Differenze tra le versioni di "Mirtazapina"
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Versione delle 10:03, 21 mar 2014
Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze. |
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Indice
SPECIALITÀ
- Mirtazapina generico 30 compresse orodispersibili 30MG monografia Mylan Generics
- Remeron
- 6 compresse orodispersibili 15MG monografia
- 30 compresse orodispersibili 30MG monografia
- soluzione orale 15MG/ML flacone 66ML monografia
STRUTTURA
MECCANISMO D’AZIONE
La Mirtazapina appartiene alla classe degli Antidepressivi specifici noradrenergici e serotonergici (NaSSA) che agiscono potenziando la neurotrasmissione della noradrenalina e della serotonina attraverso il blocco dei recettori presinaptici α2 dei due mediatori.
I recettori α2 sono recettori presinaptici che controllano negativamente il rilascio di serotonina e noradrenalina.
La mirtazapina è nello stesso tempo un debole antagonista dei recettori 5HT2a e 5HT3 postsinaptici, in questo modo la serotonina andrà più verso i recettori 5HT1a responsabili dell'effetto antidepressivo.
La mirtazapina è un forte antagonista dei recettori H1 dell'istamina, mentre la sua affinità per i recettori muscarinici e dopaminergici è molto bassa.
Il risultato netto consisterebbe in un potenziamento della trasmissione noradrenergica e serotoninergica
INDICAZIONI
la mirtazapina è efficace nella cura della depressione, specie nelle forme associate ad ansia, insonnia e irritabilità.
CONTROINDICAZIONI
- si sconsiglia l’assunzione del prodotto in gravidanza ed allattamento.
- per quanto minimi siano gli effetti collaterali anticolinergici, occorre attenzione nell’impiego della mirtazapina in presenza di ipertrofia prostatica, glaucoma ad angolo chiuso e cardiopatie.
- Cautela nell’insufficienza epatica o renale, nel diabete mellito, nell’epilessia e nelle cerebropatie organiche.
- controindicata l’associazione con IMAO e entro le 2 settimane successive alla sospensione degli IMAO
DOSAGGIO
la mirtazapina è generalmente efficace ad un dosaggio compreso tra i 15 ed i 45mg/die, consigliabile in assunzione unica serale. Si raccomanda di iniziare con 15mg/die e di aumentare a 30mg dopo 4 giorni, giungendo eventualmente a 45mg dopo almeno 10 giorni.
Il trattamento con una dose adeguata dovrebbe determinare una risposta positiva entro 2-4 settimane. In presenza di una risposta insufficiente, la dose può essere aumentata fino alla dose massima. Se non si osserva alcuna risposta nell’arco di ulteriori 2-4 settimane, si deve interrompere il trattamento.
EMIVITA
20-40 ore
METABOLISMO
CYP1A2, 2D6 e 3A4 Il metabolismo della mirtazapina avviene prevalentemente a livello epatico, tramite processi di ossidazione e demetilazione che conducono tra l’altro alla formazione del principale metabolita attivo, la demetil-mirtazapina, dotata di un’attività farmacologica di poco inferiore a quella della molecola originaria
EFFETTI COLLATERALI
- caratteristico blocco dei recettori H1 per l’ istamina quindi, sedazione e aumento ponderale.
- xerostomia
- stipsi
- La mirtazapina può occasionalmente determinare riduzione della pressione arteriosa, specie nel senso dell’ipotensione ortostatica
- Infrequenti ma descritti casi di elevazione degli enzimi epatici con iperbilirubinemia ed ittero, che richiedono l’immediata sospensione della terapia.
- Rara l’agranulocitosi, ad ogni modo reversibile con la sospensione della terapia.
AVVERTENZE
La mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti sotto i 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo, specialmente nella prima fase della terapia, perché danno forza e vigore al paziente, quest'energia iniziale può dare al pz delle intenzioni suicidarie.