e (o) dose-correlata. Non comune: angioedema, eruzione cutanea.

Raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme.

Sindrome da Rush da Farmaci con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS), reazioni allergiche.

- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Elevati livelli di testosterone. Sono stati segnalati casi di frequenza dell’ovaio policistico in pazienti che hanno avuto un significativo aumento di peso.

Comune: dismenorrea,

Non comune: amenorrea. Raro: infertilità maschile.

- Patologie vascolari

Comune: emorragia (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) Non comune: vasculiti.

- Patologie dell’orecchio e del labirinto

Comune: sordità, tinnito.

- Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: versamento pleurico

- Patologie renali e urinarie

Raro: enuresi, sindrome di Fanconi reversibile, il meccanismo di azione non è ancora chiaro.

- Disturbi del sistema immunitario:

Raro: Lupus eritematoso

- Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Ci sono state segnalazioni di diminuzione della densità minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con Depakin. Il meccanismo con cui Depakin influenza il metabolismo delle ossa rimane poco chiaro.

4.9 SOVRADOSAGGIO

Segni e sintomi

Ai livelli sierici terapeutici (50–100 µg/ml), l'acido valproico ha una tossicità relativamente bassa. Molto raramente, intossicazione acuta da acido valproico a livelli sierici superiori a 100 µg/ml si è verificato negli adulti e nei bambini.

I segni di massivo sovradosaggio acuto generalmente comprendono coma con ipotonia muscolare, iporeflessia, miosi, compromissione della funzione respiratoria, acidosi metabolica, casi isolati di ipotensione, disturbi cardiovascolari e ipernatremia.

In entrambi, adulti e bambini, alti livelli sierici causano anomali disturbi neurologici, come ad esempio una maggiore tendenza a crisi epilettiche e cambiamenti comportamentali.

In seguito a sovradosaggio massivo si sono verificati dei decessi, tuttavia la prognosi delle intossicazioni è generalmente favorevole.

I sintomi comunque possono essere variabili e attacchi epilettici sono stati riportati in presenza di livelli plasmatici molto elevati. Sono stati segnalati casi di ipertensione intracranica collegata a edema cerebrale.


Trattamento

Nessun antidoto specifico è noto.

La gestione clinica del sovradosaggio deve quindi essere limitato a misure di carattere generale volte a eliminazione delle tossine e al supporto delle funzioni vitali.

Le misure da intraprendere a livello ospedaliero devono essere sintomatiche: lavanda gastrica, che può essere utile fino a 10-12 ore dopo l'ingestione; monitoraggio cardiaco e respiratorio. Il naloxone è stato utilizzato con successo in pochi casi isolati. In caso di massivo sovradosaggio, sono state utilizzate con successo l’emodialisi e l’emoperfusione.


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Gennaio 2013 </div>