Differenze tra le versioni di "Pioglitazone"

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Durante l’esperienza post-marketing raramente è stata riportata disfunzione epatocellulare. Si raccomanda, quindi, che i pazienti trattati con [[pioglitazone]] siano sottoposti a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Gli enzimi epatici devono essere controllati prima di iniziare la terapia con [[pioglitazone]] in tutti i pazienti. La terapia con [[pioglitazone]] non deve essere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o con qualsiasi evidenza di malattia epatica.
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Dopo l’inizio della terapia con [[pioglitazone]], si raccomanda di monitorare gli enzimi epatici periodicamente secondo necessità clinica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con [[pioglitazone]], i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono includere [[nausea]] inspiegabile, [[vomito]], dolore addominale, affaticamento, [[anoressia]] e/o urine scure, devono essere controllati gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con [[pioglitazone]] deve essere guidata dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, il medicinale deve essere sospeso.
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'''Ematologia'''
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È stata osservata una lieve riduzione dell’emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell’ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con [[pioglitazone]], consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono state osservate in pazienti trattati con [[metformina]] (riduzione relativa dell’emoglobina 3-4% e dell’ematocrito 3,6-4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e [[insulina]] (riduzione relativa dell’emoglobina 1-2% e dell’ematocrito 1-3,2%) in studi comparativi controllati con [[pioglitazone]].
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Come conseguenza dell’aumentata sensibilità all’[[insulina]], i pazienti che ricevono [[pioglitazone]] in duplice o triplice terapia orale con una sulfonilurea o in duplice terapia con [[insulina]] possono essere a rischio di ipoglicemia dose-correlata, e può essere necessaria una riduzione nella dose della sulfonilurea o dell’[[insulina]].
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Sono stati riportati con i tiazolidinedioni, incluso [[pioglitazone]], casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di [[edema]] maculare diabetico, con diminuzione della acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato [[edema]] periferico concomitante. Non è chiaro se esista o meno un’associazione diretta tra [[pioglitazone]] ed [[edema]] maculare, ma i medici devono fare attenzione alla possibilità di [[edema]] maculare se i pazienti riferiscono disturbi della acuità visiva; si deve considerare l’opportunità di una appropriata visita oftalmologica.
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'''Fratture ossee'''
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E’ stato riscontrato un numero più alto di fratture ossee nei pazienti, in particolare nelle donne che assumono pioglitazone.
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Come conseguenza dell’aumentata azione dell’[[insulina]], il trattamento con [[pioglitazone]] in pazienti con sindrome dell’ovaio policistico può causare la ripresa dell’ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di [[gravidanza]]. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di [[gravidanza]] e se la paziente desidera intraprendere una [[gravidanza]] o se interviene una [[gravidanza]], il trattamento deve essere interrotto .
  
 
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Versione delle 18:06, 20 mag 2014

Avvertenze.png
Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

SPECIALITÀ

PIOGLITAZONE:

PIOGLITAZONE/METFORMINA:

PIOGLITAZONE/GLIMEPIRIDE:

STRUTTURA

Pioglitazone.jpg

MECCANISMO D’AZIONE

Pioglitazone è un farmaco antidiabetico usato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 (non-insulino dipendente). Questo farmaco rende le cellule (nel tessuto adiposo, nei muscoli e nel fegato) più sensibili all’insulina, attraverso l’attivazione di specifici recettori chiamati PPAR-γ nel nucleo di queste cellule. Il recettore PPAR-γ è implicato nella regolazione della trascrizione di alcuni geni in grado di dettare una risposta ipoglicemizzante.

Il trattamento con pioglitazone ha dimostrato di ridurre la produzione di glucosio epatico e di aumentare la disponibilità di glucosio periferico in caso di insulino-resistenza.

