Differenze tra le versioni di "Olmesartan"

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Olmesartan altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari. Capogiri o sintomi di affaticamento, che possono compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente in pazienti che seguono una terapia [[antiipertensivi|antiipertensiva]].
  
 
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Versione delle 20:06, 3 mag 2014

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Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.
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SPECIALITÀ

OLMESARTAN MEDOXOMIL:


OLMESARTAN MEDOXOMIL/IDROCLOROTIAZIDE:

OLMESARTAN MEDOXOMIL/AMLODIPINA:

STRUTTURA

Olmesartan.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

E' un antagonista selettivo del recettore AT1 dell’angiotensina II.

L'angiotensina II e' un potente vasocostrittore ed e' un fattore determinante nella fisiopatologia dell'ipertensione. Questo ormone si lega al recettore AT1 presente in molti tissuti (muscolatura liscia vascolare,ghiandole surrenali, reni e cuore) e stimola la vasocostrizione periferica, il rilascio dell'aldosterone da parte della corteccia surrenale e a livello del cuore aumenta la forza di contrazione e la frequenza cardiaca.

Il risultato del blocco da parte del Olmesartan del recettore AT1 dell'angiotensina II e' una diminuzione della pressione arteriosa

INDICAZIONI

  • Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale

CONTROINDICAZIONI

POSOLOGIA

Adulti

La dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno. Nei pazienti per i quali questo dosaggio non garantisca un adeguato controllo pressorio, la dose di olmesartan medoxomil può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno come dose ottimale. Se è richiesta un’ulteriore riduzione dei valori pressori, la dose di olmesartan medoxomil può essere ulteriormente aumentata fino a un massimo di 40 mg al giorno o può essere associata terapia con idroclorotiazide.


L’effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil è sostanzialmente raggiunto entro 2 settimane dall’inizio della terapia e raggiunge il livello massimo entro circa 8 settimane dall’inizio del trattamento. Questi dati devono essere tenuti inconsiderazione nel pianificare un aggiustamento posologico per qualsiasi paziente.


Persone anziane (65 anni o più)

Non sono generalmente necessari aggiustamenti posologici nelle persone anziane. Se fosse necessaria la somministrazione della dose massima di 40 mg al dì, la pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.

Per una migliore compliance, si raccomanda di assumere le compresse di olmesartan ogni giorno approssimativamente alla stessa ora, indifferentemente a digiuno o a stomaco pieno, ad esempio a colazione. Le compresse devono essere deglutite con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d’acqua). Le compresse non devono essere masticate.

AVVERTENZE

INTERAZIONI

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza

L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza.


L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II, un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Quando venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E’ noto che nella donna l’esposizione a antagonisti del recettore dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia).

Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un antagonista del recettore dell’angiotensina II, dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell’angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione.


Allattamento:

Olmesartan è escreto nel latte materno dei ratti, ma non è noto se lo stesso avvenga nel latte umano. Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Olmesartan durante l’allattamento, questo farmaco non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri.

EFFETTI SUL GUIDARE/USARE MACCHINARI

Olmesartan altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari. Capogiri o sintomi di affaticamento, che possono compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente in pazienti che seguono una terapia antiipertensiva.

EFFETTI COLLATERALI

Le reazioni avverse più comunemente segnalate sono la cefalea (7,7%), i sintomi simil-influenzali (4,0%) e i capogiri (3,7%).

Negli studi sulla monoterapia controllati con placebo, la sola reazione avversa inequivocabilmente correlata al trattamento era i capogiri (2,5% incidenza con olmesartan medoxomil e 0,9% con placebo). L’incidenza era anche in qualche modo maggiore con olmesartan medoxomil in confronto al placebo per quanto riguarda l’ipertrigliceridemia (2,0% versus 1,1%) e per l’aumento della creatin-fosfochinasi (1,3% versus 0,7%).

Elenco tabulato delle reazioni avverse:

Nella seguente tabella sono riassunte le reazioni avverse osservate negli studi clinici, negli studi di sicurezza post-registrativi e riportate spontaneamente.

E’ stata impiegata la seguente terminologia per classificare la frequenza delle reazioni avverse: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune ((≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000).

Classificazione MedDRA per

Organi e Sistemi

Reazioni avverse

Frequenza

Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia

Non comune

Disturbi del sistema immunitario

Reazione anafilattica

Non comune

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Ipertrigliceridemia

Comune

Iperuricemia

Comune

Iperpotassiemia

Rara

Patologie del sistema nervoso

Capogiri

Comune

Cefalea

Comune

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Vertigini

Non comune

Patologie cardiache

Angina pectoris

Non comune

Patologie vascolari

Ipotensione

Rara

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Bronchite

Comune

Faringite

Comune

Tosse

Comune

Rinite

Comune

Patologie gastrointestinali

Gastroenterite

Comune

Diarrea

Comune

Dolore addominale

Comune

Nausea

Comune

Dispepsia

Comune

Vomito

Non comune

Patologie della cute e del

tessuto sottocutaneo

Esantema

Non comune

Dermatite allergica

Non comune

Orticaria

Non comune

Rash

Non comune

Prurito

Non comune

Angioedema

Rara

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto

connettivo

Artrite

Comune

Dolore dorsale

Comune

Dolore scheletrico

Comune

Mialgia

Non comune

Spasmi muscolari

Rara

Patologie renali ed urinarie

Ematuria

Comune

Infezioni delle vie urinarie

Comune

Insufficienza renale acuta

Rara

Insufficienza renale

Rara

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di

somministrazione

Dolore

Comune

Dolore toracico

Comune

Edema periferico

Comune

Sintomi simil-influenzali

Comune

Affaticamento

Comune

Edema del viso

Non comune

Astenia

Non comune

Malessere

Non comune

Letargia

Rara

Esami diagnostici

Aumento degli enzimi epatici

Comune

Aumento dell’urea plasmatica

Comune

Aumento della creatinin fosfochinasi

Comune

Aumento della creatininemia

Rara

Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l’assunzione di bloccanti dei recettori dell’angiotensina II.


Informazioni addizionali su popolazioni speciali

Nelle persone anziane, la frequenza dell’ipotensione è lievemente aumentata da rara a non comune.

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