Vemurafenib
Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze. |
Indice
SPECIALITÀ
- Zelboraf 56 cpr riv 240 mg Riassunto EMA, monografia
STRUTTURA
MECCANISMO D’AZIONE
Vemurafenib, è un inibitore della BRAF, una proteina che partecipa alla stimolazione della divisione cellulare. Nei melanomi con mutazione BRAF V600 è presente una forma anomala della BRAF che contribuisce allo sviluppo del tumore permettendo la divisione incontrollata delle cellule tumorali. Bloccando l’azione della proteina BRAF anomala, Zelboraf aiuta a rallentare la crescita e la diffusione del tumore. Zelboraf viene somministrato solo ai pazienti con melanomi causati da una mutazione BRAF V600.
INDICAZIONI
Zelboraf è usato per il trattamento di adulti con melanoma (un tipo di tumore della pelle) che si è diffuso ad altre parti dell’organismo o non è operabile. È indicato solo per i pazienti in cui i geni delle cellule del tumore mostrano una mutazione BRAF V600.
CONTROINDICAZIONI
POSOLOGIA
Il trattamento con Vemurafenib va iniziato e controllato da uno specialista esperto nella terapia dei tumori.
Prima di cominciarlo si deve accertare la presenza della mutazione BRAF V600 nelle cellule tumorali dei pazienti.
La dose raccomandata è di 960 mg (quattro compresse) due volte al giorno. La prima dose viene assunta al mattino e la seconda dose la sera, circa 12 ore dopo. Ogni dose deve essere assunta sempre nello stesso modo, durante i pasti o lontano dai pasti.
Il trattamento va protratto il più a lungo possibile fino a quando la malattia peggiora o gli effetti indesiderati divengono troppo gravi.
AVVERTENZE
INTERAZIONI
EFFETTI COLLATERALI
Gli effetti indesiderati più comuni di Vemurafenib (osservati in più del 30% dei pazienti) includono artralgia (dolori articolari), affaticamento, eruzioni cutanee, reazioni fotosensibili (reazioni simili a scottature causate da esposizione alla luce), nausea, alopecia (perdita dei capelli) e prurito. Alcuni dei pazienti trattati con Vemurafenib sviluppano un altro tipo di tumore della pelle denominato “carcinoma della cute a cellule squamose” che può essere efficacemente trattato con chirurgia locale.