INDICAZIONI

  • pioglitazione: Trattamento del diabete di tipo 2, in monoterapia o in associazione ma solo nei pazienti in sovrappeso non adeguatamente controllati dalla terapia di prima scelta.
  • pioglitazione/metfotmina : Diabete tipo 2 specialmente nei pazienti sovrappesi che non sono sufficientemente controllati con la sola metformina alle dosi massime

CONTROINDICAZIONI

Pioglitazone è controindicato in pazienti con:

  • ipersensibilità al principio attivo .
  • insufficienza cardiaca o storia di insufficienza cardiaca.
  • insufficienza epatica
  • chetoacidosi diabetica (una complicazione del diabete che causa una rapida perdita di peso, nausea o vomito)
  • tumore della vescica in fase attiva o anamnesi positiva per carcinoma della vescica
  • ematuria (sangue nell’urina) di natura non accertata

POSOLOGIA

  • PIOGLITAZONE: 15-30 mg/di
  • PIOGLITAZONE/METFORMINA:  : 1cxp x2/die, durante o subito dopo i pasti

AVVERTENZE

Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca

Pioglitazone può causare ritenzione idrica che può esacerbare o precipitare una insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia (es. precedente infarto del miocardio, malattia coronarica sintomatica o anziani), i medici devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati relativamente a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema; particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca.


Anziani

L’uso combinato di pioglitazone ed insulina deve essere valutato con cautela negli anziani, a causa dell’aumento del rischio di insufficienza cardiaca grave.

Alla luce dei rischi correlati all’età (in particolare carcinoma della vescica, fratture ed insufficienza cardiaca) il bilancio tra i rischi ed i benefici deve essere considerato accuratamente negli anziani sia prima che durante il trattamento con pioglitazone.


Carcinoma della vescica

I dati epidemiologici disponibili suggeriscono un lieve aumento del rischio di carcinoma della vescica nei pazienti diabetici trattati con pioglitazone, in particolare nei pazienti trattati per periodi più prolungati e con i dosaggi cumulativi più alti. Non può essere escluso un possibile rischio dopo trattamenti a breve termine.

I fattori di rischio per il carcinoma della vescica devono essere valutati prima di iniziare il trattamento con pioglitazone (i rischi includono l’età, fumo, esposizione ad alcune sostanze usate in ambienti lavorativi o chemioterapici quali ciclofosfamide oppure precedente radioterapia con esposizione dell’area pelvica). Qualunque ematuria macroscopica deve essere indagata prima di iniziare la terapia con pioglitazone.

I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico se durante il trattamento dovessero insorgere sintomi quali ematuria macroscopica, disuria o urgenza della minzione.


Monitoraggio della funzionalità epatica

Durante l’esperienza post-marketing raramente è stata riportata disfunzione epatocellulare. Si raccomanda, quindi, che i pazienti trattati con pioglitazone siano sottoposti a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Gli enzimi epatici devono essere controllati prima di iniziare la terapia con pioglitazone in tutti i pazienti. La terapia con pioglitazone non deve essere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o con qualsiasi evidenza di malattia epatica.

Dopo l’inizio della terapia con pioglitazone, si raccomanda di monitorare gli enzimi epatici periodicamente secondo necessità clinica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con pioglitazone, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono includere nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia e/o urine scure, devono essere controllati gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con pioglitazone deve essere guidata dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, il medicinale deve essere sospeso.


Aumento di peso

Negli studi clinici con pioglitazone si è evidenziato aumento di peso dose correlato, che può essere dovuto ad accumulo di adipe e in qualche caso associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l’aumento di peso può essere un sintomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamente monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del diabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate.


Ematologia

È stata osservata una lieve riduzione dell’emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell’ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono state osservate in pazienti trattati con metformina (riduzione relativa dell’emoglobina 3-4% e dell’ematocrito 3,6-4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina (riduzione relativa dell’emoglobina 1-2% e dell’ematocrito 1-3,2%) in studi comparativi controllati con pioglitazone.


