Lisoflu

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Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

LISOFLU 300 mg + 30 mg compresse effervescenti

2 COMPOSIZIONE

Una compressa effervescente contiene:

Principi attivi: paracetamolo 300 mg, pseudoefedrina cloridrato 30 mg.


Eccipienti: aspartame.


Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il foglio illustrativo.

3 FORMA FARMACEUTICA

Compresse effervescenti.

4.1 INDICAZIONI

Terapia sintomatica del raffreddore comune accompagnato da febbre.

4.2 POSOLOGIA

Adulti e adolescenti

Una compressa ogni sei - sette ore, ovvero non più di 3-4 compresse nell’arco delle 24 ore.


Utilizzare la dose minima efficace.

Iniziare, cioè, il trattamento al dosaggio minimo previsto aumentando la dose solo se i sintomi non sono sufficientemente controllati.

La dose massima (sia per singola somministrazione sia per dose giornaliera totale) non deve mai essere superata.


Negli adolescenti, negli anziani o nei soggetti con funzione epatica o renale compromessa può essere necessario ridurre il dosaggio in rapporto alle condizioni cliniche del paziente; in questi casi il paziente deve essere avvertito di consultare il medico prima di usare LISOFLU.


Usare il medicinale per il periodo più breve possibile; non superare i 3 giorni di trattamento senza aver prima consultato il medico.


Modo di somministrazione

Il medicinale va assunto a stomaco pieno.

Sciogliere la compressa in circa mezzo bicchiere d’acqua e bere subito dopo la soluzione ottenuta.

4.3 CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Gravidanza e allattamento.
  • Soggetti di età inferiore ai 12 anni.
  • Soggetti affetti da una forma grave delle seguenti malattie:
  • Soggetti che sono in trattamento con diidroergotamina o con inibitori delle monoamino ossidasi o che hanno interrotto questo trattamento da meno di due settimane (vedere “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”).

4.4 AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.

Questo medicinale va usato correttamente, rispettando le istruzioni per l’uso ed in particolare la posologia autorizzata.


Si può verificare epatotossicità con paracetamolo anche a dosi terapeutiche, dopo un trattamento di breve durata e in pazienti senza disfunzione epatica pre-esistente (vedere il paragrafo 4.8).


Il rischio di gravi effetti indesiderati è aumentato anche quando il paracetamolo è assunto insieme ad altri analgesici antipiretici; deve pertanto essere evitato l’uso contemporaneo di questo tipo di medicinali.


Questo medicinale può causare effetti indesiderati anche gravi (vedere il paragrafo “Effetti indesiderati”); il paziente deve essere avvertito di sospendere il medicinale e di consultare immediatamente un medico nel caso sospetti l’insorgenza di un effetto indesiderato grave.


L’uso del medicinale richiede una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio negli anziani e nei soggetti affetti da una forma lieve/moderata delle seguenti malattie:

In questi casi occorre quindi consultare il medico prima di assumere LISOFLU.

I pazienti che assumono paracetamolo devono evitare l’uso di bevande alcoliche perché l’alcool aumenta il rischio di danno epatico. I forti consumatori di bevande alcoliche devono consultare il proprio medico prima di assumere un medicinale contenente paracetamolo.


Durante l’uso di LISOFLU occorre evitare di bere aranciata amara (vedere “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”).


In corso di terapia con anticoagulanti orali la somministrazione di paracetamolo può aumentare l’effetto degli anticoagulanti rendendo necessario un più stretto monitoraggio della terapia anticoagulante; inoltre, interazioni potenzialmente dannose sono possibili anche con diversi altri farmaci (vedere “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”).

In questi casi LISOFLU può essere utilizzato solo sotto stretto controllo medico.

Il paziente deve essere avvertito della necessità di consultare il medico se è già in trattamento con altri farmaci.


Informazioni importanti su alcuni eccipienti

L’aspartame presente in questo medicinale è una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso per i soggetti affetti da fenilchetonuria.

4.5 INTERAZIONI

Interazioni relative al paracetamolo

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, ranitidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbitale, carbamazepina).

La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fsosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).

Anticoagulanti: è possibile che un uso prolungato e regolare di paracetamolo potenzi l’effetto anticoagulante delle cumarine.

Citotossici: possibile inibizione del metabolismo di busulfano per via endovenosa (il produttore di busulfano raccomanda cautela nelle 72 ore seguenti l’uso di paracetamolo).

Domperidone: aumento dell’assorbimento di paracetamolo.

Farmaci ipolipemizzanti: riduzione dell’assorbimento di paracetamolo con colestiramina.

Metoclopramide: aumento dell’assorbimento di paracetamolo (aumento dell’effetto).


Interazioni relative alla pseudoefedrina

Per la possibilità di reazioni gravi è controindicata la contemporanea somministrazione di pseudoefedrina e di:

Inibitori della monoamino ossidasi (IMAO) (vedere “Controindicazioni”)

Gli inibitori della monoaminoossidasi sono utilizzati in terapia come:

L’uso concomitante di pseudoefedrina e IMAO può scatenare una grave crisi ipertensiva (ipertensione, iperpiressia, cefalea).

