Differenze tra le versioni di "Ivabradina"

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*'''Angina pectoris''': Trattamento sintomatico dell’'''angina pectoris cronica stabile in pazienti con normale ritmo sinusale''', che abbiano una controindicazione o un’intolleranza ai [[betabloccanti]]. Oppure può essere usato in associazione ai [[betabloccanti]] (per esempio [[atenololo]], [[bisoprololo]], [[metoprololo]]) nei pazienti non adeguatamente controllati con una dose ottimale di betabloccante e la cui frequenza cardiaca sia > 60 bpm.
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*'''Angina pectoris''': Trattamento sintomatico dell’'''angina pectoris cronica stabile in pazienti con normale ritmo sinusale''', che abbiano una controindicazione o un’intolleranza ai [[betabloccanti]]. Oppure in associazione a un  [[betabloccante]] (per esempio [[atenololo]], [[bisoprololo]], [[metoprololo]]) nei pazienti non adeguatamente controllati con una dose ottimale di betabloccante e la cui frequenza cardiaca sia > 60 bpm.
  
 
*'''Insufficienza cardiaca''': Nell’insufficienza cardiaca cronica stabile, in pazienti con normale ritmo sinusale e la cui '''frequenza cardiaca sia ≥ 75 bpm''', in associazione con la terapia convenzionale che include il trattamento con un betabloccante (per esempio [[atenololo]], [[bisoprololo]], [[metoprololo]]) o nel caso in cui la terapia con un betabloccante sia controindicata o non tollerata.
 
*'''Insufficienza cardiaca''': Nell’insufficienza cardiaca cronica stabile, in pazienti con normale ritmo sinusale e la cui '''frequenza cardiaca sia ≥ 75 bpm''', in associazione con la terapia convenzionale che include il trattamento con un betabloccante (per esempio [[atenololo]], [[bisoprololo]], [[metoprololo]]) o nel caso in cui la terapia con un betabloccante sia controindicata o non tollerata.

Versione delle 19:55, 30 gen 2013

SPECIALITÀ

STRUTTURA

Ivabradina.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

Ivabradina agisce riducendo la frequenza cardiaca, questo avviene grazie all'inibizione selettiva dei correnti If nel nodo seno-atriale che svolgono la funzione di un “pacemaker” controllando le contrazioni del cuore e regolando la frequenza cardiaca

INDICAZIONI

  • Angina pectoris: Trattamento sintomatico dell’angina pectoris cronica stabile in pazienti con normale ritmo sinusale, che abbiano una controindicazione o un’intolleranza ai betabloccanti. Oppure in associazione a un betabloccante (per esempio atenololo, bisoprololo, metoprololo) nei pazienti non adeguatamente controllati con una dose ottimale di betabloccante e la cui frequenza cardiaca sia > 60 bpm.
  • Insufficienza cardiaca: Nell’insufficienza cardiaca cronica stabile, in pazienti con normale ritmo sinusale e la cui frequenza cardiaca sia ≥ 75 bpm, in associazione con la terapia convenzionale che include il trattamento con un betabloccante (per esempio atenololo, bisoprololo, metoprololo) o nel caso in cui la terapia con un betabloccante sia controindicata o non tollerata.

CONTROINDICAZIONI

POSOLOGIA

Angina pectoris stabile: La dose iniziale abituale raccomandata è di 5 mg due volte al giorno , mattina e sera, durante i pasti.

Dopo 3-4 settimane la dose può essere mantenuta a 5 mg, aumentata a 7,5 mg o diminuita a 2,5 mg, due volte al giorno in base alla risposta terapeutica (battito cardiaco del paziente):

  • Battito cardiaco battito cardiaco compreso tra 50 e 60 battiti al minuto, si deve mantenere la dose di 5 mg al giorno
  • Se con 5 mg due volte al giorno, la frequenza cardiaca è ≤ 50 battiti al minuto (bpm) con sintomi collegati come capogiro, affaticamento o ipotensione, ridurre la dose a 2,5 mg due volte al giorno. Se con 2,5 mg due volte al giorno la frequenza cardiaca si mantiene sotto i 50 bpm il farmaco va sospeso.

AVVERTENZE

INTERAZIONI

EFFETTI COLLATERALI

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