Ipoglicemia

Come conseguenza dell’aumentata sensibilità all’insulina, i pazienti che ricevono pioglitazone in duplice o triplice terapia orale con una sulfonilurea o in duplice terapia con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia dose-correlata, e può essere necessaria una riduzione nella dose della sulfonilurea o dell’insulina.


Disturbi visivi

Sono stati riportati con i tiazolidinedioni, incluso pioglitazone, casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione della acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edema periferico concomitante. Non è chiaro se esista o meno un’associazione diretta tra pioglitazone ed edema maculare, ma i medici devono fare attenzione alla possibilità di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi della acuità visiva; si deve considerare l’opportunità di una appropriata visita oftalmologica.


Fratture ossee

E’ stato riscontrato un numero più alto di fratture ossee nei pazienti, in particolare nelle donne che assumono pioglitazone.


Rischio di gravidanza

Come conseguenza dell’aumentata azione dell’insulina, il trattamento con pioglitazone in pazienti con sindrome dell’ovaio policistico può causare la ripresa dell’ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza, il trattamento deve essere interrotto .

INTERAZIONI

EFFETTI COLLATERALI

  • Aumento ponderale
  • Edema
  • Disturbi visivi
  • Osteoporosi

LINK CORRELATI

Diabete (Ipoglicemizzanti)
Secretagoghi (favoriscono la secrezione dell'insulina) Sulfoniluree Clorpropamide (Diabemide)   Glibenclamide (Daonil, Euglucon, Gliben, Gliboral)   Gliclazide (Diamicron, Gliclazide generico)   Glimepiride (Amaryl, Glimepiride generico, Solosa)   Glipizide (Minidiab)   Gliquidone (Glurenor)
Meglitinidi Repaglinide (Enyglid, Novonorm, Repaglinide generico)
Inibitori della dipeptidil peptidasi 4 Alogliptin (Vipidia)   Linagliptin (Trajenta)   Saxagliptin (Onglyza)   Sitagliptin (Januvia, Tesavel, Xelevia)   Vildagliptin (Galvus)
Incretino mimetici (GLP-1 agonisti) Dulaglutide (Trulicity)   Exenatide (Byetta)   Liraglutide (Victoza)   Lixisenatide (Lyxumia)   Semaglutide (Ozempic, Wegovy)
Insulino-sensibilizzanti
Biguanidi Metformina (Glucophage, Metbay, Metfonorm, Metforal, Metforalmille, Metformina generico compresse, Zuglimet)
Tiazolidinedioni Pioglitazone (Actos)
Modificatori dell'assorbimento intestinale
Inibitori dell'alfa glucosidasi intestinale Acarbosio (Glicobase, Glucobay)
Insuline
Insuline ad azione intermedia‎ Insulina lispro protamina (Humalog BASAL)   Insulina umana protamina (Humulin I, Protaphane)
Insuline ad azione prolungata‎ Insulina detemir (Levemir FlexPen)   Insulina glargine (Lantus)
Insuline rapide‎ Insulina umana (Actrapid, Humulin R, Insuman Rapid flaconcino, Insuman Rapid SoloStar)
Insuline ultrarapide‎‎ Insulina aspart (Novorapid)   Insulina glulisina (Apidra)   Insulina lispro (Humalog)
Insuline premiscelate‎‎‎ (Insulina ultrarapida + insulina intermedia Insulina aspart / Insulina aspart protamina (Novomix)   Insulina lispro / Insulina lispro protamina (Humalog Mix)
Combinazioni
Sulfonilurea + Metformina Glibenclamide / Metformina (Bieuglicon M, Diaglimet, Glibomet, Gliconorm, Glicorest, Suguan M)
Tiazolidinedione + Metformina Pioglitazone / Metformina (Competact, Glubrava)
Tiazolidinedione + Sulfonilurea Pioglitazone / Glimepiride (Tandemact)
Inibitori della dipeptidil peptidasi 4 + Metformina Linagliptin / Metformina (Jentadueto)   Sitagliptin / Metformina (Efficib, Janumet, Velmetia)   Vildagliptin / Metformina (Eucreas)