È controindicato l’uso di pseudoefedrina anche nei pazienti che hanno interrotto il trattamento con IMAO da meno di due settimane.

[[Diidroergotamina]]: l’associazione dei due farmaci può determinare un pericoloso innalzamento della pressione arteriosa.


Per i possibili effetti causati dalla loro interazione, l’associazione della pseudoefedrina con alcuni medicinali è possibile solo sotto stretto controllo del medico che ne valuterà il rapporto rischio/beneficio nel singolo caso.

Usare LISOFLU solo sotto stretto controllo del medico quando si è già in terapia con uno di questi farmaci:

  • linezolid: l’associazione dei due farmaci può determinare un innalzamento della pressione arteriosa;
  • metildopa: riduzione dell’effetto antipertensivo della metildopa;
  • midodrina: aumento dell’effetto ipertensivo della midodrina.


Arancio amaro: l’arancio amaro (anche detto melangolo) può scatenare una grave crisi ipertensiva (ipertensione, iperpiressia, cefalea) nei pazienti che assumono pseudoefedrina.

4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

LISOFLU è controindicato in gravidanza, accertata o presunta, e durante l’allattamento.

4.7 EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

4.8 EFFETTI INDESIDERATI

Effetti indesiderati dovuti al paracetamolo

  • Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi.
  • Patologie del sistema nervoso: vertigini.
  • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: polmonite.
  • Patologie gastrointestinali: emorragia gastrointestinale; reazioni gastrointestinali.
  • Patologie renali ed urinarie: nefrotossicità; alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria).
  • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eruzione fissa da farmaco.
  • Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico.
  • Patologie epatobiliari: epatotossicità; alterazione della funzione epatica ed epatiti. Epatite citolitica che può portare ad un’insufficienza epatica acuta.


Effetti indesiderati dovuti alla pseudoefedrina

  • Patologie cardiache: infarto miocardico, fibrillazione atriale, tachiaritmia, ipertensione, ipotensione, extrasistoli ventricolari.
  • Patologie del sistema nervoso: convulsioni, insonnia, tremori, atassia.
  • Patologie dell’occhio: midriasi.
  • Patologie gastrointestinali: colite ischemica, alterazioni del gusto.
  • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eczema, eritema fisso, pseudo-scarlattina.
  • Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipertermia.
  • Disturbi psichiatrici: ansia, agitazione, nervosismo, irritabilità, confusione, allucinazioni.

4.9 SOVRADOSAGGIO

paracetamolo

In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con pallore, nausea, vomito, anoressia e dolori addominali che generalmente compaiono entro le prime 24 ore.


Nell’adulto il dosaggio massimo giornaliero di paracetamolo è di 4 g; al di sopra di questo limite esiste un rischio di epatotossicità dose-dipendente.

Nausea e vomito, gli unici segni precoci di intossicazione, di solito scompaiono entro 24 ore. La persistenza oltre questo tempo, spesso associata a dolore sottocostale al fianco destro o iperestesia, può indicare lo sviluppo di necrosi epatica.


Il danno epatico è massimo 3-4 giorni dopo l’ingestione e un sovradosaggio da paracetamolo può essere causa di citolisi epatica che può portare ad insufficienza epatica, acidosi metabolica, encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale, coma e morte.

Perciò, nonostante la mancanza di sintomi precoci significativi, i pazienti che hanno assunto un sovradosaggio di paracetamolo dovrebbero essere trasferiti d’urgenza in ospedale.

Aumentati livelli delle transaminasi epatiche, della lattato deidrogenasi e della bilirubina con una riduzione dei livelli di protrombina possono manifestarsi da 12 a 48 ore dal sovradosaggio acuto.


Il sovradosaggio può portare anche a pancreatite e insufficienza renale acuta.

Una dose di 10-15 g (20-30 compresse) o 150 mg/kg di paracetamolo assunti nell’arco di 24 ore possono causare necrosi epatocellulare grave e, molto meno frequentemente, necrosi tubulare renale.


La somministrazione di carbone attivato dovrebbe essere presa in considerazione se si pensa che il paracetamolo sia stato assunto entro l’ultima ora in quantità superiore a 150 mg/kg o 12 g (considerare comunque il limite inferiore).

L’acetilcisteina protegge il fegato se somministrata per infusione entro 24 ore dall’ingestione di paracetamolo.


Pseudoefedrina

I segni/sintomi più comuni del sovradosaggio di pseudoefedrina includono: midriasi, tachicardia, ipertensione, agitazione/ansia, aritmia sinusale, allucinazioni, tremori/iperreflessia, vomito; meno frequentemente si osserva: iperglicemia, rabdomiolisi, insufficienza renale acuta.


La maggior parte dei pazienti richiede solo un breve periodo di osservazione in ospedale; un trattamento farmacologico è richiesto nei casi più gravi (e.g. aritmie, crisi ipertensiva, convulsioni).


DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Ottobre 2012 </div>